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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
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Jack De Gasperi punta l’obiettivo: “L’imperativo è vincere”
Nella sfida da non sbagliare conterà tenere i nervi saldi. Una vittoria metterebbe le ali ad una formazione che ora è altamente competitiva.
Pubblicato il 22-02-2012
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Bassano-Triestina, pochi minuti dal termine del primo tempo. Andrea Basso viene colpito violentemente al volto da un avversario. Il primo tempo delle squadra giallorossa, che dopo tre risultati utili con Porto, Carrarese e FeralpiSalò era nuovamente caduta contro il Siracusa, è stato uno dei peggiori di questa stagione tanto da meritarsi in toto l’allora ultima posizione in classifica. Con Porchia out e Drudi non ancora esploso nel nuovo ruolo sarebbe toccato, tra lo sconforto generale, al neo granata Lorenzini recitare da difensore centrale. Una manna per due colossi come Godeas e Curiale. Ebbene in quei minuti in cui il capitano era a bordo campo a farsi medicare sul Bassano aleggiavano gli spettri della retrocessione diretta, un’altra sconfitta avrebbe gettato tutti nel baratro. Invece il Capitano si fece cucire 5 punti di sutura in testa, tornò in campo e nella ripresa Longobardi e Gasparello timbrarono il 2 a 0 che rilanciò il Soccer Team fino alle soglie della salvezza diretta. Quella partita, battere la nobile Triestina, sancì la rinascita del gruppo e infuse nei giocatori la consapevolezza di poter giocarsela contro chiunque. Quella sensazione impalpabile e inquantificabile ma che ti consente di vincere le partite, complice anche un periodo in cui gli unici ai box erano Porchia e Bonetto.
Autostima, questa sconosciuta. Giampiero Gasperini dice che la vera autostima viene con le prestazioni. E anche i punti vengono con le prestazioni. Quindi la prima cosa che Osvaldo Jaconi chiederà ai suoi in vista dello scontro micidiale contro il detestato Portogruaro sarà di mettere in campo una prova corale, intensa e in cui possano spiccare le qualità superiori di gente come Correa, De Gasperi, Galabinov e Bonetto. Ed è proprio Jack De Gasperi a individuare l’obiettivo da mettere nel mirino contro i granata. L’unico obiettivo che potrebbe davvero tirare fuori alla grande il Soccer Team dalla palude in cui si è infognato: “La squadra è carica, sto vedendo degli allenamenti intensi nei quali nessuno ha molla niente. In questo momento è inutile fare calcoli o spendere tante parole, l’unica cosa da fare è lavorare per prendere dei punti pesanti e vi assicuro che ”. Recuperati un paio di grossi calibri, rispetto a Barletta ci saranno Bonetto, Correa e Toninelli mentre l’assenza di Mateos non preoccupa visto che al suo posto giocherà l’infallibile Caciagli, rimesso a posto un paio di cosette durante la sosta, l’undici che affronterà il Porto è una squadra assolutamente competitiva anche se, per forza di cose, ancora alla ricerca in gara ufficiale della sua precisa identità e con un livello di consapevolezza nei propri mezzi bassa. L’aspetto mentale a questo punto diventa decisivo: “Concordo assolutamente – continua Jack – questa non è più una squadra giovane, inesperta e quant’altro. Il gruppo è validissimo, ci sono giocatori importanti che portano caratteristiche importanti. Sono sicuro che qualora riuscissimo a mettere in fila un paio di vittorie questa squadra avrebbe tutte le possibilità di risollevarsi in fretta. Il mister ha una grandissima esperienza nel gestire certe situazioni quindi sa perfettamente come comportarsi. A volte ci stuzzica, altre volte ci dà la carica: sa che corde toccare per tirare fuori il meglio da ognuno di noi”. Nell’ultimo periodo il Bassano ha denotato una certa fatica a costruire occasioni da rete. Per ovviare al problema Jaconi ha provato a schierare il doppio centravanti contro il Barletta e sembrerebbe intenzionato a riproporlo anche contro il Portogruaro: “Il momento negativo in campo un po’ ci ha condizionato perché si ha paura di attaccare con convinzione per non lasciare spazi invitanti in contropiede. Ma così facendo si rischia di pungere poco, sarebbe ora di lasciarsi tutto alle spalle, mollare gli ormeggi e giocare senza condizionamenti. Mal che vada in corso d’opera si può modificare l’obiettivo e puntare ai playout, anche se 5 punti in tre mesi di campionato sono più che recuperabili. Giocare liberi significa esprimere al meglio le nostre qualità. Facciamolo e poi tiriamo le somme. Come sta il mio ginocchio destro? Tutto sommato sto bene, la visita a confermato che si tratta di un po’ d’usura della cartilagine. La scorsa settimana ne ho approfittato per fare un lavoro differenziato specifico per limitare il problema quindi sono pronto e voglioso di dare il mio contributo”.
Jack De Gasperi nonostante qualche problemino al ginocchio è pronto a prendere per mano il Soccer Team (foto Roberto Bosca)
Tocca a Giacobbe? Se c’è un ruolo che in questa stagione Osvaldo Jaconi non ha ancora trovato un assoluto titolare è la mezzala sinistra. Come interno sinistro di centrocampo si sono alternati in questa stagione Mattia Proietti (tra l’altro molto buona la sua ultima apparizione con la Cremonese) e Tommaso Morosini, con una comparsata del bassanese Domenico Lazzarotto. Tutti centrocampisti, tutti rigorosamente under. Ma per un motivo o per l’altro nessuno che offre assolute garanzie, in parte per un inevitabile processo di crescita graduale alla prima stagione in C1, in parte dovuto alle caratteristiche compagni di reparto. Prendiamo Proietti, inizialmente schierato in un improponibile centrocampo a 2 salvo poi perdere la maglia da titolare a favore di Morosini. In ogni caso il centrocampista scuola Juve difetta nella fase offensiva. Tutt’altro capitolo per il centrocampista bergamasco. Per lui debutto con gol (guarda caso contro il Portogruaro) centrale nel centrocampo a 4, ruolo in cui probabilmente patisce meno la sua scarsa dinamicità. Poi ottime apparizioni come mezzala sinistra quando a guardargli le spalle c’erano Caciagli, al centro, e Ghosheh, difensore di fascia, e lui doveva più che altro dare qualità alla manovra e andare alla conclusione. Ora però le carte in tavola sono nuovamente cambiate: non ci sono più Caciagli vertice basso del rombo di centrocampo e Ghosheh terzino ma Lucas Correa e Riccardo Bonetto. E siccome il calcio è un gioco di squadra, dove ognuno può dare un contributo più o meno importante a seconda dei compagni che gli stanno attorno ecco che l’identikit del centrocampista che serve a Jaconi difficilmente può essere Morosini. In quel ruolo serve un elemento essenzialmente dinamico, esplosivo, in grado di battagliare, coprire le spalle alle avanzate del terzino e che sappia disimpegnarsi con tempismo negli inserimenti. Caratteristiche che potrebbe avere l’ultimo arrivato in casa giallorossa: Mirko Giacobbe. Il centrocampista dovrebbe venir preso in seria considerazione in vista del derby col Porto. Per lui le motivazioni non mancherebbero visto che si tratta con un ex, essendo giunto ai piedi del Grappa di Lorenzini (ex giallorosso con il dente avvelenato dato per sicuro titolare contro il Soccer Team): “Contro il Porto non abbiamo alternative alla vittoria – spiega Giacobbe – Noi dobbiamo dare una svolta, non possiamo più star lì a sperare che i diretti concorrenti non facciano punti. Per me è la partita dell’ex, ci tengo in particolare. Fisicamente sto sempre meglio, da un mese a questa parte sto lavorando con grande intensità e sabato sono stato impiegato per 90 minuti con la Berretti proprio per ritrovare il ritmo partita”.
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