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Europa Verde-Bassano per Tutti lancia un “nuovo progetto per la città”: trasformare l’area socio-sanitaria di via Monsignor Negrin, che sarà dismessa, e quella del Centro Nuoto Bassano in una “cittadella del welfare” per la terza età

Pubblicato il 09-05-2024
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Conferenza stampa all’incrocio: una costante ormai consolidata di Europa Verde Bassano.
Mi ricordo ancora gli incontri con i giornalisti convocati dai due green people Gaia Bollini e Renzo Masolo all’incrocio di strada Santa Croce con via S. Tommaso d’Aquino in Centro Studi, per parlare di riduzione del flusso delle auto e di sviluppo di un vero e proprio campus per gli studenti.
Oggi si cambia intersezione: è quella ubicata, comunque in zona, tra via Monsignor Negrin e via Gobbi. Ci sono ancora Bollini e Masolo ma sono della partita anche Paolo Retinò e il candidato sindaco Roberto Campagnolo. Perché il “nuovo progetto per la città” che viene presentato per l’occasione è targato lista Europa Verde-Bassano per Tutti (o se preferite Bassano per Tutti-Europa Verde) con Retinò, per Campagnolo sindaco. Tutto chiaro fin qui? Bene.

Gaia Bollini, Renzo Masolo, Roberto Campagnolo, Paolo Retinò (foto Alessandro Tich)

Diamo intanto subito la notizia, come fanno i bravi giornalisti.
L’idea uscita dal cappello a cilindro di Masolo & Friends è quella di riunire in un unico progetto di riqualificazione urbana e sociale due aree significative e adiacenti tra loro, ma differenti per vocazione e proprietà.
La prima è l’area degli attuali servizi socio-sanitari di via Monsignor Negrin, in capo all’Ulss 7, che compare alle spalle dei relatori.
La seconda è l’area del Nuoto Club Bassano di via Sibelius, alias “Piscine Agnolin” secondo la tradizione popolare, luogo storico dello sport bassanese, di proprietà privata.
“Un totale di 66.000 mq di potenzialità in pieno centro cittadino e a ridosso del Centro Studi, futuro campus nelle nostre visioni”, sottolineano i promotori della proposta.
Ebbene: entro il 2026 l’area socio-sanitaria di via Monsignor Negrin si vedrà svuotata delle proprie funzioni che saranno trasferite nella nuova palazzina di quattro piani della Casa della Comunità, attualmente in costruzione di fianco all’Ospedale San Bassiano. Ciò che rimarrà sarà un complesso di pregio storico e ambientale, in parte vincolato, immerso in un parco e con una destinazione urbanistica per servizi di interesse comune.

Da qui l’ambizioso progetto per l’amministrazione comunale che verrà.
E cioé: acquisire dall’Ulss l’area di Monsignor Negrin, acquisire anche l’area del Nuoto Club Bassano oppure coinvolgere i proprietari privati in un accordo di compartecipazione e trasformare i due complessi confinanti in un’unica grande area di servizi di pubblica utilità, primariamente rivolti alla popolazione anziana, destinata ad aumentare ancora nei prossimi anni.
Una sorta di “cittadella del welfare” che passa non solo per la “cura e assistenza” ma anche attraverso “la creazione di situazioni, ambienti e servizi che favoriscano e stimolino la dimensione psicocorporea e relazionale delle persone che entrano nella terza età”.
La domanda sorge spontanea e immediata: e i schei per fare tutto questo?
Saranno quelli dei bandi europei, tra cui i contributi EU del FESR - asse 3 per la riqualificazione di strutture esistenti con valenza sociale, che usciranno nel 2026 e per i quali è prevista anche la co-progettazione tra parte pubblica e parte privata.
Ma data la complessità del progetto, lo si può anche articolare in “sotto temi” e accedere a canali differenziati di finanziamento.
Tutte info di prima mano che i green people con Retinò, quand’era ancora candidato sindaco per conto suo, hanno ricevuto da un incontro col vicesindaco uscente di Mussolente Valentina Fietta, esperta nel campo della progettazione per i bandi europei.

“Il progetto riguarda oltre 6 ettari e mezzo di superficie, pari a dieci campi da calcio - afferma Renzo Masolo -. È attaccato al Centro Studi e a cinque minuti a piedi dal centro di Bassano. Riguarda la rigenerazione dell’area socio-sanitaria che verrà dismessa e il rilancio di un impianto sportivo storico per Bassano. Partendo da un’idea, si farà un percorso partecipativo con la città.”
Domanda che sorge spontanea e immediata numero 2: ma i proprietari del Centro Nuoto Bassano sono già stati informati della cosa?
Risposta: “Sono stati informati sul metodo”. Cioè a dire: “Sono stati informati della nostra intenzione di avviare un processo partecipativo per creare un progetto”.
“Con la realizzazione della Casa di Comunità accanto al San Bassiano - osserva il capolista Paolo Retinò - qui dietro di noi avremo il vuoto, con il rischio dell’ennesima area della città che viene tolta dai servizi comunitari e resa ai privati per i loro legittimi scopi di business.”
“L’Ulss dovrà dismettere l’area di Monsignor Negrin entro la fine del 2026 - continua Retinò -. Noi abbiamo compiuto un’analisi del contesto anche demografico e questa è l’area ideale per creare un grosso polo socio-assistenziale di servizi alla persona, per integrare il benessere tra le parti.”
“L’idea è quella del recupero delle due aree con un intervento di rigenerazione urbana - dichiara Gaia Bollini -. Gli immobili dell’area Monsignor Negrin sono tutti vincolati e riqualificabili, non c’è ulteriore consumo di suolo e ben si prestano a un utilizzo di questo tipo, realizzando un “unicum” nel cuore della città.”
“Quella di Monsignor Negrin è un’area datata che è sempre stata al centro di ragionamenti nel tempo e la situazione delle piscine va considerata assieme ai proprietari - interviene il candidato sindaco Roberto Campagnolo -. La visione è quella di utilizzare questo spazio per dargli una logica complessiva a favore delle persone più fragili.”
“Con l’Ulss il Comune può istituire un tavolo per l’acquisizione dell’area - aggiunge Campagnolo -. Coi privati invece i modi sono due: o si collabora, con una convenzione tra pubblico e privato oppure si acquista la struttura, previa dichiarazione di pubblico interesse. I fondi europei saranno a disposizione dal 2016 e possono finanziare sia il pubblico che i privati.”
“La partecipazione alla progettazione europea va preparata per tempo - rimarca Retinò -. Non si può improvvisare.”

Questa è dunque l’idea che viene pubblicamente presentata all’intersezione tra via Monsignor Negrin e via Gobbi.
Il concetto è quello di un’area di innovazione sociale e sostenibilità secondo le migliori pratiche europee: co-housing intergenerazionale, strutture adibite a centri diurni, attività ricreative e psicomotorie con possibilità di multiutenza e nell’intero arco della giornata, eccetera.
Buena Vida Social Club.
Il primo passo da fare, una volta eletti all’amministrazione di Bassano, è trovare gli accordi con le proprietà: pubblico-pubblico con l’Ulss 7 e pubblico-privato con il Nuoto Club Bassano.
Seguirà “la costruzione di un progetto chiaro” coinvolgendo “i vari attori del territorio”, definendo “gli adeguati indicatori di impatto e ricaduta” e andando a valere “su uno o più assi di finanziamento regionale e/o europeo”.
Conclude un comunicato stampa diffuso nell’occasione:
“Non siamo visionari, sappiamo che si può fare e sappiamo come farlo.”
Questo, per il momento, è quanto: arrivederci al prossimo incrocio.

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