Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Elezioni 2024

Mezzo e Mezzo

Elezioni europee e amministrative: quasi un bassanese su due non è andato a votare. Per il rinnovo del sindaco disertate le urne da oltre 17.000 cittadini. I risultati delle europee in città: FdI al 33%, PD al 19%, Lega al 14%

Pubblicato il 10-06-2024
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Ci sarà tempo e modo per analizzare il dato con più calma.
Ma il dato è questo ed è socialmente, prima ancora che politicamente, significativo: alla tornata elettorale per le elezioni europee ed amministrative dell’8 e 9 giugno, quasi un bassanese su due non è andato a votare, poco sopra la linea del calo storico del trend nazionale (49,69% di affluenza in Italia per le europee).
I numeri parlano chiaro.

Elena Pavan al voto (da Facebook / Elena Pavan)

Europee: nelle 41 sezioni elettorali di Bassano del Grappa, a fronte di 37.228 cittadini iscritti e aventi diritto al voto, si sono recati alle urne 21.488 votanti, pari ad un’affluenza del 57,72%.
Amministrative: nelle 41 sezioni elettorali di Bassano del Grappa, su 38.581 aventi diritto al voto, sono andati a votare 21.483 elettori, pari ad un’affluenza del 55,68%, persino inferiore a quella per le europee.
In altre e più efficaci parole, oltre 17.000 bassanesi (per la precisione: 17.098) hanno disertato le urne per il rinnovo del sindaco e dell’amministrazione comunale.
Sono una marea di persone, all’origine di un clamoroso Mezzo e Mezzo alla bassanese: partecipazione al voto da una parte, totale indifferenza (o reazione avversa?) dall’altra.
Terminato lo spoglio delle schede elettorali per le europee, alle 14 inizia quello per le elezioni amministrative.
Ma vediamo innanzitutto quel è il “sentiment” politico dei bassanesi, ovvero di poco più della metà di costoro, alla luce dei risultati del voto europeo in città.
Fratelli d’Italia è il partito in assoluto più votato e con ampio margine: 6.785 voti su 21.488 votanti, pari al 32,99 %.
Seguono sul podio, ma ben distanziati, il Partito Democratico (3.956 voti, 19,24%) e la Lega Salvini Premier (2.932 voti, 14,26%).
Al quarto posto a Bassano del Grappa, confermando l’ottimo risultato a livello nazionale, si piazza Alleanza Verdi Sinistra con l’8,66 %.
Seguono, nell’ordine: Forza Italia - Noi Moderati (7,16%), Siamo Europei - Azione con Calenda (5, 95%), Movimento 5 Stelle (4,25%), Stati Uniti d’Europa con Italia Viva e altri (3,26%), più altre liste sotto il 3%.
Sintesi estrema a botta calda: a Bassano l’elettorato di centrodestra ha premiato Fratelli d’Italia, grazie alle due candidature di Giorgia Meloni e di Elena Donazzan, entrambe sopra le 1.600 preferenze in città.
Sul fronte del centrosinistra il PD è poco sotto il trend nazionale ma può comunque vantare un solido secondo posto, corroborato, in termini di schieramento politico, dalla sorpresa AVS.
Rispetto al centrodestra, in riva al Brenta il Movimento 5 Stelle si conferma attualmente il lato debole, anzi debolissimo, dell’altra faccia della Luna.
Poca cosa a Bassano, infine, per i cosiddetti moderati: in città Forza Italia - Noi Moderati supera il 7% ma non supera la Lega; Calenda e Renzi lasciamo stare.
Da un punto di vista puramente intuitivo, i risultati del consenso per le europee potrebbero far presagire anche gli esisti del voto per le amministrative bassanesi, visto che tutti i partiti in gioco, in una forma o nell’altra, rientrano anche nella partita delle comunali.
Ma un invito alla prudenza è quantomai opportuno.
In primo luogo perché il voto europeo e quello comunale rispondono comunque a logiche differenti, prima fra tutte quella della figura del candidato sindaco che alle amministrative rappresenta una componente primaria della scelta sulla scheda elettorale.
Secondariamente, perché nella partita delle comunali entrano in gioco anche le formazioni civiche, su cui va spalmata e differenziata parte dei consensi degli elettori che si sono espressi per il voto europeo.
Traduco in termini più espliciti: basandoci solamente sui risultati delle elezioni europee a Bassano, ed applicandoli per proprietà transitiva al voto comunale, ne conseguirebbe la prospettiva di Elena Pavan (centrodestra con Fratelli d’Italia) e Roberto Campagnolo (centrosinistra col Partito Democratico) al ballottaggio.
Tuttavia, le variabili indipendenti del voto per il Comune sono troppe e troppo imprevedibili: chiunque può sperare che il consenso dei cittadini rimanga coerente da una scheda all’altra, ma nessuno può cantar vittoria in anticipo.

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