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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Voci di corridoio
La lista civica “è il Momento” lancia il progetto “Ricuciamo il paesaggio”. Un “corridoio verde” di collegamenti ciclabili dalla parte sud alla parte nord della città, con passerella ciclopedonale a nord del Ponte Vecchio
Pubblicato il 10-05-2024
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Aaah, che belle, le conferenze stampa itineranti dei ragazzi della lista civica “è il Momento”. Finite le elezioni, ne avrò nostalgia.
Oggi l’appuntamento è fissato all’imbocco del lato nord del Ponte Nuovo, provenendo da piazzale Cadorna, di fianco alla birreria Tetley’s, attualmente bloccato al transito ciclopedonale per gli ulteriori lavori di manutenzione.
Ma i lavori in corso sono veramente in corso e il fragore delle macchine operatrici impedisce di parlare e di sentire. C’è solo il tempo per scattare la foto di gruppo di giornata e poi tutti via sul lato opposto, attraversata la strada, sulle scale che scendono a sud del Ponte della Vittoria e portano al percorso pedonale che ci passa sotto per poi collegarsi con via Porto di Brenta. Anche qui, però, l’acustica non aiuta: il Brenta, in questo tratto con le cascatelle, è veramente rumoroso. Ma è solo un Momento: finalmente si trova il punto in cui, alzando un po’ la voce, si riesce a comunicare con i giornalisti senza che questi si rivolgano all’Amplifon.
Foto Alessandro Tich
Questa volta, per conto della lista, è il turno del gruppo di lavoro sulla tutela del territorio che presenta il progetto “Ricuciamo il paesaggio”.
Si tratta di una proposta che prevede la creazione di un “corridoio verde” ciclabile dalla parte sud alla parte nord della città, con l’aggiunta di una passerella ciclopedonale a nord del Ponte Vecchio.
Ma andiamo con ordine.
“Oggi presentiamo alcune proposte che toccano da vicino la vita di chi vive a Bassano e dei turisti che visitano la città, parliamo di mobilità dolce”, esordisce la candidata Arianna Toffanin.
“Qui ci troviamo in un punto di grandissimo valore dell’area pedemontana, di raccordo tra l’ambiente di montagna e l’ambiente di pianura - continua -. Il Brenta è la via d’acqua, il “corridoio blu” che attraversa da nord a sud il territorio bassanese. Come riusciamo a valorizzare il contesto in cui Bassano è inserita, migliorando la qualità della vita e la fruibilità turistica? Investendo nella mobilità dolce e nel verde.”
“Perché non portare la natura in città? Quella che ci immaginiamo è una Bassano molto verde, dove i parchi sono collegati attraverso nuove aree verdi e viali alberati - aggiunge Arianna -. Per questo pensiamo a un “corridoio verde” affiancato al “corridoio blu”, percorribile a piedi, di corsa, in bicicletta, in carrozzina, con percorsi sicuri per le persone.”
“Un fattore per noi politicamente molto importante, che è emerso dall’ascolto dei quartieri, è partire dalle periferie per collegare i percorsi della città”, spiega il candidato Manuel Remonato.
Da qui la proposta che prevede la progettazione e messa in sicurezza dei collegamenti ciclopedonali mancanti o parzialmente realizzabili.
Si comincia dalla parte sud ovvero dal parco San Bassiano con dei piccoli lavori di collegamento verso il parco Giovanni Paolo II in Centro Studi.
Segue il progetto di sistemazione di via Pio La Torre, in zona Emisfero, si prosegue attraverso i campi di San Lazzaro (“che noi abbiamo l’intenzione di preservare perché siamo contrari al consumo di suolo”) e si mette in sicurezza l’attraversamento di strada Cartigliana.
Da qui il progetto prosegue con “un investimento culturale e di mobilità ciclabile” attraverso via S. Fortunato e Lazzaro all’altezza della fornace (“impedendo il passaggio dei camion che qui vengono portati da Google Maps verso la Superstrada Pedemontana”), ci si collega con il Parco delle antiche prese e da qui alla ciclabile del Brenta, in corso di realizzazione, in direzione del centro.
Da qui, infine, il “corridoio verde” si collega con la zona nord verso Margnan.
Et dulcis in fundo, dopo tanto pedalare: la realizzazione della passerella ciclopedonale sul Brenta a nord del Ponte Vecchio per connettere le due sponde del fiume.
Passando al passaggio della passerella, il candidato sindaco Gianni Zen passa subito la parola all’architetto Luca Smaniotto, che si è laureato nel 2000 con una tesi dedicata proprio alla passerella a nord di Bassano, presentando un’ipotesi progettuale e vincendo anche il premio di tesi di laurea alla cerimonia di San Bassiano del 2001.
Come spiega l’architetto, l’opera al centro della sua tesi era stata collocata all’altezza di contrà di via Rivoltella Bassa sulla sponda sinistra e di Villa Bianchi Michiel a Sant’Eusebio sulla riva opposta, dove il Brenta è largo 88 metri in uno dei punti più stretti dell’alveo.
Aveva ipotizzato un ponte sospeso in “catenaria” (tipo ponte tibetano) con un passaggio ciclopedonale di 2,5 metri di larghezza.
Segni particolari: una passerella collocata in questo punto, grazie a una leggera ansa del fiume, non sarebbe visibile dal Ponte Vecchio e non impatterebbe quindi sul panorama che si gode dal manufatto palladiano.
È l’idea di partenza su cui “è il Momento” lancia un ragionamento, anche se i presenti convengono che “in realtà si può anche fare una passerella più modesta e meno costosa”.
Ma ecco che prende la parola l’inossidabile Dario Bernardi, sostenitore della lista e protagonista di lungo corso delle vicende amministrative bassanesi.
“La passerella sul Brenta è stata inserita nel bilancio comunale delle opere pubbliche dal 2014, ma è sempre rimasta nei bilanci delle amministrazioni Poletto e Pavan come una “fattibilità” - ricorda -. Adesso bisogna realizzarla nel concreto per tre motivi: incentivare l’uso della bicicletta e agevolare i percorsi ciclabili; ridurre la lunghezza del percorso in destra Brenta per renderlo fattibile alla popolazione; aumentare l’attrazione turistica e quest’opera andrebbe sicuramente a vantaggio.”
“Auspico - dichiara un Dario Bernardi in modalità “è il Commento” - che la nuova amministrazione del sindaco Zen realizzi quest’opera che non è un di più, ma valorizza l’ambiente naturale e la qualità della vita bassanese.”
C’è ancora spazio per un breve intervento della candidata Elena Menon, da poco rientrata a Bassano da un periodo di studio a Budapest.
“Quand’ero all’estero non usavo mai l’auto, mi spostavo con i mezzi pubblici in tutta la città - riferisce -. Adesso che sono tornata a Bassano mi piacerebbe poter riprendere a non utilizzare l’auto. La mia generazione non ama spostarsi in macchina, vogliamo più mobilità dolce che è anche la condizione per un turismo sostenibile.”
E plaude al progetto del “corridoio verde” con passerella ciclopedonale incorporata anche Paolo Marzarotto, presidente del consiglio di quartiere Margnan, presente per l’occasione.
Il Brenta intanto continua a far rumore, nel punto sotto il Ponte Nuovo con le cascatelle, ma non tanto da coprire le voci di corridoio.
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