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Galabinov carica la Carrarese
Il centravanti, amatissimo dai tifosi, è più libero e responsabilizzato: “Andiamo a Carrara per vincere. Jaconi sa stimolarmi come nessuno aveva fatto prima”
Pubblicato il 01-03-2012
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In vista del match con la Carrarese, dalla quale tutto l’ambiente sportivo bassanese chiede importanti conferme in chiave salvezza, ci soffermiamo su un giocatore che da quando è stato acquistato si è posizionato al centro del mondo giallorosso: Andrej Galabinov. Il centravanti più potente che il Soccer Team abbia mai avuto ha una storia curiosa. Strappato al Sorrento (in prestito, via Livorno), dove non si trovava benissimo, per aumentare la fisicità del reparto avanzato del Bassano Andrej si è ben presto imposto come un elemento spettacolarmente completo. Non solo la classica boa che fa la guerra dentro l’area di rigore e lavora per la squadra proteggendo la palla per far salire e rifiatare i compagni, compito che peraltro può interpretare meglio di chiunque altro data la stazza fisica, ma anche attaccante capace di svariare sull’intero fronte d’attacco creando le premesse per quella dote imprescindibile di ogni reparto avanzato che abbia l’ambizione di metterla nel sacco: l’imprevedibilità. L’attaccante è diventato ben presto un beniamino dei tifosi che ne hanno apprezzato, sottolineandolo con scroscianti applausi e urla di approvazione, il coraggio e la sfrontatezza. Unico neo? Lo scarso cinismo dimostrato fin qui nel concludere in gol alcune azioni. Poca concretezza che sarebbe un peccato mortale per un attaccante ma che diventa sopportabile se nel piatto della famosa bilancia ci appoggiamo la constatazione che Galabinov sposta di netto gli equilibri dell’attacco giallorosso.
Assist man. Galabinov, inoltre, non ha certo dimenticato come si battaglia e si aprono spazi intasatissimi. La sua straripante forza fisica, unità a un notevole controllo di palla (vedi gol di De Gasperi contro il Porto) saranno armi letali nei torridi scontri diretti che attendono il Soccer Team, partite queste che i giallorossi hanno dimostrato di soffrire per l’assenza di spazi. Galabinov sarà la soluzione principe per sbloccare certe gare – con il suo lavoro può permettere ai compagni di reparto di calciare a rete – senza dimenticare che la spinta che può garantire sulla sinistra Bonetto può risultare complementare e molto funzionale alle caratteristiche del centravanti.
Andrej Galabinov, 23 anni, in volo per stoppare la sfera (foto Roberto Bosca)
Uomo fondamentale. “Prima di esprimere qualsiasi giudizio su Andrej – analizza Jaconi – faccio osservare come i due gol di De Gasperi sono arrivati grazie a sue prodezze. A questo aggiungo il gol di Latina, propiziato da una sua conclusione e il palo colpito con un gran sinistro a giro che poteva valere il successo contro l’AltoAdige. Effettivamente a questo fanno da contraltare l’errore dal dischetto di Barletta e il gol non segnato nel finale con il Portogruaro. In questi casi si dice che l’importante è che l’attaccante si procacci certe occasioni che poi il gol arriverà. Tanto più se constatiamo che le sue prestazioni sono sempre ampiamente sopra la sufficienza e di grandissimo aiuto per i compagni. In ogni partita in cui ha giocato il suo contributo è stato importante, come a Latina quando abbiamo difeso fino al triplice fischio senza eccessiva sofferenza un misero gol di vantaggio”. La cosa più sorprendente, almeno ad uno sguardo non così approfondito, è la libertà concessa da Jaconi al suo centravanti. Il mister, infatti, non lo impiega solo come classico ariete di riferimento ma gli chiede anche di svariare sull’intero fronte d’attacco in modo tale da dare meno punti di riferimento alle difese avversarie. Ecco dunque spiegata anche l’importanza di un partner con caratteristiche simili come Gasparello, in grado di attrarre su di sé i centrali avversari. Con le risposte che sta dando in queste ultimi match il ragazzone bulgaro sta dimostrando di essere ancor più completo di quello che si poteva presumere o immaginare: “Andrej quando parte in progressione diventa veramente difficile da controllare. Fisiologicamente nello stretto può andare incontro a qualche difficoltà – continua Jaconi - ma se riesce ad ingranare è un grosso problema per gli altri. È inoltre difficilissimo rubargli la palla. Inizialmente qualcuno l’ha accusato di essere lento ma basta riguardare il gol sbagliato nel finale col Porto per rendersi conto di come ha bruciato in velocità il diretto marcatore tanto da presentarsi a tu per tu con il portiere in assoluta libertà. Proprio per valorizzare questa sua caratteristica gli chiedo di alternare i movimenti e cercare anche di partire da più lontano. Quello su cui deve migliorare è sulla cattiveria di portare a termine certe situazioni. Non c’è che dire, Braghin mi ha messo a disposizione un gran bell’attaccante”.
Fiducia incondizionata. Anche lo stesso attaccante è particolarmente soddisfatto dell’impiego che ha riservato per lui Jaconi. Ma la cosa più importante è la carica che il mister riesce a trasmettergli. Sentite Galabinov: “La cosa più importante che mi sta trasmettendo mister Jaconi è la fiducia, la serenità in campo, mi libera la testa in modo tale che riesco ad imporre il mio gioco. Con altri allenatori non è mai stato così fino in fondo. Vedo che crede in me, sa come motivarmi, mi trovo davvero bene”. Fiducia nei mezzi di questo ragazzo che è sfociata in un ulteriore assegnazione di responsabilità: “Premesso che ognuno deve preoccuparsi innanzitutto di fare bene il proprio compito, quando l’allenatore mi concede qualche libertà in più a me piace andare a cercare la palla, lavorarla, mandare i compagni in porta. Fisicamente sto bene. Poi giustamente devo anche presidiare l’area viste le mie caratteristiche. Qualche allenatore precedente mi aveva già utilizzato in questo modo? Onestamente è la prima volta che mi sento così libero e responsabilizzato allo stesso tempo”.
Carica Andrej. In casa la Carrarese ha perso una sola volta, è reduce da due sconfitte, vorrà vendere cara la pelle. Dubitiamo che i giallorossi saranno costretti ad scontrarsi contro una formazione chiusa a testuggine ma piuttosto la gara potrà presentare le stesse difficoltà evidenziate con il Barletta (attenzione alle corsie laterali). Si tratterà di un importante esame di maturità: “Sono convinto che contro il Portogruaro abbiamo dato un bel segnale di crescita. La vittoria, e il modo in cui è arrivata, ci ha trasmesso grande fiducia. Una vittoria a Carrara ci farebbe benissimo a livello mentale. Ma poi scusate, con le qualità che ha questa squadra qual è il motivo per cui non dovremmo andare lì per vincere? Noi siamo fiduciosi, non proprio sereni perché la classifica è quello che è, però è tutto un altro allenarsi quando alla domenica si riesce a portare a casa il successo. Jack mi richiama? Sono dell’opinione che non bisogna mai accontentarsi ma sempre lavorare per migliorare. Per questo apprezzo i consigli che mi stimolano per fare meglio”.
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