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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
Bassanonet.it

Primo piano

Calcio

La partita della vergogna, vince l’Andria

Giallorossi inguardabili e incapaci di reagire. I pugliesi colpiscono due volte in contropiede. Lo spettro della retrocessione diretta è sempre più concreto.

Pubblicato il 25-03-2012
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BASSANO – ANDRIA BAT 0-2

Bassano Virtus (4-3-3): Grillo; Toninelli (st 35’ Giacobbe, Basso, Porchia, Ghosheh; Bonetto, Correa, Morosini; De Gasperi (st 9’ Drudi), Galabinov, Guariniello (st 23’ Gasparello).

La tifoseria delusa dopo il secondo gol inizia a lasciare il "Mercante" (foto Roberto Bosca)

A disp.: Poli, Scaglia, Ferretti, Baido. All.: Brucato

As Andria Bat (4-4-1-1): Rossi; Larosa, Cossentino, Zaffagnini, Contessa; Ballardini (st 6’ Loiodice), Marsili, Arini, Minesso (st 14’ Taormina); Del Core; Russo (st 35’ La Mantia).
A disp.: Sansonna, D’Alessandro, Comini, Gambino. All.: Cosco

ARBITRO: Fabbri di Ravenna
RETI: st 26’ Del Core (A), st 43’ Loiodice (A)
NOTE: 1000 spettatori.
Ammoniti: Morosini, Basso, Porchia, Drudi, Marsili, Russo, Del Core, Loiodice
Espulsi:
Angoli: 1-7
Recupero: pt 2’; st 5’.

Bassano del Grappa. Il Bassano ha un piede e mezzo nel baratro della retrocessione. Ma quel che è più grave è che la squadra non ha dato segnali di voler salvare la categoria ad ogni costo. Solo la civiltà riconosciuta dei supporters bassanesi ha fatto si che la situazione non degenerasse in qual si voglia forma di contestazione. “Non ho visto metterci l’anima” esclama accalorato un tifoso lasciando l’impianto. Non è un capo d’accusa da poco, d’accordo che in mezzo al campo non c’erano combattenti degni di questo nome (Morosini, Correa, Bonetto) ma il piattume con il quale è scivolata via questa sfida salvezza è osceno. Con l’Andria si è fatto il primo passo verso il baratro (Seconda Divisione? Eccellenza? Improbabile mantenimento della categoria grazie alla riforma dei campionati che dovrebbe portare alla serie C unica?) e per come si è svolta la partita è come se nessuno avesse fatto qualcosa per evitarlo. Agghiacciante. Quello che fa più male è proprio una quasi vergognosa capacità di reagire alle difficoltà, lottare per la maglia. Quando bisogna salvare la pelle l’uomo trova dentro di sé forze inimmaginabili. Questo Bassano non riesce a fare nemmeno questo, trovare dentro di sé il carattere e la cattiveria per dare anche un minimo segnale di speranza. L’Andria colpisce due volte alla stessa maniera, con rapidi ribaltamenti di fronte. Del Core al 26’ resiste a Basso prima di infilare Grillo. Idem Loiodice al 43’ che resiste alla carica di Ghoesh prima di decretare la fine del match.

Allenatore o psicologo. Dopo il disastro con la FeralpiSalò e l’incredibile bis con l’ex Fidelis Andria viene da chiedersi se questa squadra abbia la personalità per affrontare un campionato del genere. L’abbraccio mortale della tensione sta logorando i nervi del Soccer Team, non si spiegano altrimenti due prestazioni così simili e così funeste contro due direttissime concorrenti per la salvezza. Nel calcio si può perdere ma c’è modo e modo. Il secondo capo d’accusa è proprio questa conclamata incapacità a gestire la pressione. La testa non c’è più, le gambe (non)reagiscono di conseguenza. Due domande provocatorie: serviva un allenatore o uno psicanalista? Due, se anche questa squadra riuscisse nella memorabile impresa di recuperare 5 punti ad Andria e Salò (quattro di distacco e uno virtuale in virtù degli scontri diretti a sfavore), sarebbe davvero in grado di affrontare con chances di successo un playout dato che non è mai riuscita a superare una diretta concorrente in tutto il campionato e sta dimostrando di non reggere le pressioni? Nella sconfitta con l’Andria c’è anche di più, come qualche errore d’impostazione. Tipo quel Drudi davanti alla difesa nella ripresa nel match più torrido del campionato o quegli attaccanti esterni che non incidono, non coprono e lasciano troppo solo Galabinov.

Le scelte. E’ stata la settimana dei dubbi e delle scelte per mister Brucato in vista al suo debutto al “Mercante”. La mannaia del giudice sportivo l’ha privato di Caciagli e Mateos, un problema muscolare gli ha tolto di mezzo Tabacco. Così il novello trainer ha dovuto spremersi le meningi per impostare il centrocampo da opporre all’Andria nel delicatissimo scontro salvezza. Da prima il duo Giacobbe-Morosini era in vantaggio per scortare Correa, poi sembrava Drudi il prescelto, infine la decisione è ricaduta su Riccardo Bonetto. Il fluidificante ex Bologna e Empoli, è impiegato proprio da mezzala.

Primo tempo interminabile. Un primo tempo del genere non lo ricordiamo neanche spremendoci e ri-spremendoci le meningi. Appare evidente fin da subito che i giocatori del Bassano sono completamente in balia delle loro paure mentre quelli dell’Andria, proveniente da una settimana pressoché identica – sconfitta in casa con il Latina - con la differenza che ad Andria certe prestazioni te le fanno pagare fino al prossimo match , sono quantomeno incattiviti e disposti a vendere l’anima al diavolo. Intendiamoci, gli ospiti non fanno nulla di trascendentale ma lottano su ogni pallone. Eccome se lottano. Coprono bene il campo, raddoppiano o triplicano il pressing sul portatore di palla giallorosso. Stanno compatti e coesi. Lavorano da squadra e sbagliano meno appoggi. Se di queste prerogative il Bassano ne avesse dimostrata almeno una, oggi staremmo raccontando un altro epilogo. La contesa sembra entrare subito nel vivo. De Gasperi ruba un pallone e serve Guariniello ma quest’ultimo sbaglia il controllo e l’azione sfuma. Risponde subito l’Andria con un’azione personale di Contessa che semina il panico in area di rigore. Passano i minuti e non c’è altro che la conferma che l’approccio mentale alla partita da parte degli ospiti è nettamente più produttivo ed efficace. Mister Cosco ha preparato delle situazioni particolari per prepararsi meglio al Soccer Team modificando l’abituale assetto offensivo della sua squadra che solitamente prevede un attaccante centrale, uno tra La Mantia e Gambino, con capitan Del Core di supporto, schierando proprio quest’ultimo nelle vesti di centravanti atipico e Russo, altro fantasista, come compagno di reparto. All’11’ Porchia ruba palla e lancia Guariniello, Larosa si sente toccare, frana a terra ma l’arbitro indica che si può proseguire, l’attaccane crossa ma Rossi in uscita anticipa De Gasperi. Subito dopo è Basso a salvare un contropiede portato da Del Core. La partita vive di fiammate estemporanee perché di costrutto, e da parte giallorossa anche corsa, ce n’è veramente poco. Pochissimo da raccontare se non sottolineare una volta di più come la squadra appaia quasi stralunata e completamente in balia delle proprie paure. Al 36’ Galabinov rompe il torpore con una bell’azione personale conclusa con un destro potente ma troppo centrale. Brucato prova invertire Guariniello con De Gasperi nella speranza di produrre qualcosa di diverso ma alle punte esterne del Soccer Team non arriva quasi mai il pallone tanto che vien da chiedersi se non sia il caso di cambiare qualcosa, anche alla luce delle defezioni che pesano sulla retroguardia azzurra. Al duplice fischio non ci sono grossi cambi tattici da mettere in campo. A mister Brucato tocca principalmente intervenire sulla testa dei suoi ragazzi, dar loro la chiave che gli consenta di aprire il cancello del coraggio, della sfrontatezza della freschezza mentale.

Un po’ meglio ma l’Andria affonda. Al 2’ Bonetto cerca di mandare un segnale che forse qualcosa è cambiato penetrando in area di rigore salvo poi non trovare nessuno prono a buttarla dentro. Al 9’ Brucato è costretto a spendere il primo cambio visto che De Gasperi continua a soffrire per un problema cartilagineo che non gli da tregua. Va dentro Drudi che si posiziona nella posizione classica di playmaker, scelta rischiosa in una partita del genere, con Correa che slitta sul centrosinistra, schieramento provato a più riprese nell’arco della settimana. Bonetto va a fare l’attaccante esterno sul lato destro. La novità più interessante è che Correa partendo da mezzala può tagliare in centro e occupare la casella classica del trequartista. La situazione nella ripresa è leggermente migliore, quantomeno il Bassano cerca di mettere in pratica qualche idea. Ma da raccontare non c’è quasi nulla. Al 19’ punizione di De Core con Grillo che leva la sfera dall’incrocio. Al 23’ Brucato decide di inserire forze fresche in avanti buttando nella mischia Gasparello al posto di Guariniello. Il centravanti in un primo momento si posiziona largo salvo poi tornare in carreggiata e affiancare più da vicino Galabinov. Ma proprio da un errato appoggio di quest’ultimo, 26’, si materializza il gol che potrebbe mettere la parola fine sul campionato del Bassano: circondato da tre uomini l’attaccante bulgaro sbaglia il retropassaggio che diventa un assist per Taormina lesto a lanciare subito Del Core in contropiede. Il capitano dei pugliesi resiste alla carica di Basso prima di far secco Grillo.
Il Bassano reagisce, se così si può dire, con Galabinov che prima devia in rete un cross di Bonetto dalla destra ma viene deviato in angolo. Dal successivo corner ancora Galabinov tenta di nuovo la conclusione che esce di poco. Provate immaginare come l’Andria, che già prima del vantaggio metteva in scena il teatrino del finto infortunato, inizi ad interpretare la contesa con il risultato di vantaggio acquisito: anche il minimo contatto si trasforma in grave trauma toracico. Al 35’ Brucato manda in campo Giacobbe per Toninelli. Ma i giallorossi non riescono a trovare dentro di loro la forza per reagire, per lottare, per dannarsi l’anima. Al 39’ c’è una grossa occasione per raddrizzare la partita. Sulla punizione dal limite Lucas Correa lascia partire una splendida traiettoria che va a sbattere contro l’incrocio dei pali. Poteva essere la rete del pareggio invece due minuti dopo Loiodice fa calare il sipario su una partita che potrebbe sancire l’addio ad una categoria inseguita e sognata per tantissimo tempo. E se dovesse essere abbandonata così senza lottare farebbe, se possibile, ancora più male.

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