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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

G8: vino e piaceri dello spirito nel “goto” di Bassanonet

Da oggi nel nostro portale la guida indipendente di Gianpaolo Giacobbo alla scoperta dei locali e dei luoghi del gusto più “veri” e originali. “Voglio far assaporare il nostro territorio”

Pubblicato il 22-12-2010
Visto 5.162 volte

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Si scrive “G8”. Come il summit che riunisce periodicamente i “grandi” della Terra. Ma si legge “Gotto”, e cioè “Goto”.
Sì, proprio il goto che serve a degustare una buona ombra de vin. Perché di vino - ma anche di altri piaceri, e di altre sensazioni dello spirito - parla la nuova rubrica che arricchisce da oggi il canale “territorio” di Bassanonet.
Con la rubrica G8 diamo il benvenuto, nella nostra squadra, a un nome di spicco della cultura enogastronomica veneta: Gianpaolo Giacobbo, bassanese, grande esperto di vini e riconosciuto comunicatore delle eccellenze del gusto.

Gianpaolo Giacobbo, grande esperto di vini ed enogastronomo, curatore di G8 per Bassanonet

Giacobbo è una delle firme di Porthos, trimestrale di vino e cultura: rivista di critica enogastronomica indipendente, e in quanto tale tra le più autorevoli del settore in Italia.
Collabora con la rivista svedese Fine Wine Magazine, per le cui pagine cura la degustazione di vini rari. Altre pubblicazioni - come Gusto Locale e Golf Veneto - gli hanno affidato articoli e rubriche fisse sul vino. Ha tradotto un libro sulla cultura biodinamica della vite tra i piccoli vigneron, e cioè vignaioli, della regione Champagne in Francia.
Fa parte di commissioni tecniche per concorsi nazionali e internazionali di vino.
Ed è anche e soprattutto un selezionatore di vini, attività che effettua per conto di produttori locali e di un importante distributore di New York e del New Jersey negli Usa.
Una grande cultura a forma di calice che Giacobbo - accanto agli articoli nelle riviste specializzate - divulga nel territorio attraverso numerose attività didattiche e serate di degustazione che lo vedono apprezzato relatore.
Con G8 su Bassanonet Gianpaolo Giacobbo torna alle radici della sua terra, per regalarci una vera e propria “guida sentimentale” ai luoghi del gusto: non la solita guida enogastronomica, con i soliti testi e le solite stellette, ma un personalissimo e disinteressato percorso fatto di osservazioni, di impressioni e di giudizi sui locali - del Bassanese e non solo - che oltre alle apparenze dei coperti, delle vetrine e dei menù offrono un valore aggiunto quasi impalpabile: la tipicità delle qualità umane.
E non pensiate che per richiamare l'attenzione dell'esperto bisogna essere per forza un ristorante a cinque stelle: non a caso il primo articolo di G8 parla di un'osteria.

Gianpaolo Giacobbo, come è nata l'idea di G8?
“L'idea è quella di creare una rubrica che sia un punto di riferimento per la cittadinanza, garantito e al di fuori delle logiche delle solite guide. Una guida indipendente, che voglio curare prendendomi tutte le responsabilità del caso e mettendoci la faccia. Parlerò dei luoghi del gusto laddove trovo della verità e si può percepire spontaneità e purezza. Di un locale non mi interessa una bella tavola, ma il rapporto con la gente. Voglio far mangiare e bere il nostro territorio, voglio che il nostro pubblico riesca ad assaporarlo.”

Nel tuo articolo di esordio, da oggi online, parli dell'osteria “Dalla Muta” a Bassano. Perché questa scelta?
“Perché nessuno lo avrebbe mai fatto. E' un posto dove ho trovato veridicità. In città è molto snobbato, ma non mi interessa. Quando entro in un locale e lo sento “vibrare”, io ne parlo. La qualità vuol dire anche il piacere di bere un'ombra sfusa, ma dignitosa. La dignità va premiata: sia che si tratti di un'osteria che di un grande ristorante.”

“G8” è un titolo originale per una rubrica di questo tipo...
“Sì, perché richiama il “goto”. In questa epoca di calici a tulipano e flute, sono rimasto affezionato a questo caro e vecchio bicchiere a trombetta “da ombre”.
E poi la sigla “G8”, come il summit, per dare un po' di provocazione. La parola “Goto” richiama anche l'inglese “Go to”: e cioè “andare a...”. Un riferimento azzeccato, perché è una rubrica in movimento, che “va” nei locali e li racconta. E poi la lettera G...come Gianpaolo.”

E allora: alziamo i calici. Anzi, pardon, alziamo i goti: ogni nuovo arrivo, nel nostro portale di informazione, merita un brindisi.

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