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Impegno per Roberto

“Non mi posso alleare con chi mi ha massacrato per la mia scelta su San Lazzaro.” Stefano Facchin, candidato di Impegno per Bassano: “Sono uomo di centrodestra ma penso che per Bassano la cosa migliore sia votare Campagnolo”

Pubblicato il 19-06-2024
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Impegno per Roberto.
Non per Roberto Marin però, candidato sindaco al primo turno con la coalizione composta da Impegno per Bassano e da Azione, ma per Roberto Campagnolo, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra proiettato al ballottaggio contro Nicola Finco.
È la scelta di campo che viene annunciata in una conferenza stampa convocata in municipio da colui che non è proprio l’ultimo arrivato della politica bassanese: Stefano Facchin.

Stefano Facchin (foto Alessandro Tich)

Amministratore comunale di lungo corso, figura pubblica di riferimento a San Lazzaro, eletto con la Lega nel 2019 e già presidente del consiglio comunale in quest’ultima legislatura amministrativa, Facchin comunica la sua decisione presa “con fatica e una grande sofferenza” ma per lui inevitabile.
È stato uno dei protagonisti assoluti del momento culminante dell’amministrazione Pavan: il famoso consiglio comunale del 27 luglio dell’anno scorso sull’atto d’indirizzo per l’accordo Baxi/Pengo, quello del pareggio del secolo (12 voti favorevoli e 12 contrari, tra cui il suo, e l’uscita dall’aula dell’ago della bilancia Chiara Tessarollo di Forza Italia) che ha fermato l’operazione e evitato la costruzione del nuovo centro logistico di Pengo nell’area agricola di via Rambolina a San Lazzaro.
In dissenso con la giunta e con la maggioranza per la gestione della vicenda San Lazzaro, Facchin - come noto - era uscito dal gruppo consiliare della Lega e si era dimesso da presidente del consiglio comunale, trascorrendo l’ultimo anno di amministrazione tra i banchi di opposizione nel Gruppo Misto, proprio quello di Roberto Campagnolo.
Per questa sua presa di posizione era finito poi triturato dagli interventi e dai commenti di alcuni esponenti della Lega e del resto del centrodestra governante.
Quest’anno si è ricandidato ritornando all’ovile e cioè con la civica Impegno per Bassano di cui è stato uno dei cofondatori, ma l’esito delle preferenze al primo turno non lo ha premiato. Lui pertanto non siederà nel prossimo consiglio comunale e afferma: “Con questo finisce la mia carriera politica.”
Ma proprio per questo si sente libero e affrancato da qualsiasi ordine di scuderia per esprimere il suo pensiero in autonomia differenziata.

Stefano Facchin parte dall’analisi del sorprendente esito del seggio 19 di San Lazzaro, dove - nonostante il fatto che la Lega, con l’assessore all’Urbanistica Andrea Viero, sia stata la principale fautrice dell’accordo Baxi/Pengo, poi stoppato dal consiglio comunale - il candidato sindaco più votato è stato Finco, seguito nell’ordine da Zen e da Campagnolo.
“Comunque San Lazzaro è stato sempre un paese di centrodestra - commenta -. La gente ha votato pensando che ci fosse un cambio di passo, probabilmente.”
“Cambio di passo” che, come sostiene il consigliere comunale uscente, in caso di vittoria di Finco non ci sarà.
“Al seggio di San Lazzaro il candidato sindaco meno votato è stata la Pavan, perché è passato il messaggio che “sui capannoni ha deciso lei”- continua -. Ma nello stesso seggio votavano anche gli elettori di Bassano sud e cioè di quartiere Prè, dove l’amministrazione ha fatto delle cose importanti, ed è da loro che la Pavan ha ricevuto i voti. Ma la gente, che non conosce tutti i retroscena che conosciamo noi, non ha capito che sotto i vertici rimangono le stesse persone e gli stessi assessori che volevano cementificare San Lazzaro.”
“Gli elettori in paese pensavano di votare un’altra cosa. In metà delle schede è stato votato solo il simbolo, senza preferenze. Non c’è più voglia di premiare le persone, ma solo il simbolo.”
È l’anticamera dell’annuncio, in vista del ballottaggio, per il quale siamo tutti qui riuniti.

“Faccio una premessa doverosa: io sono uomo di centrodestra, rimarrò uomo di centrodestra e questo non si può discutere perché tutta la mia vita l’ho fatta in quest’area politica - dichiara Stefano Facchin -. Ma a un certo punto mi sono reso conto che più dei partiti e degli schieramenti bisogna guardare alle persone. Io un anno fa ho fatto delle scelte difficili, per certi versi dolorose, ma secondo me necessarie: ho deciso di rimanere il più possibile vicino e in contatto con le persone.”
“Nell’ultima tornata elettorale mi sono candidato con la lista Impegno per Bassano, dopo forti pressioni da parte di molte persone”, prosegue e quindi rivela:
“Per candidarmi con Impegno per Bassano ho chiesto tre cose: capannoni San Lazzaro, Genius Center, apparentamenti. Mi è stato risposto: “no capannoni, no Genius Center”, perché anche per me era una follia allo stato puro e per gli apparentamenti si profilava un “tutti al mare”. Ho visto che Impegno per Bassano ha fatto invece una scelta diversa, che io rispetto perché è giusto che ognuno faccia quello che ritiene di fare.”
“Ma a questo punto, sinceramente - è il passaggio chiave del suo intervento -, io non posso rimanere con le stesse persone che nel passato mi hanno definito in modo a dir poco vergognoso e hanno fatto pressioni veramente indegne per la scelta su San Lazzaro, non solo al sottoscritto ma anche ad altri che all’epoca avevano votato contro e che adesso, non so con quale spirito, si sono alleati nuovamente con queste persone. Per coerenza io non mi posso alleare con qualcuno che mi ha massacrato.”
“Qualcuno mi ha detto: “vuoi lasciare governare i comunisti” - aggiunge il consigliere uscente -. Non penso ci siano più i comunisti, ci sono delle persone con le quali nell’ultimo anno ho avuto ottimi rapporti anche se sicuramente con idee diverse, e ho scoperto una grande cosa: il rispetto. Cosa che sicuramente in maggioranza non ho visto e qui spezzo una lancia a favore di Elena Pavan, con cui ad un certo punto ci siamo divisi politicamente, ognuno per la propria strada, ma gliel’ho detto anche prima di persona andando a salutarla: umanamente non è stata trattata bene. Per come la vedo io, serviva più rispetto anche nei suoi confronti.”

Ed ecco, egregi lettori, l’annuncio di Facchin:
“Al ballottaggio io voterò per chi penso sia preparato, possa governare, possa avere una squadra. E ho individuato questa figura nella persona di Roberto Campagnolo. Perché, comunque vada, nella sua coalizione ha persone che sanno governare e vi è una nuova speranza rappresentata dai giovani, che non sono probabilmente della mia area politica ma non importa. Quando dei giovani si affacciano alla vita politica, secondo me è una cosa solo positiva.”
“Dall’altra parte vedo invece persone che hanno già governato per cinque anni, so già come hanno governato e come si rapportano con la cittadinanza. Per cui dico: tra una speranza di vedere dei giovani e una nuova maggioranza, e una cosa certa che conosco già, io preferisco sempre la speranza.”
“Ribadisco: sono uomo di centrodestra ma in questo frangente penso che per Bassano la cosa migliore sia votare Campagnolo - rimarca -. Ho già detto a chi di dovere che pretenderò rispetto per la mia scelta, che non è stata facile. Se qualcuno mi rinfaccia qualcosa, posso ricordare cosa è successo nel 2009: anche in quel caso qualcuno aveva fatto una scelta diversa e ben precisa per cercare di portare a casa una propria idea che era quella di non costruire le Torri di Portoghesi.”
“Io a questo punto dico: faccio una scelta ben precisa e ben ponderata perché voglio portare a casa non solo il fatto di salvare i campi di San Lazzaro ma un’idea di città che non deve essere quella della cementificazione.”
Conclude Stefano Facchin:
“Conosco Roberto Campagnolo non da cinque anni ma di più, so che con lui si può parlare, so che con lui il dialogo è sempre aperto e penso sinceramente che possa essere un buon sindaco per la città di Bassano.”
Ho visto cose, la storia continua.

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