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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
Bassanonet.it

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Calcio

Bassano, lo spareggio col Salò è un disastro

Partita brutta ma sbloccata con un gol di Mateos. Nella ripresa rigore ed espulsione di Drudi: gol del pareggio. Punizione ed espulsione di Caciagli: gol del sorpasso. Espulsione di Mateos. Jaconi a rischio?

Pubblicato il 11-03-2012
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BASSANO – FERALPISALO’ 1-2

Bassano Virtus (4-3-1-2): Grillo; Toninelli, Basso, Drudi, Bonetto (st 37’ Longobardi); Mateos, Correa, Caciagli; De Gasperi (st 13’ Ferretti); Galabinov, Gasparello (st 24’ Porchia).

La delusione di Toninelli, il migliore in campo nonostante i suoi 20anni (Foto di Roberto Bosca)

A disp.: Poli, Scaglia, Morosini, Guariniello. All.: Jaconi

FeralpiSalò (4-3-3): Zomer; Turato, Leonarduzzi, Blanchard, Savoia; Drascek, Castagnetti, Muwana (st 44’ Fusari); Bracaletti (st 47’ Cortellini); Montella (st 13’ Defendi), Tarana.
A disp.: Branduardi, Camilleri, Allievi, Bianchetti. All.: Remondina

ARBITRO: Castrignanò di Roma
RETI: pt 37’ Mateos (BV), rig st 20’ Drascek (F), st 26’ Tarana (F)
NOTE: 1000 spettatori.
Ammoniti: Caciagli, Bonetto, Ferretti
Espulsi: Drudi, Caciagli, Mateos
Angoli: 2-2
Recupero: pt 0’; st 5’.

Bassano del Grappa. Finisce in tragedia. Finisce con i giallorossi ridotti in 8. Finisce con il FeralpiSalò, tra le formazioni più mediocri viste quest’anno, festeggiare sotto la tribuna occupata dai suoi sostenitori. Un disastro condizionato da colpe specifiche e da episodi che sembrano usciti dalla penna di un contorsionista di libi gialli. Sembra di assistere al campionato del Purgatorio: luogo per eccellenza dove espiare le colpe accumulate durante la vita terrena. L’affermazione è pesante ma la FeralpiSalò, nella sua paurosa mediocrità fatica a tal punto ad inquadrare lo specchio della porta che occorre un mezzo pasticcio di Drudi per consentigli di pervenire al pareggio. Siamo al 20’ della ripresa. Rigore ed espulsione, difficile da commentare o descrivere. Per qualcuno la massima punizione ed il cartellino rosso sono sacrosanti. Un’altra tesi, alla quale propendiamo ma assolutamente non per patriottismo sfrenato, sostiene che inciampare, camminando all’indietro su un avversario con la palla lontana non sia calcio nemmeno calcio di rigore. Resta il dubbio ma di sicuro è certo che non si tratta di chiara occasione da gol e quindi l’espulsione è un errore grossolano. Errore è umano ma qui si rischia di retrocedere e quindi non può essere una consolazione. Passano pochi minuti e Defendi lanciato a rete viene atterrato da Caciagli. Qui il rosso è inequivocabile. Il problema è che da quella mattonella, pochi metri fuori l’area di rigore, Tarano trova il gol del sorpasso. Una mazzata da dilaniare un bufalo. Non finisce qui perché un “siete scarsi” urlato al cielo da Mateos si trasforma in rosso diretto complice una segnalazione da caccia al ricercato, tanto che l’arbitro non sembra intenzionato a prendere provvedimenti, dell’assistente di linea posizionato dalla parte della panchina bassanese. Peccato che lo stesso guardalinee non sia stato altrettanto zelante nello segnalare un numero incredibile di off side da parte bresciana. Gira tutto storto? Peggio. Tutta colpa di episodi fuori da ogni logica e che puniscono inevitabilmente la formazione giallorossa? No. Primo perché dopo una prima fase positiva il Soccer Team ha smesso di giocare a calcio. Con la prestazione odierna a Carrara la partita sarebbe finita dal 3 a 0 in su per i gialloblù. Secondo perché il gol che ha sbloccato la partita è stato abbastanza estemporaneo e durante l’intervallo c’era tutto il tempo per riorganizzare le idee per tornare in campo sulle ali del vantaggio acquisito e chiudere la partita contro un avversario, lo ripetiamo, a dir poco mediocre. Queste sono colpe gravi, non è sufficiente appellarsi alla tensione che poteva permeare l’incontro.

La posizione del mister. A fine partita Braghin è stato laconico: “Cambiare allenatore sarebbe una decisione motivata dal voler tentarle tutte. Finora non ho avuto segnali di questo tipo, non ho avuto il tempo di parlare con proprietà. Se volessero potrebbero mandarci a casa tutti se ritengono che sia tutta colpa nostra. Non so cosa dire. In ogni caso non ci sarebbero problemi, abbiamo sempre lavorato con buonafede e andiamo avanti”. Non siamo dirigenti e nemmeno abbiamo il patentino da allenatore. Di una cosa siamo però consci, avendo seguito la stagione in ogni suo dettaglio: questa non è una botta assorbibile in maniera facile. Sarà dura rialzarsi in piedi, altro che mettersi a correre. L’obiettivo è rimettersi alle spalle la Feralpi e, nonostante tutto, non sembra un obiettivo impossibile, non si a che fare con un avversario particolarmente ostico. Ma c’è un nemico molto più pericoloso, un nemico chiamato sfiducia perché ti pestano una volta e ti rialzi, ti pestano due volte e ti rialzi, ti pestano 3 volte e ti rialzi ma avanti di questo passo siamo arrivati al punto di difficile ritorno. Non sono in discussione, non da parte nostra almeno, le qualità e le doti di un motivatore come Jaconi. Il problema è che per entrare nella testa dei ragazzi e ri-infondere quella fiducia e quello stato d’animo necessari a fare un’impresa ci vorrà una scossa poderosa. E il cambio di guida tecnica potrebbe essere l’ultimo appiglio.

Scelte. Una sfida decisiva, o quasi, richiede scelte risolutive. Ecco allora che Osvaldo Jaconi rompe ogni remora e manda in campo l’11 migliore possibile in questo momento. Calato il jolly che gli consente di bypassare la regola dell’under, in campo va il solo Toninelli, tocca a Mateos affiancare Correa e Caciagli nel reparto nevralgico del campo. Un centrocampo che incarna l’ideale mix di tecnica, personalità, esperienza, dinamismo, cattiveria.

Bene in avvio poi il buio. Una gara del genere va affrontata con il coltello tridente e con gran personalità. Non è facile giocarsi tanto, se non tutto, in un singolo match. Beh, il Bassano che entra in campo contro il Salò e una squadra disposta a vendere l’anima al diavolo per fare risultato. Concentrato, determinato e intenzionato a tenere in mano il pallino del gioco. Correa si propone come uomo ovunque pronto a distribuire per far ripartire l’azione. La discesa di Galabinov al 10’, bruciato in progressione il diretto controllore Turato sull’out sinistro, infiamma le tribune e sembra il preludio di un match giocato ad un asola porta. Invece, con somma sorpresa, sono sufficienti un paio di puntate dei verdeazzurri dalle parti di Grillo sottoforma di contropiedi e di pressione spasmodica nei confronti di Toninelli, per inserire nella testa dei giallorossi il tarlo del dubbio. Quel fastidiosissimo insetto che ti corrode dall’interno senza che te ne possa nemmeno render conto. Un’inspiegabile frangente in cui la formazione del Bassano del Grappa sembra avere il piombo ad appesantire i muscoli delle gambe. In realtà parte tutto dalla testa ed è come suddetto abbastanza inspiegabile, soprattutto alla luce di un avvio bello vigoroso. La Feralpi impiega poco a far deragliare la partita del Bassano e spingere il treno sui binari che aveva preparato a tavolino. Grande pressing non appena i padroni di casa varcano la soglia della trequarti campo e applicazione nell’andare sistematicamente ad affrontare con tre uomini – attaccante esterno, punta centrale e mezz’ala – il terzino giallorosso. Toninelli deve leonificarsi per venir fuori da un paio di situazioni scabrose senza fortunatamente conseguenze. Il problema principale è l’assenza di movimento senza palla: tutti troppo fermi, tutto troppo facile per i bresciani chiudere gli spazi e recuperare palla in fretta e ripartire. E si che gli ospiti non sembrano nulla di che. Anzi, ci spingiamo a dire che a parità di prestazione il Soccer Team a Carrara sarebbe uscito con le ossa rotte. Al 30’ la situazione da delicata potrebbe farsi tragica: Drudi perde palla e consente a Tarana di affondare sulla sinistra. Basso scala a coprire il buco cosicché Bracaletti si trova libero di calciare verso Grillo. L’occasione è tremendamente pericolosa ma l’attaccante spreca tutto calciando centrale tra le braccia di Grillo. Il tunnel è lungo e la luce sembra sempre più lontana.

L’insperato vantaggio. Eppure al 37’ ecco il lampo che squarcia le tenebre via via sempre più fitte: arriva proprio grazie ai due centrocampisti per i quali Jaconi ha rinunciato al jolly degli under. L’azione nasce da un portentoso stacco aereo di Toninelli che vince il duello con Muwana, serve Caciagli posizionato pochi metri fuori dal lato corto dell’area di rigore. Il centrocampista ha il tempo di controllare, fare un passo verso l’area e lasciar partire un cross perfetto per l’inserimento dalla parte opposta per Mateos. L’incursore, indirizza la sfera e fa esplodere lo stadio. Il commento ideale è il seguente: il calcio è strano a volte toglie, a volte dà. L’intervallo giunge nel momento migliore perché nemmeno dopo il gol il Bassano riesce a liberarsi e giocare con più scioltezza. Il thé caldo, le indicazioni giuste, la consapevolezza di essere in vantaggio ma che risulta indispensabile chiudere la contesa. Con questi concetti in testa ci si porta a casa il match, troppo il divario tecnico tra le due squadre.

L’illusione e il disastro. L’illusione arriva al 2’ quando Grillo fa ripartire velocemente Correa che alza la testa e innesca Galabinov. Il centravanti controlla la sfera, attira su di sé due avversari e con un colpo di tacco smarcante mette l’ottimo Toninelli a tu per tu con Zomer. Il terzino sbaglia però il primo controllo consentendo così il recupero all’estremo difensore. L’occasione è importante ma non si può crocifiggere un Toninelli, anche troppo bravo a seguire l’azione. Ma attenzione perché il Salò si fa subito sotto. Al 9’ Bracchetti sfugge sulla sinistra e la mette in mezzo per Tarana. L’attaccante però spreca tutto calciando alle stelle confermando l’impressione di essere al festival della mediocrità . I due allenatori ci mettono poco a decidere di cambiare qualcosa. Remondina lancia la giovane punta Defendi al posto di un Montella non particolarmente brillante mentre Jaconi è costretto a togliere De Gasperi, il ragazzo non sta per niente bene, per inserire un motivatissimo Ferretti. Come dicevamo a prevalere è la mediocrità, la Feralpi non da la sensazione di poter mettere in difficoltà i giallorossi eppure ecco l’episodio che fa saltare il banco. Al 15’ un lungo lancio dalle retrovie scavalca Drudi che recuperando si frappone tra palla e avversario. Il difensore spinge, l’attaccante ruzzola a terra. Nello slancio il difensore giallorosso calpesta l’avversario e finisce a terra. Il direttore di gara decreta il calcio di rigore. Sul dischetto va Drascek fredda Grillo e insaccare. Passa un'altra manciata di minuti ed ecco il secondo episodio: Caciagli atterra da dietro Defendi lanciato a rete. Per lui il rosso è inevitabile. Quello che invece accade dopo è ancor più agghiacciante: Tarana indirizza sotto l’incrocio e porta avanti gli ospiti. Passa un'altra manciata di minuti ed ecco Mateos urlare “siete scarsi”. Bassano ridotto in otto, mai visto prima.
La Feralpi è talmente mediocre che non riesce neppure a fare accademia con tre uomini in più mentre il Bassano cerca disperatamente la testa di Galabinov. Nonostante tutto, nonostante gli episodi aversi, nonostante gli errori commessi, le disavventure vissute ecco materializzarsi al 97’ la ‘occasione della vita: Correa raccoglie una sponda di Galabinov per spalancare la porta del pareggio al neo entrato Longobardi. L’attaccante indirizza nell’angolino ma Zomer con la punta del piede sfodera il miracolo della domenica.

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