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Serie A, Parma-Atalanta 1-3
Quasi sempre delizia del mondo virtussino, Berrettoni e Pietribiasi sono stavolta la croce di Bassano che affonda malamente a Cuneo, perdendo una gara a lungo dominata e interpretata col consueto piglio e la determinazione pretesa da Petrone. Il Soccer Team chiude colpevolmente 0-0 un primo tempo che avrebbe dovuto comandare minimo 0-2, si divora in avvio di ripresa ancora l'opportunità per passare ed è fatale che alla lunga la chance per fare bingo capiti anche ai peraltro quotatissimi piemontesi e questi mica si fanno pregare per infiocchettare il pero. Inoltre, nel quarto d'ora e spiccioli che restano per rimediare, Furlan, appena ammonito, protesta e si fa cacciare e in dieci contro undici la rimonta diventa impresa miracolistica per un gruppo che in un attimo va in cortocircuito. La realtà è che questo è un campionato che non ammette i cicaloni, chi sciala e spreca orribilmente. Fosse stata una partitaccia, una di quelle che una tantum capitano non avremmo problemi a catalogarla alla voce giornata storta, specie per un gruppo giovane scattato a tavoletta dai blocchi. Invece il rimpianto è grande come un residence perchè per un'ora è il solito Bassano brillante e vibrante che non dà spago alla concorrenza e sul piano del gioco mette a cuccia tra la sua gente un interlocutore costruito per la promozione diretta e appena sceso dal piano di sopra. Poi, però, vecchia storia, la palla va scaraventata nel sacco senza troppe menate e allora esulta il Cuneo che finalizza ciò che al Bassano non riesce neanche inginocchiandosi in preghiera.
CENETTI SI', STEVANIN NO: Alla vigilia avevamo nasato giusto: Cenetti stringe i denti e va dentro, mentre Petrone sceglie una retroguardia di chili e centimetri inserendo Zanella al centro dell'area con Pelagatti e, dirottando i muscoli di Bizzotto a sinistra. In avvio Cuneo vive qualche fiammata che il portiere Rossi, preferito a Lombardi, doma benone, ma al 19' Pietribiasi viene anticipato fallosamente in area, l'arbitro indica il dischetto, ma Berrettoni si fa stregare coi piedi da Anacoura e sulla ribattuta il numero uno cuneese è ancora mostruoso a murare il Berre. Abbastanza per generare l'inevitabile contraccolpo e al contrario Bassano non smette di pestare duro e Pietribiasi viene lanciato a rete a tu per tu con Anacoura che pure in questa occasione vince l'uno contro uno dinanzi al centrattacco scledense. E all'alba della ripresa i petroniani ricominciano esattamente da dove avevano finito all'intervallo, cioè all'attacco. Dopo 9' la palla gol ce l'avrebbe sempre il solito Pietribiasi che liberissimo si fa stoppare un'altra volta da Anacoura: 4 palle gol limpidissime (inclusa la ribattuta dagli undici metri) senza mai cacciarla nel sacco sono uno scempio che in trasferta non perdona nessuno. Difatti alla prima chance il Cuneo castiga: corre il 29' del secondo tempo, Bizzotto commette fallo su Cristini, il direttore di gara fischia il penalty che Marco Martini trasforma da par suo. Al Bassano saltano i nervi, un giro di lancetta più tardi, Furlan, già ammonito, protesta e si fa cacciare e in 1o contro 11 quelli di Petrone ci provano ugualmente ma non c'è lucidità e solo generosa confusione.
RAMMARICO: Chiudere perdendo una domenica che sarebbe stato delittuoso soltanto pareggiare (per volume di gioco prodotto, non per la qualità elevata del dirimpettaio) è un epilogo sanguinoso, un bilancio che il rosso a Furlan aggrava poichè lo obbligherà a saltare il Forlì la prossima al Mercante nella migliore delle ipotesi. La classifica tiene i virtussini tra le elette, ma se prima era soltanto una sensazione, ora è una certezza: questo Bassano ha le mani bucate. O impara a stangare, oppure nella giungla dell'odierna C2 lo sotterrano e lo fanno a fette. Veda un po' lui come regolarsi.
Bassano sprecone si mangia le mani per il ko di Cuneo (Foto Roberto Bosca)
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