Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Politica

Macchiavelli

I giochi sono fatti ma tanto vale darci ancora un’occhiata. Affrontata stancamente in seduta congiunta dalle commissioni consiliari “Bilancio” e “Affari Istituzionali” la proposta di delibera per l’uscita della Polizia Locale dall’Unione Montana

Pubblicato il 10-03-2025
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Prima usciamo, poi vediamo.
Potrei scrivere un papiro infinito sulla seduta congiunta nella sala del consiglio del municipio della II° commissione consiliare “Bilancio, Risorse Umane e Finanziarie” e della I° commissione consiliare “Affari Istituzionali” con l’unico punto all’ordine del giorno “Proposta di delibera - Gestione del servizio di Polizia Locale”.
Ma per riassumere il senso dell’andamento della discussione, basta e avanza la frase che ho scritto all’inizio.

Il dottor Angelo Macchia, capo di gabinetto del sindaco, interviene nella seduta congiunta di commissione (foto Alessandro Tich)

Ovvero: il sindaco Finco e la sua maggioranza hanno preso la decisione politica di recedere dalla convenzione con l’Unione Montana del Bassanese per il trasferimento della funzione di Polizia Locale, facendo rientrare gli agenti nell’organico del Comune di Bassano. Tutti gli aspetti riguardanti la gestione del biblico rientro (trattamento economico dei dipendenti in divisa, conseguente spesa in bilancio, mezzi e dotazioni, organizzazione) saranno affrontati in un secondo momento, quando il recesso dall’accordo con l’Unione sarà cosa fatta.
E il recesso dalla convenzione è appunto quanto prevede la proposta di delibera presa in esame dalle due commissioni prima che il documento approdi alla discussione per approvazione in consiglio comunale.
Come ricorderete, la fuga da Alcatraz del corpo di Polizia Locale doveva già essere approvata nel consiglio comunale dello scorso giovedì 6 marzo, ma la concitata riunione dei capigruppo che l’ha preceduto ne aveva decretato il rinvio, previa valutazione preliminare delle due commissioni consiliari congiunte.
Non è la prima volta che si affronta l’argomento in doppia commissione, come ben sanno i nostri più affezionati lettori.
Ma questa volta non è più tempo di analisi sui numeri, sugli organici, sulle ore di servizio e quant’altro: l’unica cosa che adesso conta per l’amministrazione Finco è quella dell’uscita degli agenti dall’Unione.
E rispetto alla precedente e frizzante riunione congiunta delle commissioni II° e I°, quando il tema era ancora caldo, quello che si respira ora in sala consiliare è un clima stucchevole, di cose già dette e ridette, di un recesso in fieri dalla convenzione senza un vero e proprio studio di fattibilità, di un sindaco che continua a dire le solite cose e di un fronte di minoranza che, per ragioni opposte, fa altrettanto.
Non c’è nulla di veramente interessante dal punto di vista cronistico, se non un’improvvisa dichiarazione del sindaco Nicola Finco sul futuro dell’Unione Montana, una volta “svuotata” della Polizia Locale:
“La preoccupazione è quella di avere un altro ente da mantenere. Un ragionamento sull’Unione Montana va fatto, la Regione sta pensando alle fusioni tra Unioni Montane e Bassano non ha interesse a gestire tre malghe e due pascoli.”
Oltre a questa Fincata, il sopore generale - che fa uscire dalla sala, per tornare a casa anzitempo, ben tre consiglieri comunali - viene interrotto solamente da un battibecco volante tra il solito e verboso Gianluca Pietrosante e Manuel Remonato.
E come avrebbe cantato Califano, tutto il resto è noia.

Riccardo Poletto, che presiede la I° commissione (il suo omologo per la II° commissione è Gianni Castellan The Legend), contesta la procedura “alla rovescia” con la quale si è arrivati al quasi epilogo di questa questione:
“Prima è stata fatta la scelta, poi si sono addotte via via le motivazioni per supportare questa scelta.”
Ma la vera contestazione dai banchi di opposizione è quella di una decisione che non è stata accompagnata da una “road map” preliminare che tenesse conto di tutti i vantaggi ma anche di tutti i rischi economico-gestionali connessi al reintegro della funzione di Polizia Locale sotto il tetto comunale.
La percezione che emerge da tutta questa vicenda è quella di un’amministrazione comunale intenta a raggiungere quanto prima l’obiettivo per poi pensare a come gestirlo, secondo il principio del fine che giustifica i mezzi.
Per questo l’amministrazione comunale ha il suo Macchiavelli (con due “c” e non con una “c” come il Niccolò Machiavelli originale).
È il dottor Angelo Macchia, capo di gabinetto del sindaco, che in commissione congiunta risponde da tecnico alle domande e ai dubbi sollevati dai consiglieri di minoranza.
Quali dubbi? Riccardo Poletto esprime preoccupazione “sul futuro dei finanziamenti per la Polizia Locale”. Parlando anche da ex sindaco, ricorda che i bandi della Regione dedicati alla Polizia Locale (videosorveglianza, mezzi, dotazioni, strumentazioni eccetera) “sono legati per il 90% a gestioni associate”.
“Se Bassano riporta al suo interno la Polizia Locale, uscendo dalla gestione associata con l’Unione - aggiunge -, tutti i finanziamenti futuri non arriveranno più.”
Manuel Remonato va sul concreto e ricorda che coi fondi regionali assegnati all’Unione Montana per la Polizia Locale sono stati acquistati due automezzi, quattro moto, due telelaser e giubbotti antiproiettile per circa 500mila euro “che una volta che Bassano uscirà dall’Unione Montana, rimarranno all’Unione Montana”.
Poi Remonato rimarca che gli agenti all’interno dell’Unione “hanno anche avuto dei benefit”. Il riferimento è al fondo incentivi per il corpo di Polizia Locale all’interno dell’Unione, che una volta reintegrato nel Comune di Bassano sarà invece compreso nel grande calderone del fondo incentivi dell’intero organico del personale comunale, con molte più fette da tagliare della stessa torta.
Il problema è dunque di natura sindacale. L’amministrazione ci ha pensato?

La risposta del dottor Angelo Macchia?
“Sono tutte questioni da affrontare.”
“La funzione di Polizia Locale - afferma il super tecnico - resta comunque nell’Unione Montana. I contributi della Regione all’Unione Montana restano.”
Sì, ma se la Polizia Locale di Bassano esce dall’Unione?
Qui lo scenario appare più nebuloso, ma sia il sindaco Finco che il consigliere Pietrosante assicurano che i bandi di finanziamento della Regione per la Polizia Locale sono rivolti non solo ai consorzi e alle altre forme associate del servizio, ma anche ai singoli Comuni sopra i 20mila abitanti.
Riguardo invece al trattamento economico e agli incentivi per gli agenti, il dottor Macchia replica che “ci vuole tutta una trattativa sindacale, ma non puoi iniziarla senza un provvedimento” e quindi “prima si passa alla decisione e poi si contratterà”.
Anche il problema degli automezzi e delle dotazioni acquisite dall’Unione Montana con i finanziamenti regionali “sarà tutto oggetto di discussione” perché l’Unione, privata da Bassano del conferimento della funzione di Polizia Locale, “non potrebbe tenersi il costo di una struttura sovradimensionata” e anche in questo caso la questione “sarà oggetto di una apposita trattativa”.
“Si arriva a questa decisione nel peggior modo possibile”, interviene il consigliere Roberto Campagnolo che poi incalza: “Non sarebbe stato meglio fare un’analisi preventiva?”.
Da qui la richiesta al capo di gabinetto da parte di Campagnolo, a fronte di una proposta di delibera “molto asciutta” nei contenuti, “di avere già una relazione tecnica che affianca questa delibera e che ci dica e che ci spieghi cosa succede dal 1 gennaio 2026, se il consiglio comunale decide di recedere dalla convenzione”.
Basta così. Davvero.

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