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Cronaca di soccorso dall'inferno d'acqua di Cresole
La Squadra Salvamento Fluviale della Protezione Civile di Valstagna impegnata nel soccorso degli alluvionati a Cresole di Caldogno
Pubblicato il 03-11-2010
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L’allarme in Valbrenta, dopo le incessanti piogge dei giorni scorsi, è cessato da qualche ora. Ma per otto volontari della Squadra di Salvamento Fluviale della Protezione Civile di Valstagna non c'è stato tempo per riposarsi: da ieri, su disposizione della Protezione Civile e del comando dei Vigili del Fuoco di Vicenza, sono infatti impegnati nelle operazioni di soccorso agli alluvionati del vicentino.
I loro nomi sono Marco, Cesco, Manu, Alberto, Enrico, Gheno, Galta e Ivan. Ivan è Ivan Pontarollo, dell'Ivan Team, che ha messo a disposizione il furgone del club di rafting. Destinazione: Cresole di Caldogno, il punto più critico dell'esondazione del Bacchiglione. All'arrivo a Cresole, dove il gruppo di Valstagna ha dato il cambio alla squadra della Protezione Civile di Schio, ci si è subito resi conto delle dimensioni dell'emergenza.
Il primo compito effettuato dalla squadra è stato quello di raggiungere alcune case isolate per portare aiuto, oltre ad acqua e latte.
Foto Ivan Pontarollo
Non però col gommone da rafting: i troppi rottami e la corrente troppo forte del fiume ne hanno sconsigliato l'utilizzo. Il trasporto, con l'aiuto di uno scavatorista, è stato effettuato con una pala meccanica da cava.
“Oltre alla consegna di acqua e latte in ogni famiglia - racconta nel suo rapporto Ivan Pontarollo - abbiamo avuto il compito di raccogliere richieste di beni di prima necessità: medicinali, ricariche telefoniche e tutto quanto possa rendersi necessario in una situazione di emergenza. Non appena accese le torce, già dopo pochi metri, ci siamo accorti della gravità dei danni dell’esondazione. Abbiamo manifestato la nostra presenza con i fischietti in dotazione, e subito si sono affacciati alle finestre adulti e bambini. Per prima abbiamo soccorsa una famiglia di quattro persone.”
“Abbiamo proseguito così dalle 18 alle 21 - scrive ancora Ivan, che ha scattato anche diverse foto -. Lo scenario è disastroso: auto capovolte, case in centro abitato investite con violenza dall’acqua. Dalle finestre si intravedono auto che, trascinate dall'impeto della corrente, hanno sfondato i muri delle case e sono entrate all’interno. Ci hanno detto che sono bastati solo 12 minuti per trasformare il paese in un inferno: l'acqua ha allagato immediatamente case e negozi, la corrente ha spazzato via tutto. Il Bacchiglione ha rotto un argine a monte di Cresole, creando un invaso di qualche chilometro che, essendo ad una quota superiore di 5 metri rispetto al paese, lo ha inondato all'improvviso. L'acqua si è unita al piccolo canale che scorre a fianco del borgo ed ha provocato tutto questo disastro, si sono formati tre fiumi in tre vie diverse, dove l'acqua scorreva più impetuosa. Durante i primi interventi, i soccorritori hanno evacuato la maggior parte degli abitanti, ma molti non hanno voluto lasciare le abitazioni.”
La squadra di Salvamento Fluviale della Protezione Civile di Valstagna è stata di nuovo all'opera dalle 6,30 di questa mattina, sempre a Cresole, per il soccorso alle famiglie in difficoltà e per la consegna di viveri e dei beni di prima necessità richiesti dagli abitanti. Una richiesta che è anche un appello: servono soprattutto pompe per togliere l’acqua dalle case, dai garage e dalle cantine per i prossimi giorni.
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