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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Mercato/2. Il vero obiettivo di mercato
Braghin insegue un “titolarissimo” in mezzo al campo. Personalità, qualità ed esperienza per prendere in mano il timone della squadra. Spunta il nome di Migliorini della Spal
Pubblicato il 31-12-2011
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È giunto il momento di allacciarsi le cinture. Il Soccer Team andrà rinforzato e irrobustito, ormai lo si va dicendo dalle ore successive alla disfatta di Trapani. Ma dove? Il nodo principale, forse sarebbe più corretto dire la carenza principale, di questo gruppo a livello di uomini sta nel fatto che manca da morire Christian La Grotteria. Ma siccome il Gaucho è ormai indaffarato in ben altri compiti, dietro la scrivania, bisogna reperire un giocatore capace di raccoglierne l’eredità. Per colmare il vuoto lasciato dal campione argentino serve un giocatore di qualità e personalità. Un elemento che nel momento in cui la palla inizia a scottare si prenda la squadra sulle spalle e guidi la nave fuori dalla tempesta. Insomma la delicata e fondamentale funzione di faro che illumina la notte e indica la via. Il primo pezzo di questo identikit è stato tracciato, e si tratta di un “titolarissimo” per dirla alla Mazzarri. Ora veniamo al secondo.
Vertice alto o basso? Primo tassello: Jaconi ha scelto di puntare sul 4-3-1-2. Questo significa che l’uomo a cui Braghin e La Grotteria stanno dando la caccia non può che essere un trequartista (l’ideale sarebbe il capitano del Portogruaro, Marco Cunico, di un paio di stagioni fa) oppure un regista. Secondo tassello: se il modulo di partenza è il 4-3-1-2 nulla vieta, è successo anche l’anno scorso, che in corso d’opera il tecnico propenda per il 4-3-3 magari per poter valorizzare le doti di Bonetto e Guariniello. Lo stesso Ferretti, fin qui vera sorpresa del campionato, può adattarsi in men che non si dica dalla posizione di trequartista, dove sta facendo sfracelli anche se gli manca il gol, a quella di esterno d’attacco. Non per nulla nei giorni scorsi è stato accostato alla società di via Piave quel Joachim De Gasperi capace di adattarsi a più ruoli nel reparto offensivo (vedi “Mercato/1. Bassano, il nome caldo è De Gasperi”).
Il Bassano sul mercato è a caccia dell'erede di Alessio Pirri
Il risultato è che il “titolarissimo” di cui sopra, quella specie di Statua della Libertà che annunciava agli immigrati che il “sogno americano” è lì ad un passo, sarà un regista.
Citando Mazzone. Citiamo una frase del libro di Mazzone “Una vita in campo” per indirizzare i tifosi giallorossi nella lettura di quello che potrebbe succedere non appena l’occhio vigile di Stefano Braghin coglierà il momento più opportuno per rompere gli indugi: “Dimmi con chi giochi a centrocampo e ti dirò chi sei”. Mazzone in quel paragrafo fa riferimento al momento in cui piazzò Pirlo come vertice basso di centrocampo tra Appiah e Matuzalem. Più o meno è quello che intende fare Osvaldo Jaconi anche se l’ “oggetto del desiderio” non indossa ancora i colori della città del Grappa. Così facendo in un colpo solo Braghin rafforzerebbe il reparto nevralgico del campo, là dove spesso si decidono le sorti di una squadra, con un uomo di elevata caratura per la categoria che stazioni davanti alla difesa e sappia gestire i tempi di gioco, indicare quando è il momento di attaccare, quando di stringere i denti, quando pressare e quando addormentare l’incontro. In secondo luogo consegnerebbe a Jaconi almeno un’alternativa di grande affidamento facendo ruotare Mateos e Caciagli, quest’ultimo eccellente in tutti i ruoli del centrocampo a 3. Salvo particolari complicazioni non si dovrebbe quindi più vedere un centrocampo al limite della categoria come quello opposto al Trapani.
I possibili candidati Ed ora veniamo al bello. Perché i giocatori che rispondono a questi requisiti (per personalità e tecnica un Pirri o un Anaclerio dei tempi che furono, tanto per capirci, anche se non dimenticheremo mai Mazzoleni) non sono tanti e chi ce li ha fa di tutto per non perderli o se li fa pagare profumatamente. Anche perché ciò di cui ha bisogno il Bassano è un giocatore che per forza di cose dev’essere all’apice della sua carriera, non c’è spazio per puntare su delle scommesse visto che il momento è delicato e l’ottenimento della salvezza è un passaggio obbligato per la prosecuzione del progetto. Spetterà al direttore generale giallorosso mettere a segno il colpaccio. E senza sforare il tetto stipendi che in casa Bassano Virtus è di 55 mila euro. Impresa impossibile? No, per diversi motivi che ci spiega in esclusiva La Grotteria: “Quando sono stato acquistato dalla Spal ci siamo accordati in brevissimo tempo perché pur di venire qui ho accettato di dimezzarmi lo stipendio – sorride di gusto il neodirigente –. Guardate, Braghin è tutt’altro che sprovveduto, sa fare benissimo il suo mestiere e può contare su una società solida e di grande serietà. Quello che si pattuisce nel momento della trattativa è sicuro e un giocatore, scegliendo Bassano, sa che dovrà solo pensare a giocare e ad ottenere i risultati. Altrove gli stipendi possono arrivare come no, quello che qui è la normalità, sta diventando sempre un’eccezzione. Sposando questa causa si fa una scelta vincente”.
Ma allora dove andare dunque a pescare? Ci sono società che hanno a libro paga dei tesserati che non stanno trovando spazio perché non si sono ambientati o per altri mille motivi. Oppure altre ancora che non riescono più a corrispondere quanto pattuito in sede contrattuale o che rischiano di fallire e quindi son ben liete di disfarsi di contratti onerosi. Da parte loro i calciatori, in questo periodo di vacche magre, vedono nel Soccer Team un approdo e un progetto sicuro, anche a costo di rinunciare a dei soldi che, in fin dei conti, si sono rivelati virtuali.
Nomi caldi. Quali sono i registi che potrebbero fare al caso del Bassano? Facciamo di proposito due nomi al momento inarrivabili. Manolo Pestrin , 33 anni, punto di forza del centrocampo della Cremonese e Davide Carrus, 32enne, regista del Frosinone. Ma di primissimo piano ci sono anche due elementi da tenere sotto stretta osservazione in ottica giallorossa: Andrea Parola, 31enne pisano, attualmente in forza al Piacenza sommerso da debiti e problemi. Tanto per dare un’idea il centrocampista ha sulle spalle ben 6 stagioni e 124 presenze in serie A. Infine, ma teniamolo d’occhio perché sarebbe una soluzione ideale, Andrea Migliorini, classe 1988, mestrino, regista dalla classe purissima e dalla spiccata personalità nonostante la giovane età. Il centrocampista è in forza alla Spal, altra società che versa in gravi condizioni finanziarie tanto che lo stesso tecnico, Stefano Vecchi, ha ammesso che “se le cose non dovessero sistemarsi c’è il concreto rischio di perdere qualche giocatore”. Sulla stessa lunghezza d’onda capitan Zamboni: “Siamo coscienti che la situazione è difficile ma cerchiamo di remare tutti nella stessa direzione”. Citiamo infine Fabrizio Romondini, in forza al PergoCrema, sul quale s’è avventato il Frosinone, che tuttavia non risulta essere, per caratteristiche, una primissima scelta.
Problemino Caciagli. A proposito di centrocampisti. Nell’amichevole terminata 0 a 0 contro il Marano Vicentino sia Caciagli che Mateos hanno accusato un infortunio, muscolare il primo, contusivo il secondo. Ma solo alla ripresa degli allenamenti, lunedì 2 gennaio, se ne saprà qualcosa di più.
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