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Alessandro Tich
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Uno Jacopo in banca
La Banca Popolare di Marostica si aggiudica all'asta “La costruzione dell'Arca”, dipinto di Jacopo Bassano e dei figli che si riteneva perduto. Dal 17 aprile al 9 maggio la tela sarà esposta al pubblico al Palazzo del Doglione a Marostica
Pubblicato il 08-04-2010
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A volte ritornano. E' il caso de “La costruzione dell'Arca”: un dipinto di Jacopo da Ponte, ovvero Jacopo Bassano, e della sua bottega che si riteneva perduto e che invece - ritrovato - ritorna nel suo territorio di origine.
Merito della Banca Popolare di Marostica, che ha acquistato la preziosa tela effettuando il primo investimento, nella storia centenaria dell'istituto di credito, nel campo dell'arte. L'annuncio ufficiale è stato dato in conferenza stampa al Museo Civico di Bassano dove, come noto, è in corso la prima mostra del Cinquecentenario del sommo artista bassanese.
La tela - la cui ideazione è databile al 1575 e quindi alla produzione tarda del maestro - apparteneva precedentemente ad una collezione privata austriaca ed è stata quindi messa all'asta da Bloomsbury a Roma.
"La costruzione dell'Arca", il dipinto ritrovato di Jacopo Bassano e figli acquisito dalla Banca Popolare di Marostica
Il fatto è stato segnalato dalla direttrice del Museo di Bassano Giuliana Ericani al già direttore del Museo bassanese e autorevole studioso Fernando Rigon, che a sua volta ha informato dell'opportunità del prestigioso acquisto il presidente della banca Giovanni Cecchetto.
L'istituto di credito, con l'accordo di tutto il Consiglio di Amministrazione, ha quindi presentato la sua offerta in busta chiusa aggiudicandosi l'opera, che sarà in futuro collocata nella sala del Consiglio della banca al Palazzo del Doglione a Marostica.
“Oggi è un giorno particolare, direi importante per la nostra banca” - ha affermato il presidente Cecchetto, che ha ricordato come proprio la città di Marostica possiede uno dei massimi capolavori di Jacopo Bassano: la “Predica di S.Paolo”, custodita dal 1574 nella chiesa di S.Antonio Abate entro le mura.
“Sono lieta - ha commentato la direttrice Ericani - che un'opera importante e assolutamente non studiata fino ad oggi di Jacopo sia giunta nel Veneto e vicino a noi. L'analisi del dipinto sarà compiuta dopo il restauro, ma si vede già la mano del maestro non solo nell'ideazione e nella progettazione, ma anche nella realizzazione del dipinto.”
“Questa mattina, assieme al grande restauratore Antonio Bigolin - ha confermato un euforico Fernando Rigon - abbiamo compiuto con immensa soddisfazione alcuni campioni di pulitura del dipinto, riscontrando l'intervento diretto di Jacopo nella struttura pittorica dell'opera.”
“La costruzione dell'Arca” - che sembra appartenere a una prima serie di quattro tele, di cui tre tuttora disperse, dedicate alla storia di Noè - appartiene alla fase della produzione dei Bassano in cui il “grande padre” Jacopo si avvaleva già della collaborazione dei primi due figli Francesco e Leandro.
Per questo motivo la tela è già prenotata per la mostra del 2012, dedicata ai Bassano e al Bassanismo, che concluderà al Museo civico le manifestazioni del Cinquecentenario dapontiano.
Nel frattempo, prima dell'intervento di pulitura a cui sarà in seguito sottoposto, il capolavoro sarà esposto al pubblico per tre settimane, dal 17 aprile al 9 maggio prossimi, nel salone nobile della sede della Banca Popolare di Marostica al Palazzo del Doglione nella città degli scacchi.
La mostra - coordinata da Francesco Rigon in collaborazione col Museo di Bassano e ad ingresso gratuito - presenterà nell'occasione, accanto alla tela ritrovata, anche alcune stampe e incisioni su tematiche bibliche ispirate, nei secoli successivi, proprio dai dipinti della famiglia Da Ponte.
“Un omaggio - informano i vertici dell'istituto di credito - che la Banca Popolare di Marostica vuole fare al territorio e agli amanti dell'arte per condividere un'acquisizione tanto importante per la conservazione e l'arricchimento del patrimonio storico-artistico di queste terre.”
Insomma: un Bassano a Marostica. Sono cose, davvero, che non capitano tutti i giorni.
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