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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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Finco ululà e Campagnolo ululì
Il film delle elezioni: nell’anno del 50simo anniversario di Frankenstein Junior, Bassano del Grappa si appresta a ritornare alle urne per il ballottaggio tra i due candidati sindaci
Pubblicato il 12-06-2024
Visto 21.253 volte
“Lupo ululà e castello ululì”.
Sono cinquant’anni che questa battuta demenziale continua a farmi ridere.
Perché sono cinquant’anni esatti dall’uscita nei cinema, nel 1974, di Frankenstein Junior: il capolavoro di Mel Brooks, con un grande Gene Wilder che assieme al regista è stato anche l’autore della sceneggiatura e con un incommensurabile Marty Feldman nei panni di quello che per me è uno dei personaggi cinematografici più iconici di sempre, il gobbo Igor (“Aigor”), aiutante strampalato e fuori di testa del dottor Victor von Frankenstein (“Frankenstin”).
Come avrete capito da queste prime righe, io sono un fan della pellicola, pietra miliare tra i film commedia del ‘900.
E proprio nell’anno del 50simo anniversario di Frankenstein Junior, non posso che approfittare di questa congiunzione astrale per tracciare un parallelo tra l’opera comico-parodistica di Mel Brooks e il ballottaggio sul quale gli elettori bassanesi saranno chiamati ad esprimersi e il 23 e 24 giugno prossimi:
“Finco ululà e Campagnolo ululì”.
Devo confessarvi che in realtà l’idea di questo ardito ma divertente parallelo, come anche del titolo, non è mia ma di un nostro affezionato lettore, anch’egli grande appassionato di Frankenstein Junior.
E se mi conoscete bene, potete anche capire che questa proposta demenziale alla Aigor che mi è arrivata in redazione ha rappresentato per me uno spunto irresistibile.
Ma devo anche riferirvi che il nostro lettore-ispiratore non è andato troppo lontano dalle mie intenzioni originali.
“Frankenstein Junior” è infatti un titolo che avevo nel cassetto già nella pre-campagna elettorale, ma che non ho usato, in occasione della presentazione alla stampa della coalizione a sostegno della candidatura a sindaco di Nicola Finco.
Lega, Forza Italia e Democrazia Cristiana, alle quali poco dopo si è aggiunta anche Italia Viva.
Mi davano l’idea di vari pezzi che vengono uniti per dare vita a una nuova e strana creatura, proprio come nella trama del film.
Ma evidentemente la nuova e strana creatura non era così mostruosa come poteva apparire a prima vista, al punto che mi immagino il dottor Victor von Finkenstein che esclama:
“Si...può...fare!”.
C’è una cosa che ha unito frankenstianamente Roberto Campagnolo e Nicola Finco durante la campagna elettorale e continua ad unirli anche nell’attuale campagna per il ballottaggio.
Entrambi si sono proposti di far ritornare in vita quello che secondo i loro due distinti punti di vista è un morto da far resuscitare: la città di Bassano del Grappa.
“Bassano è di più” è lo slogan elettorale del primo, “Un cambio di passo” quello del secondo.
Sono due slogan molto impegnativi, perché dal punto di vista del programma amministrativo - tra progetti annunciati, variazioni in corso d’opera, novità impreviste e questioni cittadine rimaste in sospeso da risolvere - implicano l’utilizzo di esperimenti di laboratorio come quelli del castello del film in Transilvania.
In più, ora che siamo arrivati al momento dei possibili apparentamenti per il secondo turno, sia Finco ululà che Campagnolo ululì dovranno valutare quali e quanti pezzi eventualmente aggiungere ai rispettivi Frankenstein.
Perché è già partita la corsa alle nuove mani e ai nuovi piedi da offrire alle rispettive creature dei due candidati sindaci.
Dopo quattro mesi di baruffe chiozzotte e dopo la rottura definitiva con la scelta di sostenere Elena Pavan, ora i grandi sconfitti di Fratelli d’Italia tendono la mano, per l’appunto, alla Lega e a Nicola Finco. Nei confronti del quale, per voce del coordinatore cittadino Nicola Giangregorio, vengono lanciati messaggi di fumo inneggianti alla pace.
Lo stesso Finco, interpellato da Bassanonet, ha dichiarato che in queste due settimane “cercheremo anche di vedere se c’è la possibilità di trovare un accordo con le forze politiche che non sono entrate all’interno del ballottaggio”.
E dopo tutto quello che è successo da febbraio in poi, tra veti incrociati, polemiche al vetriolo, scaricamenti eccellenti e candidati sindaci distinti, rivedere un centrodestra unito in tutto o in parte, nel nome della causa comune di battere le sinistre, darebbe l’impressione dell’assemblaggio di un’ulteriore nuova e strana creatura.
Sul fronte opposto, l’organo che Campagnolo certamente sogna di innestare nel corpo della sua già composita alleanza (“Ci sono liste escluse che hanno grandi affinità con i nostri programmi”, oggi sul GdV) è quello della lista civica dei prevalentemente giovani è il Momento, vincitrice non solo morale del primo turno, che però fa ovviamente gola a tutti e due i contendenti.
Comunque sia e comunque vada, il sottoscritto continuerà a seguire gli sviluppi del confronto elettorale, da qui e fino al voto decisivo, con il suo solito modo di riportare e commentare i fatti che non fa sconti a nessuno.
Anche in questo caso è Frankenstein Junior ad ispirarmi, ricordando una delle tante perle pronunciate nel film da Igor-Aigor-Marty Feldman:
“La penna è più potente della spada, e decisamente più comoda per scrivere.”
Arrivando alla conclusione, aggiungo che l’unica vera e grande incognita del ballottaggio del 23 e 24 giugno, che pende su entrambi i contendenti, è costituita dalla partecipazione degli elettori.
Come ho già avuto modo di sottolineare, al primo turno per le amministrative quasi un bassanese su due non è andato a votare, generando una diserzione alle urne mai vista prima nella nostra città.
Fra due settimane saremo già in estate, perché il solstizio arriva il 20 giugno, e tra vacanze in anticipo e fine settimana al mare o in montagna non è certo la combinazione ideale per motivare i cittadini a rimanere a Bassano per andare o per ritornare ai seggi.
Ma potrebbe essere peggio, non per l’affluenza però: potrebbe piovere!
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