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Vie urinarie
Colti in fallo per avere urinato per strada in centro a Bassano e multati di 250 euro dalla Polizia Locale. Libere considerazioni sui furbetti della minzione, incontinenti della movida del weekend bassanese
Pubblicato il 14-06-2016
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Vedete cosa significa essere colti in fallo? Vuol dire dover pagare una sanzione di 250 euro per avere urinato sulla pubblica strada.
A Bassano è giro di vite sui furbetti della minzione. Come già riportato nelle nostre “brevi”, i vigili urbani hanno beccato in flagranza ben sei soggetti intenti ad espletare le rispettive formalità fisiologiche in altrettanti punti del centro storico: nella fattispecie in vicolo della Torre, in piazzetta Guadagnin e in piazzale Terraglio. Si richiuda la bottega e favorisca i documenti: sono 250 euro di multa, prego. 250 euro a testa, s’intende. Con nuovo importo maggiorato, e senza sconti.
A cadere nella rete della pattuglia in borghese della Polizia Locale sono stati sei giovani: cinque ragazzi e una ragazza. Tutti intenti a scaricare i loro impellenti bisogni conseguenti alla movida bassanese del weekend.
Fonte immagine: trc.tv
Non è la prima volta che accade, anzi. Di pisciate in libertà negli angoli più o meno reconditi del salotto cittadino - soprattutto nei tre giorni del Condor, dal giovedì al sabato sera, che richiamano frotte di consumatori nei bar e nelle birrerie del centro - sono pieni gli archivi.
Solo che adesso, grazie al “Patto Civico” tra Comune e commercianti, sono aumentati i turni serali e notturni dei vigili e conseguentemente anche i controlli. Con ampia probabilità, per gli incontinenti del venerdì o del sabato sera, di essere colti nell’atto della loro trasgressiva orinazione.
Sul giornale di oggi, l’assessore comunale alla sicurezza Angelo Vernillo commenta: “(…) i ragazzi che urinavano all’aperto sono stati beccati in pieno centro e prima dell’una, quando cioè i locali erano aperti: è inaccettabile”.
Non possiamo, questa volta, che dargli ragione. Se proprio ti scappa, va a farla nel bagno di qualche bar.
Ma c’è anche una corrente di pensiero - rappresentata da un esercente che questa mattina mi ha contattato sull’argomento - secondo la quale non è giusto obbligare le persone a pagare una consumazione in un bar, secondo consuetudine, per poter usufruire dei servizi.
E non è altrettanto giusto, sempre secondo questa particolare filosofia, che la “città turistica” di Bassano - proprio in funzione del popolo dello spritz, birra & C. che vi si riversa nel fine settimana - sia così carente di bagni pubblici.
Di cui uno, in via Marinali, che chiude alle 19 e non è attrezzato per i disabili; un secondo, in piazzale Trento, di fatto inagibile ed un terzo, ai piedi della scalinata di Prato Santa Caterina, da dimenticare.
Sul fatto dei gabinetti pubblici, in linea di principio, sono pienamente d’accordo.
La cosiddetta attrattività d’area, presunto valore aggiunto del marketing territoriale, si infrange nella dura realtà quando il turista di turno, a Bassano del Grappa, ha la necessità di andare al bagno. Gongolano probabilmente per questa situazione i baristi del centro, ma è una carenza strutturale a cui prima o poi bisognerà porre rimedio.
Riguardo invece agli orinatori all’aria aperta, non penso proprio che la disponibilità di gabinetti pubblici in centro aperti in orario serale e notturno possa cambiarne usi e costumi: si tratta solamente di un alibi.
Se hanno pisciato per strada, lo hanno fatto per un solo motivo: per maleducazione. La qual cosa porta ad attentare al decoro cittadino a prescindere. Oppure per manifesta incapacità di intendere e di volere, generata dai fumi dell’alcol. Punto e basta.
E’ giusto e sacrosanto, quindi, che la Polizia Locale controlli e sanzioni il loro comportamento. Sperando che i sanzionati apprendano la lezione, e la prossima volta si portino almeno i pannoloni da casa.
La nostra città è un bene comune da rispettare e da tutelare.
Un impegno che chiama alle rispettive responsabilità chi ci vive e ci lavora, chi la governa dal Palazzo e - anche e soprattutto - chi la frequenta come turista, visitatore, utente o consumatore.
Per ciascuna di queste quattro ultime tipologie il centro storico, in particolare, offre una scelta di possibilità. Ci sono le vie dello shopping, le vie degli uffici, le vie dei monumenti, le vie dello struscio domenicale, le vie della movida.
Ma le vie urinarie, per favore, no. Quelle lasciamole ai libri di anatomia.
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