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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
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Bassano: che rammarico! Ma la guerra non è persa

I giallorossi vanno due volte in vantaggio con Correa su rigore e Longobardi ma vengono due volte raggiunti. Clamorose palle gol fallite da Ferretti e Gasparello. Gol annullato per un fuorigioco dubbissimo a Galabinov

Pubblicato il 29-04-2012
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BASSANO - PIACENZA 2-2

Bassano Virtus (4-3-1-2): Grillo; Basso, Scaglia, Drudi, Bonetto; Mateos, Correa, Proietti; Ferretti (st 21’ Caciagli); Longobardi (st 39’ Iocolano), Gasparello (st 30’ Galabinov).

L'uno a zero firmato Lucas Correa direttamente da calcio di rigore (foto Roberto Bosca)

A disp.: Poli, Toninelli, Porchia, Morosini. All.: Brucato

Piacenza (4-2-3-1): Ivanov; Marchi, Bertoncini, Visconti, Ruggeri (st 18’ Campana); Pani, Silva; Volpe (st 12’ Lussardi), Bombagi (st 33’ Rodriguez), Lisi; Giovio.
A disp.: Tinelli, Giorgi, Dragoni, Foglia. All.: Monaco

ARBITRO: Sala di Palermo
RETI: pt 2’ Correa (BV), pt 18’ Bombagi (P), st 5’ Longobardi (BV), st 22’ Bertoncini (P)
NOTE: 1000 spettatori.
Ammoniti: Mateos, Ferretti, Gasparello, Silva, Bonetto
Espulsi:
Angoli: 5-4
Recupero: pt 3’; st 5’.

Bassano del Grappa. Termina con i ragazzi di Brucato a terra in mezzo al campo. Non è bastato dare tutto, spremere allo sfinimento ogni muscolo del proprio corpo per avere la meglio del Piacenza. Le occasioni ci sono state ma sono state pagate a caro prezzo due disattenzioni difensive e ancora di più il non aver capitalizzato due clamorose pale gol capitate sui piedi di Ferretti nel primo tempo e di Gasparello nella ripresa. A completare il quadro c’è inoltre un gol a nostro giudizio regolare annullato a Galabinov per fuorigioco. Il pareggio lascia l’amaro in bocca alla squadra e alla gente giallorossa solo perché letto alla luce di una classifica compromessa nei mesi scorsi. Non sarebbe stato assolutamente così se una prestazione sì coraggiosa da parte della formazione di Bassano del Grappa si fosse ammirata solo qualche settimana fa. I ragazzi di Brucato infatti hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, giocando con intensità e rabbia ma anche creando sicuramente molte più occasioni da gol di quanto non capitasse durante la gestione Jaconi. I 6 gol messi a segno nelle ultime 3 gare ne sono testimonianza. Ma anche la netta supremazia nel dato delle palle gol create dalle due squadre nel match odierno sottolinea come i giallorossi non possano che essere rammaricati da un pareggio che li lascia ancora ultimi in graduatoria. Ma non è finita.

La classifica. Non è finita per due semplici motivi. Il buon senso ancor prima della matematica consigliano di tenere la presa ben attaccata alla corrente. La premessa è evidente: il Bassano deve vincere a Trapani e sperare che almeno una tra Piacenza e Prato non vinca la prossima. Oppure potrebbe essere sufficiente un pareggio se il Parto venisse sconfitto. Troppo complicato? Vincere a Trapani è un’impresa impossibile? No, si può fare. Può sembrare un discorso fin troppo ottimistico ma abbiamo delle buone ragioni. Eccole: 1) il Bassano sta bene, si è rimesso a segnare, ha delle alternative che per tutta la prima parte del campionato non ci sono state e quasi nessuno dei giallorossi ha tirato la carretta da inizio stagione, capitan Basso escluso. Una squadra così che non ha niente da perdere e ha ancora impresse sulla pelle le stimmate di un umiliante 7 a 0 può riuscire in qualsiasi impresa. 2) il Trapani è sull’orlo di una crisi di nervi. Ha vinto solo 2 delle ultime 9 partite e il fiato sul collo dello Spezia, che al contrario nello stesso periodo ne ha vinte 6 e pareggiate 3, si è concretizzato in sorpasso nell’attuale turno in virtù degli scontri diretti a favore dei liguri. I granata siciliani prepareranno l’incontro con il Soccer Team sapendo che una vittoria spezzina precluderebbe loro la promozione diretta in serie B… A Bassano sappiamo perfettamente il contraccolpo che può portare una situazione del genere. Torniamo alle avversarie dirette dei giallorossi e vediamo che il Barletta è solo ad 1 punto dai playoff, è in netta ripresa e domenica va a Piacenza. La Triestina ha perso con la corazzata Spezia ma è invischiata fino al collo nella lotta per evitare i playout e domenica va a Prato a giocarsi tutte le sue carte. L’ipotesi più nefasta? Una vittoria del Prato e un pareggio del Piacenza vanificherebbero una vittoria bassanese a Trapani ma è solo una delle tante combinazioni possibili.

La scelte. “La squadra migliore, quella composta dai giocatori che stanno meglio da un punto di vista psico/fisico, andrà in campo”. Parlava così nei giorni scorsi Giuseppe Brucato. E il mister è stato di parola. Ha dovuto arroventarsi il cervello per una solo vera scelta, il ballottaggio tra Caciagli e Mateos, alla fine a favore del centrocampista veneto. Più geometrico il primo, capace di farsi valere anche in fase realizzativa il secondo. La questione era squisitamente fisica: Caciagli non appare al massimo, anche se il suo contributo è sempre stato sostanziale, ed ha disputato 3 match in una settimana, Mateos ha deciso l’ultimo incontro ma, paradossalmente, è apparso indietro pur evidenziando di avere il piede caldo in tutti gli allenamenti che hanno preceduto questo incontro. Confermati i due under Scaglia e Proietti come l’impiego di altri due elementi freschi come Bonetto e Ferretti. Infine da segnalare che nella rifinitura Guariniello si è rotto il setto nasale e non è nemmeno in panchina.

Partenza sparata e disattenzioni. La partenza è fulminante, il Bassano ha una voglia matta, si è sentito finalmente padrone del proprio destino e non chiede altro che scendere in campo assaporando questo tipo di sensazione. La testa è sgombra di cattivi pensieri, il cuore è caldo e le pulsazioni sono altissime. Chi incarna alla perfezione questo spirito è Christian Longobardi. L’attaccante sembra un’animale feroce tenuto chiuso in gabbia per una settimana e finalmente libero di scorazzare dietro alla sua preda preferita: il pallone. Forte di questo approccio e premiato da un pizzico di fortuna, questo è l’avvio dei giallorossi contro il Piacenza. Fortunato perché nella prima occasione in cui i padroni di casa si affacciano in avanti Proietti, mentre corre ad uscire dall’area avversaria, viene toccato alle spalle da Marchi. Il fallo è stupido. In ogni caso l’arbitro indica il dischetto del rigore, sulla palla va Correa e porta in vantaggio il Soccer Team. Il Piacenza non crolla, anche se l’inerzia è a favore dei ragazzi di Brucato che al 4’ minuto invocano un altro rigore per un contatto tra Longobardi e Visconti. E non è finita perché al 12’ un grande controllo e rilancio di Gasparello si tramuta in un’autostrada per Ferretti che può involarsi a tu per tu con Ivanov. Il trequartista giallorosso ha un buon controllo ma strozza troppo la conclusione in diagonale consentendo al’estremo difensore biancorosso di metterci la manona ed impedire al Bassano di mettere in porta il gol che avrebbe potuto chiudere definitivamente l’incontro. Dall’errore di Ferretti o dalla prodezza di Ivanov, scegliete voi, inizia la rinascita del Piacenza. La formazione ospite non smette di giocare. Il gol subito a freddo non lo scompone ed è un grandissimo merito da parte dei biancorossi. Il primo pericolo per Grillo arriva direttamente da calcio d’angolo al 14’ con la palla che rimbalza per qualche secondo pochi metri fuori l’area piccola. Successivamente a salire in cattedra è Francesco Bombagi con un tiro da fuori area in completa solitudine evidenziando le prime crepe di una retroguardia che appare tutt’altro che solida. È il preambolo del gol che arriverà un minuto dopo, al 18’. Il trequartista biancorosso sfodera un controllo alla Ibra con la punta del piede e poi si beve i centrali difensivi prima di presentarsi a tu per tu con Grillo e mettere in rete il pesantissimo pallone del pareggio. Per questo gol vanno distribuite le responsabilità perché Drudi si fa saltare troppo facilmente, Proietti può commettere un fallo tattico ma non gli viene in mente e Scaglia doveva raddoppiare invece si è preoccupato di evitare il passaggio per Giovio con le conseguenze che Bombagi si trova la strada sgombra per segnare. Da notare che si tratta dei due under e di un novello difensore come Drudi: in quel frangente è mancato un pizzico d’esperienza, sarebbe stupido mandare al massacro qualcuno.
Il pareggio biancorosso manda il Bassano in confusione per alcuni minuti perchè c’è consapevolezza di aver sprecato un grosso match point. Ma è solo questione di minuti perché Ferretti, assorbito anche il suo personalissimo errore di poco prima, torna a pressare e a rendersi dinamitardo a tutto campo e Correa imposta con lucidità. Attorno a quest’asse centrale, e appoggiandosi spesso sull’ariete Longobardi, si disimpegnano con efficacia gli altri interpreti. Bonetto si propone con buona costanza sull’out sinistro, Gasparello entra più in partita e anche la coppia centrale Drudi-Scaglia, dopo i patemi iniziali, ritrova un discreto standard di rendimento. E proprio in chiusura di tempo Ferretti potrebbe farsi perdonare con due rasoiate velenose in fotocopia che sfilano a pochi cm dal palo!

Gol bellissimo e spreco. Il guaio è che con questo risultato favorevole gli emiliani possono giocare nel modo che prediligono e con il quale hanno ottenuto così tanti punti lontano dal “Garilli”: squadra attenta e compatta a chiudere gli spazi per poi distendersi con rapidità in contropiede. Le cose potrebbero farsi complicate con il passare dei minuti ma a risolvere la situazione, al 4’, è uno di quei giocatore che più di tutti si merita questa soddisfazione. Longobardi, l’uomo dei gol facili calciati addosso al portiere nello scorso inverno, indovina un numero da spettacolare centravanti: controllo di spalle cercando di mandare in confusione il proprio marcatore diretto e dal vertice sinistro dell’area piccola si gira e manda la sfera col contagiri nell’angolino opposto. Il gol è di una bellezza e importanza straordinari. Ma non è finita perché un minuto dopo Gasparello nel cuore dell’area di rigore controlla in maniera perfetta un cross di Mateos ma cincischia troppo e perde l’attimo giusto per gonfiare nuovamente la rete. L’occasione è clamorosa e fa il paio con quella di Ferretti del primo tempo. Fa specie che a sbagliare una rete così facile sia l’uomo che con i suoi due gol nelle precedenti partite ha dato un contributo essenziale alla rinascita giallorossa.

Che rammarico. Il Piacenza sembra subire il colpo ma è stato graziato per la seconda volta e si sa che nel calcio al gol sbagliato molto spesso segue il gol subito. È una legge non scritta e, anche se per quasi venti minuti la partita sembra saldamente in pugno ai padroni di casa, si avvera puntualmente al 22’ quando i biancorossi trovano nuovamente il pareggio stavolta sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Incredibile farsi punire in questo modo anche perché sul primo palo è posizionato Bonetto e sarebbe compito suo evitare la marcatura. Pochi istanti prima, Brucato è intervenuto inserendo Caciagli per Ferretti con Correa che si posiziona dietro le punte. Al 30’ dentro anche Galabinov per Gasparello. I corner diventano un vero e proprio incubo, come al 34’ quando Drudi lascia saltare completamente libero un biancorosso dentro l’area piccola. Immediata la risposta bassanese con un cross di Proietti per Longobardi che da buona posizione non impatta bene. Al 41’ una magia di Correa prende in contropiede la retroguardia biancorossa e diventa un assist fantastico per Galabinov che di destro insacca. Ma il guardalinee alza la bandierina ravvisando un fuorigioco. Per giudicare sarebbe utile il supporto tecnologico ma la netta impressione è che al momento del passaggio Galabinov fosse i linea con i centrali del Piacenza. Subito dopo lo stesso attaccante ha la buona opportunità di presentarsi i area penetrando dal lato destro ma il suo è a metà tra un tiro e un assist e non può essere sfruttato da nessuno. Il Bassano continua a premere ma non bastano 5 minuti di recupero. Può festeggiare solo il Piacenza che evita il sorpasso. Per ora.

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