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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Il ritorno dello Jedi
Guerre Ostellari, la saga continua. Accanto a un’inattesa e distaccata Elena Pavan, il sottosegretario leghista alla Giustizia di nuovo in città per perorare la causa del Tribunale della Pedemontana e della candidatura a sindaco di Nicola Finco
Pubblicato il 17-06-2024
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Guerre Ostellari. La saga, a quanto pare, continua.
E c’è anche il ritorno dello Jedi, invitato dall’Alleanza Ribelle nei confronti di Vicenza a confermare le aspettative galattiche di questo territorio sul tema della giustizia.
È il sottosegretario leghista alla Giustizia Andrea Ostellari, nuovamente in città, dopo le sue quattro visite bassanesi dell’anno scorso, per perorare la causa del Tribunale della Pedemontana.

Nicola Finco, Andrea Ostellari, Elena Pavan (foto Alessandro Tich)
Nell’occasione c’è anche - ospite inattesa, perché in campo nemico - l’ancora sindaco Elena Pavan, la principessa Leila spodestata dal lato oscuro della Forza del voto al primo turno, ma non più nel ruolo di coprotagonista.
Al suo posto, come secondo attore principale del cast assieme ad Ostellari, c’è l’aspirante Skywalker dell’Impero Nicola Finco, proiettato a bordo dell’astronave Millennium Fincon verso il pianeta del ballottaggio.
Perché l’improvvisa riapparizione del sottosegretario a Bassano, seppure annunciata come un nuovo sopralluogo per fare il punto della situazione, altro non è che una visita elettorale a sostegno del candidato sindaco del centrolega, promotore dell’incontro.
Per la partecipata circostanza, nel piazzale esterno della Cittadella della Giustizia di via Marinali trasformato nel palco delle meraviglie, sono ovviamente presenti vari esponenti della variegata coalizione pro Nicola Finco.
Compresa Forza Italia, naturalmente. Concludendo i discorsi, la componente del direttivo provinciale di FI Isabella Dotto dichiarerà:
“La presenza di tutti noi è la dimostrazione della nostra volontà di garantire servizi ai cittadini. Grazie a tutti quelli che hanno creduto in questo progetto.”
Con buona pace del coordinatore provinciale di Forza Italia, il senatore vicentino e avvocato Pierantonio Zanettin, uno tra i massimi oppositori del progetto per l’istituzione del Tribunale della Pedemontana Veneta.
Ma per il nuovo episodio della saga di Star Wars alla bassanese non sono presenti solamente le truppe coalizzate per l’elezione a sindaco di Nicola Finco.
In mezzo al pubblico, ad ascoltare gli interventi, c’è anche il suo avversario diretto al ballottaggio Roberto Campagnolo, assieme a vari rappresentanti della sua coalizione di centrosinistra, Momentanei compresi.
Non manca la curva dei Fedelissimi, costituita dagli avvocati del Comitato per il Tribunale della Pedemontana.
E da Star Wars passo idealmente a Blade Runner, perché mi sa che vedrò cose che noi umani.
Prendendo la parola, a chiarendo subito come stanno le cose, Finco ringrazia Ostellari che è venuto in città “ovviamente a sostegno della mia candidatura, della nostra coalizione ma soprattutto per la questione del Tribunale della Pedemontana”.
Quindi precisa: “Nel caso in cui io diventerò sindaco, continueremo la nostra battaglia a favore del Tribunale della Pedemontana e continueranno tutte le azioni che ha portato avanti l’attuale amministrazione per questo importante progetto.”
“Che non è un progetto che riguarda solamente Bassano e il Bassanese, ma un’area vastissima - aggiunge -. Quindi chi parla oggi di “piccolo tribunale” deve guardarsi bene le carte perché è un tribunale di importanti dimensioni e che guarda a tre Province.”
“Per noi questa sarà una battaglia fondamentale - continua l’aspirante primo cittadino -. In campagna elettorale se ne è parlato solamente all’inizio e poi è stato un tema che non è stato affrontato a dovere. Sia chiaro che questa coalizione porterà avanti questa battaglia, a differenza dell’altra parte che abbiamo visto molto leggera sul tema del Tribunale della Pedemontana, in quanto sappiamo benissimo che il Partito Democratico non ma mai sostenuto la riapertura del tribunale ma soprattutto si sono sempre messi anche di traverso.”
Finco ricorda poi le sue iniziative in Regione a sostegno del progetto del presidio di giustizia pedemontano, afferma che la sua riapertura darà anche nuova a tutto il centro storico, poi passa al tema dello “scontro con Vicenza”:
“Sappiamo benissimo che ogni volta che quest’area parla del Tribunale della Pedemontana, il giorno dopo c’è un articolo da parte del sindaco di Vicenza piuttosto che da parte del mondo forense vicentino che si scatena contro di noi. Noi non vogliamo fare battaglie di Bassano contro Vicenza ma non vogliamo nemmeno che Vicenza faccia le battaglie contro Bassano.”
“Qualcuno ha parlato di “passerelle politiche” - conclude Finco -. Io penso che se un sottosegretario ci ha messo la faccia e continua a mettercerla, vuol dire che da parte del Governo c’è la volontà di proseguire con questa progettualità. Vederlo qui presente anche oggi non è una passerella politica ma una testimonianza chiara di voler andare avanti con questo progetto.”
“Parliamo del progetto di questo tribunale come qualcosa che è profondamente legato anche alla futura amministrazione, perché la futura amministrazione non può essere ambigua su questa idea”, esordisce Andrea Ostellari nel ricordare tutte le puntate precedenti del consenso del territorio su un progetto “che nasce da un’iniziativa non solo tecnica ma anche politica della stessa Regione e di cui abbiamo in Finco uno dei primi convinti sostenitori del Tribunale della Pedemontana”.
Benedizione impartita.
Il tutto ai sensi di “un iter che è partito finalmente con un obiettivo chiaro, che non è quello di riportare a Bassano il vecchio tribunale, che non serve”.
“Noi abbiamo cercato di fare una cosa diversa, e per questo si parla di un progetto che viene ammirato dai tavoli della Commissione che ha fronte a sé le tante istanze del territorio nazionale. Quello della Pedemontana costituisce un unicum. Ha la capacità di tenere con sé una più larga fetta del territorio e questo è sempre stato fatto cercando di valorizzare un’area molto attrattiva nel “sistema comunità” nel suo insieme e che ha un grandissimo Pil. E questa capacità di sviluppo non può rimanere orfana di uno dei grandi pilastri della democrazia che è la giustizia.”
Per il sottosegretario alla Giustizia serve quindi “investire su questo ambito e su questo tribunale” che deve richiamare l’attenzione di tutto il Veneto perché “questo dovrebbe essere un primo progetto che vede una nuova giustizia vicina ai cittadini” dal momento che “in questo caso Bassano potrà essere il simbolo di questo nuovo patto che noi abbiamo tra l’istituzione e la nostra comunità”, al netto del fatto che “non ci devono essere divisioni in questo perché nessuno va a penalizzare Padova, Treviso, Vicenza”.
È a questo punto che si materializza l’Ostellari Electoral:
“È giusto anche per l’occasione che abbiamo con queste amministrative, in particolare qui a Bassano dove abbiamo una sfida che vede il centrodestra contro un centrosinistra che è stato un po’ ambiguo in questa vicenda. Noi abbiamo invece bisogno di serietà, di capacità amministrativa e di decisione.”
Poi il sottosegretario va finalmente al sodo:
“Noi, lato Governo, siamo pronti. Stiamo lavorando proprio in questi giorni sulle piante organiche. Dobbiamo individuare quindi quanti saranno i magistrati, quanto sarà il personale e quanto è lo spazio.”
Ma ecco che l’esponente di Governo arriva al punto centrale, guardando dritto negli occhi (ma va’?) proprio il vostro umile cronista, che ha scritto fior di articoli sull’argomento:
“Quando sono arrivati qui i famosi ispettori a misurare e a relazionare, se sono venuti qui significa che qualcuno li ha mandati e quindi che l’iter per la realizzazione di questo progetto effettivamente era partito.”
“Sono venuti, hanno misurato e improvvisamente qualcuno ha detto che non c’erano i metri. Ci siamo sentiti parecchie volte anche con il sindaco Pavan, i metri ci sono e gli spazi ci sono. In ogni caso il tema non è il metro in più o il metro in meno dello spazio, non c’è nessuna questione relativa ai numeri, che si faranno dopo. C’è un tema esclusivamente di volontà politica di un territorio, di stare assieme per avere una visione nuova della giustizia. Qui si può fare. Noi come Governo ci siamo e adesso attendiamo di capire anche quali saranno le iniziative che la prossima amministrazione di Bassano vorrà assumere in relazione a questo tema.”
L’inattesa Elena Pavan arriva all’improvviso e si mette vicino ad Ostellari e a Finco mentre quest’ultimo ha da poco iniziato a parlare.
È scura in volto, saluta freddamente Nicola Finco e con molto più trasporto, visti tutti i trascorsi sul tema del tribunale, il sottosegretario.
È tuttora in silenzio stampa sul risultato del primo turno delle elezioni, ma dopo l’intervento del senatore Andrea Ostellari chiede di “aggiungere qualcosa” anche lei.
“Ringrazio il sottosegretario Ostellari per essere qui oggi e per tutto il lavoro svolto insieme in questi mesi perché abbiamo svegliato probabilmente un cadavere - afferma il sindaco uscente -. La chiusura del nostro tribunale non è mai stata digerita e da quando si è insediato questo Governo ho subito chiesto le intenzioni e ho trovato un terreno fertile.”
“Questo progetto va a beneficio di un territorio grandissimo - aggiunge -. Probabilmente la gente non ha veramente capito che cosa significa, che cosa porta e quali servizi mantiene e riattiva. Il Governo è sensibile, è attento, però spero veramente che questo tribunale possa essere inaugurato.”
“È chiaro che siamo alla fine di una campagna elettorale dove bisogna porre dei distinguo ed essere chiari su quello che si vuole portare avanti. L’auspicio che io faccio alla città di Bassano e a tutto questo ampio territorio è che il tribunale venga veramente aperto. E questo indipendentemente dal sindaco che ci sarà.”
Così dice Elena Pavan e lo dice guardando in direzione di Roberto Campagnolo.
Dal fronte dei cronisti, arriva infine l’inevitabile domanda ad Andrea Ostellari: “I tempi?”.
E il sottosegretario risponde che “il primo passo dell’iter è stato l’ascolto del territorio in sei mesi ed è stato fatto” e che “in Commissione Giustizia al Senato è stato depositato un testo di legge con prima firmataria la senatrice Mara Bizzotto e anche questo è agli atti”.
“Come Governo abbiamo annunciato un testo nell’ambito della geografia giudiziaria con un progetto nuovo rispetto al precedente, con una visione nuova e un ampio territorio e la preminenza data al nuovo assetto dei tribunali dell’Abruzzo, che non sono stati chiusi, e a quello della Pedemontana”, aggiunge.
“Stiamo facendo ora le operazioni di calcolo delle piante organiche - ribadisce il numero due del Ministero -. Il passo successivo sarà poi quello di un disegno di legge delega per la rivisitazione dell’intera pianta della geografia giudiziaria, in tempi compatibili con l’intera legislatura. Non possiamo dare una tempistica esatta, ma confermare la volontà di procedere.”
In parole più semplici e soprattutto esplicite: qualora il nuovo tribunale aprisse i battenti a Bassano, ciò non accadrà prima di tre anni, tre anni e mezzo.
Morale della favola? Il Governo assicura il proprio impegno per l’istituzione del presidio di giustizia “di prossimità” ma le Guerre Ostellari dureranno ancora e chissà per quanto.
Non mi resta che terminare questo articolo alla Yoda:
Tempi lunghi io vedo, ma per il Tribunale della Pedemontana ancora persa la speranza non è.
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