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Scatto di orgoglio
Oggi l'inaugurazione di “Bassano Fotografia”: quattro mesi di mostre e manifestazioni dedicate all'immagine. Un evento di respiro internazionale con alcuni fotografi tra i più celebri al mondo
Pubblicato il 16-09-2011
Visto 3.918 volte
L'occhio spiritato e il ghigno beffardo di Jack Nicholson, colto dall'obiettivo nel 1975, sembrano quasi presagire la scena madre, che avrebbe girato cinque anni più tardi, di “Shining” di Stanley Kubrick.
Questa, signori, è la fotografia. Un disegno fatto con la luce che deve suscitare interesse o curiosità, intrigo o emozione.
Lo sa benissimo il canadese Douglas Kirkland, il più celebre e celebrato fotografo dei divi, uno dei grandi protagonisti di “Bassano Fotografia 11”: la manifestazione che per quattro mesi interi (da oggi 16 settembre fino al prossimo 6 gennaio) riempirà di immagini tutta la città.
Douglas Kirkland: “Jack Nicholson” (1975) - particolare
La prolungata kermesse - promossa da Comune e Pro Bassano, col fondamentale coordinamento organizzativo della Manfrotto + Co Spa - vive oggi la sua giornata inaugurale con l'apertura alle 17 (preceduta questa mattina dalla vernice per la stampa) della rassegna trainante della manifestazione: la mostra al Museo Civico dedicata ai quattro big dell'arte fotografica mondiale che rispondono ai nomi di Douglas Kirkland, Harry De Zitter, Marc De Tollenaere e Massimo Siragusa.
L'esposizione - che domani, sabato 17, sarà aperta gratuitamente per tutti i bassanesi - è assolutamente da non perdere. Un consiglio che rivolgiamo sia agli appassionati e agli esperti del settore, sia a coloro che non sanno niente di reflex o di fish-eye: perché l'arte, in quanto tale, è e deve essere per tutti.
Di Kirkland, nell'allestimento bassanese, è esposta una straordinaria selezione di 25 ritratti di altrettante star del cinema e del jet set artistico e musicale.
Come Nicholson appunto, ma anche - per fare solo alcuni nomi - Marylin, John Lennon, Mick Jagger, Andy Warhol, Sofia Loren, Dennis Hopper (quello di “Easy Rider”), Brigitte Bardot, Nicole Kidman o Angelina Jolie.
Di Harry De Zitter, belga e sudafricano di adozione, vengono invece presentati gli “attimi decisivi” delle sue celebri fotografie di strada, di cui è uno dei maestri riconosciuti. Tra queste, salta agli occhi anche un “corner detail” del Ponte di Bassano.
Con Marc De Tollenaere (nato a Tripoli da padre belga e madre istriana) entriamo invece nell'universo del bianco e nero, dedicato per l'occasione al “Veneto da immaginare”, con un accattivante mix di splendidi luoghi noti e deliziosi angoli sconosciuti della nostra regione.
Massimo Siragusa ci propone infine la sua “Green Hour”: titolo ispirato al colore dominante delle sue suggestioni visive, concentrate per la mostra su un sorprendente angolo di veduta degli scenari di parchi e giardini.
E questo, davvero, è solo l'inizio. “Bassano Fotografia 11”, che ha come filo conduttore il tema dell'immaginazione, ha infatti in serbo un carnet di eventi che trasformerà Bassano del Grappa in una grande e strepitosa camera oscura.
Con le altre mostre dedicate a Sofie Knjif (Chiesetta dell'Angelo), Enzo Dalla Pellegrina (Palazzo Bonaguro), Paolo Gasparini (Castello degli Ezzelini) e Bassiano Zonta (Chiesa di San Giovanni); con le mini-personali dei circoli fotografici a Palazzo Bonaguro e di altri 106 fotografi nei negozi e nei bar della città; col progetto FOTOtessere al Corpo di Guardia del Castello; coi pannelli dei “Fotografi senza frontiere per fondazioni 4 Africa” appesi da oggi per tutto il centro storico e con una convention (24 e 25 settembre) a Palazzo Agostinelli che permetterà agli appassionati di lavorare assieme a fotografi di fama internazionale tra cui il Premio Pulitzer Bill Frakes.
“Questo è un evento - ha sottolineato Francesco Bernardi, amministratore delegato di Manfrotto + Co, l'azienda che ha reso possibile la presenza di tante celebrità del mondo dell'immagine - che può diventare veramente la maggiore manifestazione in Italia nel campo della fotografia.”
Inizia così da oggi, in riva al Brenta, una stagione artistico-culturale che si preannuncia alquanto interessante. Un salto di qualità, in termini di clima internazionale dell'evento e di “feeling” con la città, reso possibile dallo scatto dei fotografi.
E per Bassano, soprattutto, è uno scatto di orgoglio.
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