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Mediterraneo e biodiversità, un fragile tesoro
Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
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Arriva l’Andria, sfida da mille e una notte
In giallorossi di Brucato si giocano quasi tutto. Ghosheh: “Gli stimoli non mancano ma stiamo sereni”. Correa: “E’ come una finale”. Domenica, inizio ore 15, presente la Città della Speranza
Pubblicato il 23-03-2012
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Manca ormai molto poco alla sfida per la vita. Il Bassano Virtus si trova nelle stesse condizioni, se non peggio, di 15 giorni fa quando al “Mercante” sbarcò la FeralpiSalò. Non sono trascorsi molti giorni da allora ma di acqua sotto ai ponti ne è passata parecchia. Innanzitutto sulla panchina giallorossa non siede più Osvaldo Jaconi ma Giuseppe Brucato. Il nuovo trainer si è insediato al timone del Soccer Team con l’effetto di un uragano. Lavoratore infaticabile, maniaco di tattica e dettagli, Brucato non guarda in faccia a nessuno: “Il mister ha fatto tabula rasa – conferma Shadi Ghosheh – osserva il lavoro di tutti e pretende tantissimo. Se qualcuno non lo segue non fa altro che puntare su un altro giocatore. Con lui siamo ripartiti tutti sullo stesso piano, senza gerarchie o preconcetti. Per conquistarsi il posto alla domenica non basta spremersi per il 95%”. Bene, l’impressione prevalente è che se si doveva dare una svolta con il cambio-allenatore mister Brucato sia proprio quello che faceva al caso del Bassano.
Sfida ad alta tensione. Il margine di errore è bassissimo, una sconfitta potrebbe compromettere la rincorsa salvezza mentre una vittoria rappresenterebbe una bella boccata d’ossigeno per il nuovo corso. Infine il pareggio manterrebbe la situazione inalterata a 6 turni dal traguardo: “Calma calma – ammonisce Ghosheh – già la tensione ci ha giocato un brutto scherzo contro il Salò. Quella partita è stata incredibile, ero in tribuna e ricordo che per come eravamo partiti credevo che l’avremmo chiusa 3 a 0. Impariamo da quella lezione, si tratta pur sempre di una partita di calcio, stiamo tranquilli, pensiamo a lavorare bene che poi basterà scendere in campo per farci sommergere da vagonate di stimoli”. A livello personale il terzino è stato autore di un recupero lampo. Dopo 3 mesi in infermeria a causa di un legamento posteriore del ginocchio sfilacciato e appena due settimane di lavoro con il gruppo, Shadi è stato gettato nella mischia a Siracusa: “Non credevo di reggere 90’ invece è andata benissimo. In questo periodo in cui non vedevo la luce in fondo al tunnel mi sono fatto mille domande. La paura di non tornare più sui miei livelli era tanta. Invece eccomi qua e devo ringraziare tantissimo, oltre alla mia famiglia, due ragazzi di Bassano Christian e Dario. Avevo promesso di dedicar loro un gol – se la ride Ghosheh - ma qua il campionato sta finendo e non so se ci arrivo a segnare”. Infine un giudizio sull’Andria: “Mi sorprende ritrovarli in fondo alla classifica. Secondo me hanno delle potenzialità molto superiori, un po’ come il Bassano, rispetto ad altre squadre che mi hanno fatto una cattiva impressione”.
Shadi Ghoshe è a disposizione e si gioca una maglia con Riccardo Bonetto (foto Roberto Bosca)
Pensiero Correa. Il play argentino domenica sarà al suo posto in mezzo al campo. Ai suoi lati è bagarre per due maglie nel probabilissimo 4-3-3 a cui sta pensando Brucato. A meno che il mister non decida di sfoderare un classico 4-4-2 con l’impiego di Bonetto, altrimenti in ballottaggio con Ghosheh, sulla mediana per far fronte all’emergenza nel reparto nevralgico (Caciagli e Mateos fuori per squalifica, Tabacco out per infortunio): “La classifica è ancora passibile di grandi stravolgimenti perché siamo tutti molto vicini. Contro l’Andria dovremmo scendere in campo come fosse una finale ma senza farci sopraffare dall’emotività e perdere la testa. A Siracusa abbiamo messo sotto la seconda forza del torneo, questo ci deve dare consapevolezza nei nostri mezzi”.
Problema a concretizzare. E’ questo uno dei principali nodi sui quali sta lavorando il novello tecnico. “A Siracusa abbiamo anche pagato l’incapacità a chiudere la partita. Sulla finalizzazione siamo chiamati a lavorare fino allo sfinimento. L’ho già detto anche ai ragazzi: certe situazioni a campo aperto vanno sfruttate. Perché del tridente? Per coprire meglio il campo sia in ampiezza che in profondità. Ho a disposizione giocatori adatti a più moduli tipo 3-4-3. Ma per schierare la difesa a 3 sono necessari dei bravi fluidificanti tipo Bonetto, Martina, Tabacco e, perché no, Mateos. In ogni caso a Siracusa abbiamo concesso pochissimo e disputato un’ottima partita. Penso sia dunque il caso di dare continuità”.
Iniziative. Ad assistere alla gara con l’Andria ci sarà anche il team de “La Città della Speranza”. L’associazione intende raccogliere fondi tramite la vendita di uova pasquali. Infine prima del match verranno distribuiti gratuitamente 1.500 album di figurine della squadra giallorossa.
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