Pubblicità

Black Friday

Pubblicità

Black Friday

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Elisa Pozza Tasca: “In Libia un uso della forza esagerato”

L'ex parlamentare bassanese, nata a Tripoli, segue con apprensione la sommossa in corso nel Paese di Gheddafi. E la rivolta in Tunisia apre nuovi scenari per il caso di Milena Bianchi

Pubblicato il 21-02-2011
Visto 5.461 volte

Pubblicità

Black Friday

A Tripoli ci è nata, nel 1941. Poi, quando aveva appena 6 mesi, sono arrivati gli inglesi, è giunto l'ordine di evacuazione di donne e bambini e assieme alla madre e alla sorella è stata rimpatriata in Italia.
“Mia mamma - ci dice Elisa Pozza Tasca, ex parlamentare bassanese e attuale presidente nazionale dell'associazione “Penelope” - mi raccontava sempre di quel viaggio, a bordo di un aereo della Croce Rossa fino a Castelvetrano in Sicilia, e poi lungo tutta l'Italia, da sola con le due bambine, fino a Marostica. Un viaggio lungo e avventuroso, senza avere il marito al suo fianco: mio padre, che era un dipendente della Save, società per l'energia elettrica, era dovuto rimanere in Libia.”
Ricordi lontani, ma indelebili: la Libia, terra che le ha dato i natali e dove è potuta ritornare una sola volta, le è rimasta per sempre nel cuore.

Elisa Pozza Tasca: "Era comprensibile che prima o poi la rivolta scoppiasse anche a Tripoli"

Crocevia di quel mondo nordafricano e mediterraneo che per altri motivi ha dovuto conoscere e frequentare, quando a metà degli anni '90, in veste di deputata, affiancò Gilda e Bertillo Bianchi, i genitori di Milena Bianchi - la giovane bassanese scomparsa a Nabeul, in Tunisia, e ritrovata morta dopo un anno e mezzo - nelle incessanti ricerche della ragazza, nonostante i “muri di gomma” innalzati dalle autorità tunisine.
Ora quel mondo è in fiamme: in Libia in queste ore la rivolta contro il governo sta degenerando. A Tripoli è stata saccheggiata la sede della Tv di Stato e il parlamento e gli uffici del governo sono stati dati alle fiamme, mentre le forze aeree - riferisce Al Jazeera - stanno bombardando i manifestanti e voci insistenti, ma non ancora confermate, parlano di un imminente golpe militare e della fuga di Gheddafi in Sudamerica.
E in Tunisia la caduta del presidente-dittatore Ben Alì, deposto dalle rivolte di piazza - il cui destino non è ancora noto e di cui è stato scoperto il “tesoro” in miliardi di euro - ha scatenato una rivoluzione “in progress” dagli sviluppi ancora estremamente incerti.
“Indubbiamente - afferma Elisa Pozza Tasca - sto provando sofferenza per quello che sta succedendo in tutti i paesi dell'area mediterranea, dall'Algeria all'Egitto, ma soprattutto per quello che sta accadendo in Libia. Era comprensibile che prima o poi la rivolta scoppiasse anche lì. Seguo la Libia con particolare apprensione perché la considero la mia patria. Ricordo ancora l'emozione che ho provato, alcuni anni fa, quando sono ritornata in Libia per la prima e unica volta dopo la mia partenza. La sofferenza è maggiore proprio per questo senso di appartenenza.”
“Trovo che in Libia l'uso della forza è esagerato - aggiunge l'ex parlamentare -. Le centinaia di morti tra i dimostranti libici non ci sono stati né in Tunisia né in Egitto. Dopo le proteste scoppiate nei Paesi vicini il regime doveva aspettarsi la sollevazione della gente, e in particolare dei giovani, e usare meno violenza verso i dimostranti.”
“Per quanto riguarda la Tunisia - dichiara la presidente di “Penelope”, associazione nazionale delle Famiglie e Amici delle Persone Scomparse - ho vissuto questa rivoluzione in modo diverso. E ho riflettuto proprio in questi giorni con Gilda, la mamma di Milena Bianchi, chiedendomi se Mounir non sia per caso tornato libero. Abbiamo sentito notizie di numerosi evasi dalle carceri tunisine, tra cui potrebbe esserci anche lui e potrebbe quindi mettersi in contatto con noi.”
Mounir Ben Salem, giovane amico di Milena e reo confesso del suo omicidio, fu condannato per questo, nel 1998, a 20 anni di reclusione. Ma la sua versione dei fatti non ha mai convinto la famiglia della ragazza, intenzionata - a pena espiata - a incontrare Mounir per conoscere da lui le “verità nascoste”.
“Non so se il nuovo corso in Tunisia faciliterà o ostacolerà questo incontro, dipenderà dalla situazione in cui Mounir si trova - conclude Elisa Pozza Tasca -. Noi siamo sempre in attesa di quel contatto. Con una vera democrazia, e non uno stato di polizia, i contatti normali possono riprendere.”

Pubblicità

Black Friday

Più visti

1

Politica

16-11-2024

La cena delle beffe

Visto 9.772 volte

2

Attualità

17-11-2024

Re Monato

Visto 9.617 volte

3

Attualità

16-11-2024

Gentili ascoltatori

Visto 9.525 volte

4

Attualità

14-11-2024

L’Anitrav selvatica

Visto 9.210 volte

5

Politica

18-11-2024

Sfida all’O.K. Fincal

Visto 9.204 volte

6

Attualità

18-11-2024

Speriamo che sia femmina

Visto 9.124 volte

7

Attualità

15-11-2024

Midnight in Paris

Visto 9.081 volte

8

Politica

14-11-2024

L’Italia s’è destra

Visto 8.716 volte

9

Attualità

19-11-2024

Il dirigibile sul Polo

Visto 7.130 volte

10

Attualità

19-11-2024

Demolition Man

Visto 7.083 volte

1

Attualità

08-11-2024

SuperSanta Pedemontana

Visto 17.827 volte

2

Politica

30-10-2024

Un salto nel vuoto

Visto 15.361 volte

3

Attualità

29-10-2024

Englishman in Bassano

Visto 12.202 volte

4

Politica

24-10-2024

Vern-illo tempore

Visto 12.073 volte

5

Politica

30-10-2024

Azione e Reazione

Visto 12.063 volte

6

Attualità

08-11-2024

Fincommissariato

Visto 11.575 volte

7

Attualità

26-10-2024

Una Gaia apertura

Visto 11.144 volte

8

Attualità

25-10-2024

Pregiato Mangimificio Bassanese

Visto 11.079 volte

9

Politica

04-11-2024

Money for Nothing

Visto 10.984 volte

10

Attualità

12-11-2024

Centro di gravità permanente

Visto 10.755 volte