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Progetto Valsugana, la “beffa” della Regione
L'arteria progettata tra la Valbrenta e le colline di Bassano è l'ennesima acqua alta che da Venezia inonda il nostro territorio
Pubblicato il 06-09-2009
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Il regalo estivo della giunta Galan alla città di Bassano e alla Valle del Brenta suona come un'autentica beffa: un bel pacco già infiocchettato che sta per essere recapitato a casa nostra, contenente il progetto della nuova superstrada a pagamento, promossa da un pool di imprese private, che intende collegare la futura Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta, dallo svincolo di Marostica, con la SS Valsugana all'altezza di Rivalta-Pian dei Zocchi.
Il tutto senza che nessun amministratore locale del nostro territorio sia stato preventivamente informato né consultato sull'argomento.
La notizia, come scriviamo in un altro articolo, è la “bomba” dell'estate. Ma è una bomba a scoppio ritardato. La delibera regionale che prende atto della proposta di “finanza di progetto” dei privati è datata infatti 4 agosto 2009.

Palazzo Balbi a Venezia, sede della giunta regionale del Veneto
Le “voci” sulla nuova arteria stradale che cambierebbe i connotati al nostro territorio si sono sparse per tutto il periodo di Ferragosto, comprese alcune indiscrezioni sulla stampa, ma senza alcun riscontro ufficiale. E l'assessore regionale alla viabilità Renato Chisso, per rendere pubblica finalmente la notizia, ha aspettato esattamente un mese.
Così come la sua collega di giunta Elena Donazzan, che ha atteso la conferenza stampa di Chisso per esprimere nella stessa giornata di ieri - con una nota diffusa dal suo ufficio stampa - le sue forti perplessità in merito al progetto, sul quale, nella riunione di giunta del 4 agosto, si è astenuta dal voto “perché non era in possesso di tutte le informazioni necessarie.”
La Donazzan dichiara che “coinvolgerà, nelle prossime ore, tutto il territorio con i sindaci e i rappresentanti delle istituzioni innanzitutto, per capire meglio il progetto proposto”.
Ma intanto si è perso un prezioso mese di tempo: se i sindaci e i rappresentanti delle istituzioni fossero stati informati in tempo utile il nostro territorio, alla ripresa politica di settembre, sarebbe molto più preparato a fronteggiare la situazione.
E invece ci troviamo di fronte all'ennesima "acqua alta" che da Venezia inonda il bassanese. Un progetto di iniziativa privata che propone una scorciatoia a pedaggio tra Pedemontana e Valsugana bucando le colline bassanesi in Destra Brenta e costruendo un lungo viadotto tra Campolongo e San Nazario.
Una proposta che getta alle ortiche, in un sol colpo, l'accordo già sottoscritto tra le realtà locali per il completamento della SS 47 tutto in Sinistra Brenta.
Ce n'è quanto basta per prevedere sulla questione un autunno bollente, che peserà sulla campagna elettorale per le elezioni regionali 2010.
Il sindaco di Bassano Cimatti e altri amministratori, nel frattempo, lanciano il grido di allarme e chiedono di fare fronte comune per opporsi al nuovo progetto.
Staremo a vedere. Ma anche sul “fare squadra” nei confronti di Venezia c'è un pericoloso precedente.
Vi ricordate la storia di Bassano Provincia? Anche quella volta, in occasione del voto decisivo del Consiglio Regionale, il nostro territorio si presentò compatto, con i sindaci e le istituzioni scesi in massa in Laguna con tanto di striscioni e cappellini inneggianti all'autonomia bassanese.
Sappiamo tutti come è andata a finire. Derisi e sbeffeggiati dalla nomenclatura politica regionale, comandata dall'asse Padova-Venezia, che guarda a Bassano come una realtà periferica e folcloristica destinata a inghiottire solo bocconi amari: digerendoli, casomai, con un bicchiere di grappa.
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