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Elvio Rotondo
Contributor
Bassanonet.it
Il QUAD nell’indo-pacifico
Il gruppo ha espresso preoccupazioni per gli sviluppi nel Mar Cinese Orientale, dove non si placa la lunga disputa tra Giappone e Cina sulle isole Senkaku controllate dai giapponesi ma rivendicate dalla Cina
Pubblicato il 23-08-2024
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Il Quadrilateral Security Dialogue (QUAD) è stato lanciato per la prima volta nel 2007 ma aveva perso di importanza molto presto. I quattro paesi, tuttavia, avevano rilanciato il QUAD a Manila nel novembre 2017, apparentemente per creare un baluardo di nazioni democratiche che contrastassero le mosse espansionistiche della Cina nella regione indo-pacifica.
Ma ancora non lo si può definire una vera alleanza. Si potrebbe descrivere come una visione strategica condivisa da Australia, India, Giappone e Stati Uniti di un Indo-Pacifico libero, aperto e inclusivo e di un meccanismo politico in via di sviluppo.
Finora le parti interessate hanno affermato che il “QUAD” non è altro che un partenariato diplomatico, una riunione informale di alleati, la cui natura “associativa” potrebbe però cambiare. Soprattutto dall’entrata in vigore della legge sull’uso delle armi da parte della Guardia Costiera Cinese (CCG) contro navi straniere, in determinate condizioni, in acque sotto la giurisdizione cinese. La legge era stata approvata alla fine di gennaio 2021 dal Comitato Permanente del Congresso Nazionale del Popolo cinese ed entrò in vigore il 1° febbraio dello stesso anno. Quest’anno, la Cina ha introdotto un nuovo regolamento di pattugliamento marittimo, noto anche come China Coast Guard Order 3, che autorizza la guardia costiera a trattenere navi e persone straniere fino a 60 giorni se sospettate di essere entrate illegalmente in quelle che la Cina considera le sue acque territoriali.
Il QUAD è un'alleanza strategica informale tra Australia, Giappone, India e Stati Uniti con lo scopo di contenere l'espansionismo cinese nella regione dell'Indo-Pacifico.
Naturalmente, tutte le navi non cinesi potrebbero essere bersaglio della guardia costiera cinese nella regione.
Sia il Giappone che l’India avrebbero promesso di rafforzare la cooperazione nella regione indo-pacifica e a tal fine, hanno condiviso l’idea di far avanzare costantemente sia la cooperazione bilaterale Giappone-India sia la cooperazione quadrilatera Giappone-Australia-India-USA.
Nel mese di marzo 2022, durante l’incontro dei vertici di India e Giappone, i primi ministri Narendra Modi e Fumio Kishida avevano sottolineato che i due paesi, potenze leader nella regione indo-pacifica, hanno un interesse comune nella sicurezza e nella protezione del dominio marittimo, nel garantire la libertà di navigazione e di sorvolo, il commercio legale senza impedimenti e la risoluzione pacifica delle controversie, nel pieno rispetto delle procedure legali e diplomatiche in conformità con il diritto internazionale. Inoltre avevano posto l’accento sull'importanza dei partenariati bilaterali e plurilaterali tra paesi della regione che la pensano allo stesso modo, inclusa la cooperazione quadrilatera tra Australia, India, Giappone, e gli Stati Uniti (Quad).
I rapporti tra i due paesi sono sempre più stretti. Nel marzo 2022, Kishida ha visitato l'India per la prima volta dopo quattro anni e mezzo come primo ministro del Giappone. Nel maggio 2022, il primo ministro Modi ha visitato il Giappone in occasione del summit Giappone-Australia-India-USA tenutosi in Giappone. I due leader hanno concordato di sviluppare ulteriormente le relazioni Giappone-India e di lavorare a stretto contatto per la realizzazione di un "Indo-Pacifico libero e aperto".
Ma un aspetto da evidenziare in questa pseudo-alleanza è che l'India tiene molto alla propria autonomia strategica, e le probabilità che la si obblighi, tramite un trattato di mutua difesa, ad entrare in un conflitto militare con la Cina sono scarse, a meno che non venga attaccata direttamente.
Da notare la posizione dell’India non completamente schierata che rimane vicina al suo tradizionale partner di sicurezza, la Russia. New Delhi ha apertamente sfidato le sanzioni occidentali contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina e negli ultimi dodici mesi, le importazioni di petrolio russo in India sarebbero aumentate di venti volte. Inoltre, il premier indiano Modi, nel mese scorso, è stato insignito della massima onorificenza civile russa, l’Ordine di Sant’Andrea.
A differenza dell’India, le Filippine sono un alleato del trattato di mutua difesa degli Stati Uniti e sono pronte a finalizzare un patto in stile Visiting Forces Agreement (VFA) con il Giappone, simile agli accordi esistenti con Australia e Stati Uniti.
(Il VFA, accordo sulle forze in visita, è una versione dell'accordo sullo status delle forze che si applica solo alle truppe che si trovano temporaneamente in un Paese).
Le Filippine hanno ampliato il numero di basi nel paese a cui gli Stati Uniti hanno accesso militare a rotazione, comprese le strutture vicine a Taiwan. In effetti, molti osservatori ritengono che le Filippine potrebbero finire per formare il nucleo di un "nuovo Quad".
Gli incidenti tra la guardia costiera cinese con le navi filippine sono in netto aumento, nell’ultimo periodo. Notizie di giorni fa, riportano la collisione tra due navi della Guardia costiera filippina con imbarcazioni cinesi che, secondo la National Task Force for the West Philippine Sea, stavano conducendo "manovre illecite e aggressive" nei pressi di una barriera corallina contesa nel Mar Cinese Meridionale.
Alla fine di luglio scorso, i principali diplomatici del gruppo di nazioni "Quad" si sono impegnati a rafforzare la sicurezza marittima nella regione indo-pacifica, criticando quella che hanno definito la "militarizzazione" del contestato Mar Cinese Meridionale.
In una dichiarazione congiunta in seguito all’incontro di Tokyo, i funzionari di Australia, Giappone, India e Stati Uniti hanno espresso "seria preoccupazione" per "manovre coercitive e intimidatorie", "l'utilizzo pericoloso" delle navi della guardia costiera e della milizia marittima, nonché i tentativi di "interrompere" le attività di sfruttamento delle risorse offshore di altri paesi.
Il Quad ha espresso preoccupazioni per gli sviluppi nel Mar Cinese Orientale, dove Giappone e Cina sono coinvolti in una lunga e accesa disputa sulle isole Senkaku controllate dai giapponesi ma rivendicate dalla Cina, che Pechino chiama Diaoyu. Negli ultimi anni la Cina ha inviato navi governative intorno alle isole come mai prima.
Il gruppo ha ribadito la sua opposizione a questo tipo di azioni unilaterali che cercano di cambiare lo status quo con la forza o la coercizione e intende farlo tramite la condivisione di dati satellitari, formazione e sviluppo delle capacità, nonché l'avvio di un dialogo legale marittimo. Inoltre, allargheranno geograficamente l'Indo-Pacific Partnership for Maritime Domain Awareness (IPMDA) all'Oceano Indiano.
L'IMPDA, annunciato per la prima volta nel 2022, è destinato a fornire dati sul dominio marittimo integrati e in tempo quasi reale alle agenzie marittime nel Sud-est asiatico e nel Pacifico. L'obiettivo è migliorare la capacità dei paesi dell’Indo-Pacifico nel contrastare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata e di rispondere ai cambiamenti climatici e ai disastri naturali, applicando al contempo la legge vicino alle loro coste.
L'ultimo incontro, tenutosi il giorno successivo ad un importante vertice tra i capi della difesa e i principali diplomatici di Giappone e Stati Uniti, arriva nel momento in cui il gruppo starebbe considerando la collaborazione con paesi che la pensano allo stesso modo. La Corea del Sud potrebbe essere un "potenziale futuro partner" per la cooperazione all'interno di gruppi di lavoro Quad. Sono in corso negoziati.
Il gruppo è visto come una componente essenziale della strategia indo-pacifica degli Stati Uniti. Mentre da parte cinese l’iniziativa è vista come un rinnovato tentativo di creare una potenziale alleanza anti-Pechino, che secondo alcuni media potrebbe essere un possibile primo passo verso una Nato asiatica, potenziale ostacolo per la Cina poiché Pechino prevede di diventare la prima potenza economica e tecnologica al mondo entro il 2035.
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