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Il muro sul fiume
La Provincia inaugura l'intervento di riqualificazione della riva del Brenta di via Volpato a Bassano. Realizzati la mitigazione del muro di sponda, nuovi microhabitat per fauna e flora e un percorso naturalistico pedonale
Pubblicato il 02-12-2011
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Un muro per aprire ai cittadini di Bassano del Grappa un pezzo di fiume Brenta. Nell'apparente contraddizione, il senso di un intervento, pensato dalla Provincia di Vicenza in collaborazione con il Genio Civile e l'Associazione Pescatori “Bacino Acque Fiume Brenta”, che ridà “dignità da cartolina” ad uno degli scorci più belli del Veneto se non del Nord Italia, vale a dire il Ponte degli Alpini.
L'intervento, che intessa l'argine di via Volpato, è costato 60mila euro e comprende la mitigazione paesaggistica del muro della sponda, la diversificazione idrologica della riva per favorire nuovi microhabitat di flora e fauna e la creazione di un percorso naturalistico per promuovere la fruibilità di un'area di grande pregio ambientale in pieno centro storico.
“Il progetto di riqualificazione paesaggistico-ambientale che abbiamo inaugurato - spiega il vice presidente della Provincia di Vicenza Dino Secco - nasce da una iniziativa dei pescatori da noi adottata. In pratica interessa un tratto di circa 250 metri tra l'area Scalabrini e gli edifici in fregio all'alveo di Angarano, sotto il castello degli Ezzelini e in prossimità del palladiano Ponte Vecchio. Sono state quattro le direttive su cui ci siamo mossi: la mitigazione paesaggistica del muro in cemento armato di via Volpato, con chiusura della vecchia cloaca, la diversificazione idrologica della sponda, la creazione di un percorso naturalistico, la creazione di habitat ripari.”

Il muro, sistemato e "mitigato" sull'argine del Brenta di via Volpato a Bassano
Il primo step è stato il rivestimento mediante un “facciavista” in ciottoli del Brenta di tutta la muratura (64 metri per 3 metri di altezza) dando luogo ai cosiddetti “roisi” che riprendono una peculiarità architettonica diffusa nel centro storico bassanese. Riguardo alla sponda, da sottolineare l'apposizione di massi ciclopici disposti alla rinfusa, in grado da una parte di ravvivare la zona e creare dei microhabitat idonei ad ospitare la fauna ittica , e la creazione di un percorso naturalistico pedonale per una lunghezza di 165 metri e di 2 metri di piano calpestio.
“Come si vede - conclude Secco - non si tratta di una mera operazione di cosmesi urbanistica ma di un intervento di ingegneria ambientale che tocca tanti aspetti e soprattutto riconsegna alla fruibilità della città e della cittadinanza un angolo di territorio bellissimo ed importante.”
“Prima la frequentazione della zona si riduceva a quale pescatore volonteroso - sottolinea il presidente dei pescatori bassanesi Rolando Lubian -. L'azione da parte della Provincia, che ha adottato uno dei tre progetti da noi presentato due anni fa all'interno dello studio propedeutico sul Brenta, avrà un'importante ricaduta anche sulla fauna ittica ed in particolare sulla riproduzione della trota marmorata, che oltre alle condizioni idriche migliori (portata d'acqua notevole e costante e fondale) trova ora anche un habitat perfetto per lo sviluppo della sua vita. Sarebbe importante per Bassano che anche il terzo progetto - il secondo sarà patrocinato dal Genio Civile - ovvero il contratto dei fiumi, trovasse la necessaria sponsorizzazione economica per passare dalla carta alle ruspe.”
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