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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Elezioni 2024

Sul Conte di Bassano

Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte in città a sostegno della lista per le amministrative e dei candidati M5S per l’Europa. Patto Stabilità, decreto spalmacrediti, Superbonus, sanità: lanciata una serie di attacchi al Governo Meloni

Pubblicato il 20-05-2024
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Eccolo qua, proprio davanti a noi: i Conte tornano.
Quando era a capo del suo secondo Governo, ha avuto la fortuna sfacciata di imbattersi nella più grave crisi sanitaria, sociale ed economica del dopoguerra. Si è trovato a dover affrontare l’emergenza coronavirus - non lo chiamavamo ancora Covid e non si parlava ancora di pandemia - e di lui resta scolpita nella memoria, come la scritta S.P.Q.R. sulle lapidi dell’antica Roma, la sigla che tutti noi siamo stati obbligati a conoscere: D.P.C.M., Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Oggi Giuseppe Conte fa politicamente un altro mestiere: è deputato della Repubblica ed è il presidente del Movimento 5 Stelle.

Foto Jacopo Tich

E in questa veste interviene a Bassano del Grappa per dare la sua benedizione alla presentazione della lista del M5S a sostegno del candidato sindaco Roberto Campagnolo, di cui mi occuperò nel mio prossimo articolo, ma anche a supporto dei candidati del Nordest del Movimento nelle concomitanti elezioni europee.
Il luogo prescelto per l’evento elettorale è Palazzo Sturm, dove prima dell’arrivo di Conte si svolge un incontro pubblico sul tema “Opportunità di pace e sviluppo locale nella transizione ecologica”, introdotto dal capolista bassanese Flavio Ferrazzi, con gli interventi del candidato sindaco Campagnolo e di Ugo Biggeri, uno dei fondatori e già presidente di Banca Popolare Etica, candidato del Movimento 5 Stelle alle elezioni europee per la circoscrizione Nordest.
Nell’occasione è presente anche Martina Pluda, triestina, altra candidata del Movimento per l’europarlamento di Strasburgo.
L’incontro si tiene all’interno di Palazzo Sturm nella Sala degli Specchi, dove teoricamente dovrebbe svolgersi anche la successiva conferenza stampa con il leader del Movimento.
Ma tale è l’assembramento (altro che D.P.C.M. sul distanziamento sociale) di giornalisti, telecamere, esponenti politici del M5S come la senatrice Barbara Guidolin e l’onorevole Enrico Cappelletti, candidati di lista, alleati di coalizione, curiosi, aficionados e cacciatori di selfie da postare su Facebook col personaggio noto di turno che l’intero rituale dell’incontro dei cronisti e di tutti gli altri convenuti con l’ex Presidente del Consiglio si svolge all’aperto, sulla terrazza dello Sturm che regala il panorama col Ponte Vecchio.
Sul Conte di Bassano.

Giuseppe Conte arriva a Bassano proprio mentre alla Camera è in corso la discussione sulla mozione del M5S, di cui è il primo firmatario, contro la revisione ovvero reintroduzione del Patto di Stabilità, imposta dall’Europa.
Gli chiedo di chiarirci la sua posizione al riguardo.
“Noi siamo dispiaciuti, e lo abbiamo detto chiaramente senza nasconderci, che l’Italia non abbia combattuto questa battaglia importantissima per evitare il ritorno all’austerità - risponde Conte -. Avevamo ottenuto che fosse sospeso durante il periodo più duro, quello della pandemia, e purtroppo oggi ci ritorna con una logica con parametri che ovviamente ci costringeranno a operare tagli. Tagli che vengono stimati nell’ordine di 13 miliardi l’anno. Questo significa andare a tagliare sulla sanità, dove invece dobbiamo investire, sulle politiche del lavoro, sull’istruzione e sulla formazione.”
“Noi abbiamo bisogno di gestire una transizione: sta arrivando l’intelligenza artificiale, la robotica, ci sarà un impatto sull’occupazione - continua -. L’intera Europa ha bisogno di contrastare quello che è il declino ormai annunciato con investimenti seri e oculati. E questo Patto invece risponde a una logica di tagli e di austerità che non ci va bene.”
Secondo il presidente del M5S, incombe una nuova politica europea di spending review e il Governo Meloni non ha fatto niente per evitarlo.
“In Italia, come dicevo prima, purtroppo questo Governo non ha combattuto - ribadisce Conte -. Cioè, tu puoi anche perderla una battaglia, ma devi combatterla. Ti presenti in Europa, fai delle proposte alternative, delle modifiche serie.”
“Voi conoscete quale è stata la proposta del Governo Meloni? Nulla di nulla - aggiunge -. Era il Governo che doveva andare in Europa a farsi rispettare. La pacchia doveva finire per l’Europa, è finita invece per la Meloni. Perché non ha fatto nessuna proposta e quindi lo hanno approvato. E addirittura siamo arrivati al paradosso che il Governo a dicembre lo approva e gli europarlamentari dei partiti di Governo si astengono. Noi abbiamo votato contro in Europa e continueremo a denunciare lo spirito restrittivo e miope che ispira questa logica del Pacco di Stabilità, come lo abbiamo chiamato.”

Giuseppe Conte lancia altri strali al Governo in carica replicando a una domanda sul decreto spalmacrediti (“Stanno ormai governando da quasi due anni e hanno modificato per 6 volte quella legge”) e sul Superbonus (“Io l’ho gestito solo per qualche mese e sono andato via nel 2021. Non puoi fare ora una retroattività mettendo nei guai famiglie e imprese, è vergognoso”).
“È uno spettacolo indecoroso e indecente, quando fanno a rissa tra Forza Italia, Giorgetti e Tajani, si difenda la Meloni che di economia evidentemente dimostra di non capire nulla perché parla solo del costo e non del ritorno - continua su questo argomento -. Questo è un investimento. Per loro l’investimento è solo nelle spese militari, nella corsa al riarmo. Noi siamo fermamente contrari a questa logica. Non vogliamo la transizione militare, noi vogliamo la transizione ecologica. Vogliamo continuare a investire in questa linea.”
Dal fronte dei cronisti parte una domanda sul problema della sanità pubblica, anche nel Veneto sempre più rimpiazzata dalla sanità privata.
“Siamo nel Veneto - replica Conte -. Veneto e Lombardia sono state le prime Regioni duramente colpite dalla pandemia. Abbiamo toccato con mano cosa significa fare tagli e tagli alla sanità. Ci siamo ritrovati impreparati ad affrontare il virus, addirittura con posti di Terapia Intensiva molto ridotti e con sistemi di protezione non adeguati. Non possiamo più ritornare all’epoca dei tagli. Hanno portato l’investimento in sanità, rispetto al PIL, al 7%, mettendo 10 miliardi nella fase più dura. Adesso c’è la rimozione collettiva. Si ritorna ai tagli e al definanziamento.”
“Attenzione però - aggiunge -. Io dico sempre, e lo dico per esperienza diretta di Governo: non è sufficiente soltanto investire di più in sanità, perché per ridurre le file e l’affollamento dei Pronto Soccorso bisogna anche spendere bene. Perché non è che si buttando decine di miliardi e si risolve il problema delle file. Se la sanità è stata e continua ad essere uno strumento affidato al governo della politica, noi non ci stiamo. La politica vada fuori dalla sanità. E soprattutto investire nella sanità pubblica, perché quella di favorire la sanità privata è una logica perdente, in un settore come questo che deve garantire un servizio universale e prestazioni a tutti.”

L’ultima domanda della stampa è prettamente politica. A Bassano del Grappa, con la coalizione per Campagnolo, si sta mettendo in atto il “campo largo”. E a Roma?
“A Roma c’è tempo per costruire un’alternativa - assicura il leader M5S -. La campagna per le politiche è ancora al di là da venire ma sicuramente noi lavoriamo come Movimento 5 Stelle per rafforzare ogni giorno un’alternativa, in modo serio e credibile però. Noi ci vogliamo unire, ma per unirci pretendiamo che ci sia chiarezza sui progetti e sui programmi. E lavoriamo per operare una convergenza per costruire un’alternativa a questo Governo che ci sta portando al declino. E questo è assolutamente esecrabile, da parte di forze di maggioranza che hanno preso voti, hanno illuso gli italiani su tutt’altre promesse e su tutt’altri impegni.”
Fine del briefing di Giuseppe Conte con la stampa. In teoria dovrebbe anche esserci la presentazione della lista del Movimento 5 Stelle per le amministrative bassanesi, ma ormai l’assembramento sulla terrazza panoramica dello Sturm - tra foto, selfie e persino richieste di autografi - è tale da far saltare tutti i programmi.
Parlando in mezzo agli aficionados, a un certo punto Conte indica King Kong Rhino e afferma: “Questo rinoceronte ci porterà fortuna”.
Davvero un amuleto tascabile.

L’ultimo momento di questa intensa mattinata a 5 Stelle, immortalata per noi dalla galleria fotografica di Jacopo Tich, è dedicato a una breve passeggiata di Giuseppe Conte fino al Ponte Vecchio, con tutta la parata al seguito, con gli eurocandidati Ugo Biggeri e Martina Pluda nelle prime file e con Roberto Campagnolo a fargli da cicerone.
Prima però, visita al Museo della Grappa Poli. Qui l’ex Presidente del Consiglio viene accolto da Jacopo Poli che gli racconta un po’ di storia della sua famiglia e dell’azienda. Non è un pro-forma di pochi minuti: Conte ascolta attentamente e a sua volta gli fa delle domande. Si finisce poi nel sancta sanctorum del Museo dove il presidente pentastellato degusta un “Airone Rosso” preparato al momento da Jacopo Poli in persona e si incuriosisce per gli “olfattometri”: degli effusori di forma cilindrica che permettono ai visitatori di annusare i vapori di venti distillati differenti.
Immancabile omaggio-ricordo all’ospite di riguardo prima dei saluti: una bottiglia di “Grappa Museo 25”, distillato raro, realizzato per il 25simo anniversario del Museo della Grappa Poli.
Il gran finale è in modalità Sul Conte di Bassano di nome e di fatto.
Davanti a Palazzo Bonaguro l’auto di servizio sta infatti aspettando il leader politico per portarlo a Budrio, in provincia di Bologna, dove in serata ha in programma un altro incontro elettorale insieme ad Ugo Biggeri.
E così Giuseppe Conte, sempre attorniato da tutto il seguito a parata, prima di accomiatarsi dai supporter bassanesi attraversa da una sponda all’altra il nostro Ponte Vecchio, soffermandosi ad ammirare da più punti il panorama.
È il momento, pardon è l’attimo in cui Marco Tullio Cicerone Roberto Campagnolo dà il meglio di sé come guida turistica, sopra quel piano di calpestio che lui ben conosce, ma che ha inaugurato la Pavan.

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