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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

“Inderogabile la costituzione di una Consulta per il Verde Pubblico”

Dopo l'abbattimento degli alberi in Viale Montegrappa, le associazioni “Italia Nostra” e “La Nostra Bassano” intervengono sulla tutela del paesaggio e del verde pubblico a Bassano

Pubblicato il 08-11-2010
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L'abbattimento delle piante di alto fusto in Viale Montegrappa a Bassano, deciso dal Comune ed effettuato nel giro di poche ore, rende di stridente attualità il problema della gestione e della tutela del verde pubblico in città.
Sull'argomento, con un comunicato congiunto, intervengono le associazioni “Italia Nostra” e “La Nostra Bassano” che affrontano ad ampio raggio le principali questioni - attuali e a breve termine - che interessano le principali zone verdi e alberate di Bassano del Grappa.
Riportiamo quindi integralmente il testo del comunicato:

Un irriconoscibile Viale Montegrappa dopo l'abbattimento degli alberi (foto Roberto Bosca)


“Italia Nostra - La Nostra Bassano

Inderogabile la costituzione di una Consulta per il Verde Pubblico.
La vegetazione, quale componente fondamentale del paesaggio, valore tutelato dall’art. 9 della Costituzione della Repubblica, riveste un ruolo di vitale importanza per l’ambiente e la salute , in quanto esplica funzioni di: depurazione delle acque e dell’aria; costituzione e miglioramento dei suoli; assorbimento dell'anidride carbonica; rifugio per la vita animale e
miglioramento della varietà biologica del territorio.
La città intera (nelle sue varie componenti economiche, culturali, associative, sociali, ecc.) non la singola via o un singolo quartiere, deve riconoscere il rilievo del patrimonio verde negli aspetti culturali e ricreativi e deve salvaguardare, promuovere e migliorare le aree verdi.
Si impone la costituzione di una Consulta per il Verde Pubblico in modo da confrontare idee e proposte, ma soprattutto i progetti ed i programmi che una amministrazione pubblica ha intenzione di attuare!

Un po’ di cultura legislativa: come fare subito?
Tutti gli alberi tutelati ai sensi dell’art. 138 e seguenti del D.Lgs. 28 ottobre 1999, n. 490 (t.u. delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali) sono evidenziati in apposito elenco tenuto dal servizio competente; tale elenco è costantemente aggiornato ed è di libera consultazione.
Fermo restando il regime di tutela per i beni ambientali di cui al comma 1, sono oggetto di salvaguardia:
a) le alberature aventi circonferenza del tronco, rilevata a m 1.30 dal suolo, superiore a cm 30, nonché le piante con più tronchi se almeno uno di essi presenta tale requisito;
b) gli alberi piantati in sostituzione di altri, a seguito di apposita autorizzazione comunale, anche se non presentano il requisito di cui alla precedente lettera a);
c) gli elementi vegetali espressamente evidenziati negli elaborati del PRG, nonché gli esemplari arborei e le piante di interesse scientifico e monumentale che la Giunta Comunale, con apposito provvedimento motivato, abbia stabilito di assoggettare ad un regime di particolare tutela (alberi di pregio).
L’assoggettamento a regime particolare di tutela di esemplari arborei, ai sensi del comma 2, lettera c), deve essere accompagnato da misure idonee al mantenimento del buono stato vegetativo degli stessi, nonché da misure di sostegno, anche finanziarie, per i soggetti cui viene affidata la tutela delle piante protette.

Abbattimento piante in Viale Montegrappa
In poche ore una “cupio dissolvi” ha portato all’abbattimento di circa 70 piante di alto fusto in viale Montegrappa.
Ognuno può vedere nel web collegandosi a Google Earth come era sino a ieri la rigogliosa vegetazione che abbelliva e rendeva unico il Viale Montegrappa.
Abbiamo sentito le più disparate giustificazioni per la urgenza di questa decisione :
- Allagamenti della strada e pericoli per le auto;
- Radici sui marciapiedi e pericoli per i femori degli anziani;
- Alberi malati: viva la eutanasia unico rimedio alla patologia arborea;
- Turnover alberi: qualcuno ha parlato di confronto con città europee ma non ci sembra proprio il miglio esempio di civiltà una decisione così drastica;
- Foglie pericolose? Ma le manutenzioni a cosa servono ?
- Priorità alle ciclopiste? Ma non erano sufficienti due marciapiedi di 3 metri ed una carreggiata di 9 per trovare una soluzione alternativa ?
- Qualcuno ha pensato a quanti anni saranno necessari per ricreare una vegetazione paragonabile a quella distrutta in pochi istanti?

Brolo di Palazzo Bonaguro.
Il sindaco dott. Stefano Cimatti ha citato in questi giorni sui media le dichiarazioni del nuovo Soprintendente in merito alla ennesima proposta della consulta dei quartieri di realizzare un parcheggio interrato nell’area verde accanto a Palazzo Bonaguro.
Le sue dichiarazioni mettono un punto fermo sulla questione: il parcheggio lì non si può e non si deve fare; ci sono state e ci sono sul posto altre soluzioni urbanistiche ben più soddisfacenti.
Il Brolo di Palazzo Bonaguro, unicum di Palazzo/villa con giardino ancora integro, a cui l’amministrazione ha destinato uno stanziamento economico per un integrato recupero, rimane l’ultima occasione per la città di salvaguardare un brandello di storia urbana ancora intatto.

Viale Scalabrini
Alcuni alberi hanno una strana croce rossa sulla corteccia! E’ una sentenza di morte?
E’ previsto forse il loro abbattimento? Tutti i viali alberati sono un patrimonio inestimabile per l’intera città anche se questo si trova in quartiere piuttosto che in un altro.
Va da sé che una modifica urbanistica anche minima (il cambiamento di un senso di marcia, una aiuola spartitraffico, un nuovo monumento, ecc.) che viene attuata su una zona della città ha bisogno di essere sostenuta da un disegno generale, da una idea guida della città. Ma soprattutto da una partecipazione attiva, consultiva e propositiva di tutte le componenti della vita civica della città!

Rotonda delle dis-grazie
Ma è proprio necessaria? Ampliare la salita dal Prato Santa Caterina significa mettere mano solo ad una decina di ippocastani sistemati nel tempo lungo il percorso? Siamo completamente contrari a quel doppio senso anche perché non sappiamo nulla di come sarà modificata la viabilità tra Viale dei Martiri e la zona del Margnan.
È impensabile togliere le piante per far passare le auto più agevolmente senza sapere che cosa succede in fondo alla discesa.
Sono anni che la città dice no a quella proposta, ma è un no vincolato solo ed esclusivamente ad un discorso di viabilità generale. Non ci pare proprio il caso di dare corso ad un'operazione del genere se prima non si sappia come sistemare la viabilità in Margnan. Ricordiamo che questo quartiere, sotto l'aspetto del traffico, è stato trasformato in negativo, rispetto al passato, da tutta una serie di parcheggi più o meno consistenti che hanno portato a distruggere mura medievali e violare secolari equilibri. Vogliamo fare un ragionamento serio, al di là dell'antico Borgo del Margnan, su quello che può succedere attorno a Viale delle Fosse e Viale dei Martiri? Non vogliamo che si pensi in modo riduttivo all'abbattimento di pochi alberi che hanno ormai - poveretti - novant'anni e che possono essere tolti, spostati o reimpiantati: ma anche a che cosa serve un intervento di questo genere?
E tornando al futuro di Viale dei Martiri, che cosa vogliamo farne? Diventerà un monumento di storia patria? Sarà trasformato in una passeggiata? Vi sarà libero accesso soltanto ai residenti e ai mezzi di servizio?
Cerchiamo di dare una risposta a tutte queste domande e dopo caso mai pensiamo al doppio senso di Via Santa Caterina.

Viale dei Cipressi della SS Trinità
Perché le auto dovrebbero attraversare il monumentale viale che porta alla Chiesa settecentesca progettata da Giovanni Miazzi? (non a caso abbiamo usato questo aggettivo, vista la presenza di un vincolo sull’intero percorso!)
Il progetto che sconvolge il Viale con la previsione di abbattimento di numerosi cipressi non tiene conto delle alternative per modificare la viabilità offerte già nei mesi scorsi a minore spesa e a minor impatto ambientale con la creazione di limiti alla circolazione temporanei .
Ma ancora una volta si sta privilegiando la libera e indiscriminata circolazione delle auto che nulla hanno a che fare con le vere esigenze dei residenti.
Non si può pensare di fare uno “spezzatino” del Piano del Traffico senza avere il Piano. Risultato: non si capisce se i pedoni e le bici avranno più spazio per circolare.
Dobbiamo cominciare seriamente a pensare ad un Piano per la Mobilità Sostenibile.”

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