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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Guerra e Pace
La carenza di personale negli uffici dei giudici di pace al Tribunale di Vicenza e alla sede distaccata di Bassano. Il senatore Zanettin interroga il ministro e il sottosegretario Delmastro Delle Vedove risponde a distanza di un anno
Pubblicato il 28-02-2025
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E così, al Tribunale di Vicenza e alla sede distaccata di Palazzo Antonibon a Bassano del Grappa, collocati in due città attualmente in stato di “guerra” per il progetto del Tribunale della Pedemontana, rispunta il già noto problema della carenza di personale negli uffici dei giudici di pace.
Guerra e Pace: una situazione tolstoiana che emerge a seguito di una nuova interrogazione al ministro della Giustizia del senatore vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin.
La questione riguarda per l’appunto i giudici di pace, vale a dire i magistrati onorari (e non quindi magistrati ordinari) che si accollano le liti giudiziarie di più lieve e semplice valutazione e che possono svolgere anche una funzione conciliativa su richiesta delle parti interessate.

Palazzo Antonibon, sede distaccata del Tribunale di Vicenza (foto Alessandro Tich)
Nella sua interrogazione, Zanettin prende spunto dall’“allarme lanciato sui giudici di pace nel circondario del Tribunale di Vicenza” in un’intervista del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza, avv. Alessandro Moscatelli, rilasciata al Corriere del Veneto.
Per quanto riguarda il giudice di pace di Vicenza “manca all’appello il 50% del personale amministrativo (6 dipendenti su 12), mentre la scopertura dei magistrati onorari arriva al 60 per cento, essendo presenti 4 giudici di pace sui 9 previsti dall’organico”.
E in più, come lamenta l’interrogazione, “a Bassano del Grappa la situazione non appare molto migliore” dal momento che “la scopertura del personale amministrativo registra un 33 per cento, con la presenza in pianta stabile di 4 funzionari su 6, mentre c’è un solo magistrato onorario al posto dei quattro previsti”.
“La situazione degli uffici è al collasso - continua il testo -, perché a fronte di una buona produttività dei magistrati onorari, le cancellerie, ed in particolare quella di Vicenza, sono in stato di tensione, con arretrati pesantissimi, che vanno irrimediabilmente a danneggiare l’utenza di cittadini ed imprese”.
Nel documento, il sen. Zanettin chiede pertanto al ministro della Giustizia “quali iniziative di propria competenza intenda porre in essere per ovviare all’incresciosa situazione descritta”.
Ieri nell’aula del Senato è arrivata la risposta del Ministero, per voce del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove.
Ve lo ricordate?
È lo stesso sottosegretario che lo scorso 9 gennaio, rispondendo in Senato ad un’altra interrogazione del senatore vicentino, aveva annunciato la presentazione “a stretto giro di posta” di uno schema di disegno di legge del Governo per la “revisione della revisione” della geografia giudiziaria “con la riapertura di alcune sedi soppresse rispetto alla riforma del 2012”.
Siamo tutti in attesa, dunque, dell’iniziativa dell’Esecutivo “a stretto giro di posta”, ma dopo quasi due mesi il postino non ha ancora suonato al campanello.
Torniamo però all’argomento di oggi.
Va premesso che se i tempi della giustizia conciliativa sono ancora lunghi, a causa della carenza di magistrati onorari, anche quelli della politica non sono da meno. L’interrogazione al ministro era stata infatti presentata esattamente un anno fa, quando il Corriere del Veneto aveva pubblicato l’intervista al presidente Moscatelli (data di pubblicazione: 6 febbraio 2024; titolo dell’articolo: “Vicenza, pochi magistrati e cancellieri: i giudici di pace al collasso”).
Ma come dice il saggio, meglio tardi che mai: la risposta del sottosegretario, a nome e per conto del ministro Nordio, è arrivata finalmente dopo dodici mesi.
La trascrizione parlamentare della risposta di Delmastro Delle Vedove è un papiro lunghissimo, che qui riduco all’osso, lasciandovi attorno un po’ di carne.
Il sottosegretario ha innanzitutto confermato che “per quanto concerne il personale di magistratura presso l'ufficio di Vicenza, sono effettivamente presenti quattro giudici su nove in organico e presso l'ufficio di Bassano del Grappa è presente un'unità rispetto a cinque dell'organico”.
Ma ha aggiunto che “l'assegnazione dei giudici onorari nelle sedi di servizio rientra nelle attribuzioni devolute al Consiglio Superiore della Magistratura, che esula dalla diretta competenza del Ministero della Giustizia”.
Cioè a dire: è il Ministero che determina le piante organiche del personale addetto agli uffici del giudice di pace ma è il CSM che individua i “contingenti” di GOT (Giudici Onorari di Tribunale) e di VPO (Vice Procuratori Onorari) da assegnare nei posti che il Ministero ha previsto, rispettivamente, nei Tribunali e nelle Procure.
CGC, Che Gran Casin.
Spero di averlo spiegato in modo sufficientemente chiaro.
Vi risparmio la corposa parte centrale dell’intervento di DDV, pardon Delmastro Delle Vedove, che ha approfondito i dati riguardanti la magistratura onoraria sul piano nazionale.
Basterà dire che è “tuttora in corso di evoluzione” un decreto legislativo da parte del Governo che cambierà la disciplina e la consistenza numerica di questo settore della magistratura, già approvato alla Camera lo scorso 5 dicembre e attualmente in esame proprio alla Commissione Giustizia del Senato, di cui il sen. Zanettin è uno dei componenti.
Il provvedimento, quindi, non è ancora vigente e pertanto la gestione degli organici del personale della magistratura onoraria “resta ancorata alle disposizioni previgenti alla riforma”.
“Nello specifico, relativamente alla situazione del giudice di pace di Bassano del Grappa, a fronte di una dotazione organica di 6 unità amministrative, prestano servizio 4 risorse, registrandosi così una scopertura del 33 per cento - ha informato il sottosegretario -. Quanto alle specifiche vacanze registrate nei vari profili, si registra la scopertura di 2 posti previsti in organico per il profilo di assistente giudiziario, mentre gli altri profili risultano completamente soddisfatti.”
“Per quanto concerne la situazione presente all'ufficio del giudice di pace di Vicenza - ha aggiunto -, risultano coperti 5 posti su un organico previsto di 12, registrandosi una scopertura addirittura del 58 per cento. Risultano scoperti, inoltre, i profili di ausiliario (una vacanza su 2 posti in organico) e assistente giudiziario (3 su 5); i profili del cancelliere e dell'operatore giudiziario risultano scoperti, mentre risulta completa la dotazione organica dell'operatore giudiziario.”
Ma c’è comunque un lumicino in fondo al tunnel: è l’accordo sottoscritto nel 2023 tra il Ministero della Giustizia e la Regione Veneto per il reclutamento di personale giudiziario dalla graduatorie dell’ente regionale.
Un accordo grazie al quale sono previste diverse assunzioni (anche qui vi risparmio i numeri dettagliati) in tutto il distretto giudiziario del Veneto.
Più in generale e a “livello Paese”, Delmastro Delle Vedove ha annunciato:
“Le attività di reclutamento previste infatti per il biennio 2025-2027 riguardano circa 12.000 unità di personale, a testimoniare eloquentemente, in termini incontrovertibili, lo sforzo titanico per recuperare scoperture di organico che abbiamo ereditato, tanto del personale amministrativo, quanto del personale di magistratura onoraria.”
Eh, già: è sempre questione di eredità.
Nella sua replica al sottosegretario, il senatore Zanettin ha innanzitutto evidenziato di aver presentato l’interrogazione esattamente un anno fa “e a distanza di un anno la situazione è totalmente identica.”
Ha preso atto dello “sforzo titanico” del Governo per rimpolpare le file del personale della magistratura onoraria:
“È bene che ci siano queste assunzioni, ma evidentemente dobbiamo fare ancora tanta strada per risolvere i problemi vicentini.”
Ma ha poi aggiunto gli effetti pratici della situazione in corso:
“Oggi, se un avvocato iscrive una causa davanti al giudice di pace di Vicenza, ottiene la prima udienza a settembre 2026; se invece la iscrive davanti al giudice di pace di Bassano, ottiene un'udienza al novembre 2027. Questi sono i dati aggiornati a ieri.
È una situazione assolutamente inaccettabile, è del tutto evidente.”
“Tra l'altro - è un altro passaggio della replica del senatore - il tema dei giudici di pace non ha riguardato solo Vicenza perché all'ultima inaugurazione dell'anno giudiziario il presidente della Corte d'Appello Citterio ha detto che è un problema generale di tutto il distretto della Corte d'Appello.”
Insomma, siamo sempre lì: al cronico problema delle carenze in organico degli operatori della giustizia, che in questo caso riguarda la magistratura onoraria.
Da qui un nuovo affondo del parlamentare vicentino nei confronti del progetto del Tribunale della Pedemontana:
“Se poi aggiungiamo che l'intenzione del Governo, che io capisco, è quella di aumentare anche le competenze dei giudici di pace - ha rimarcato Zanettin -, questo incrocio di dati (carenze, aumento delle competenze, riordino dei territori) ci preoccupa largamente, anche perché, come abbiamo già avuto modo di discutere, si ipotizza anche l'apertura di questo fantomatico Tribunale della Pedemontana, che creerebbe ulteriore disagio in una situazione già disagiata quale è quella attuale.”
Ho lasciato questo passaggio appositamente per ultimo, e qui concludo.
Potrà anche esserci un aumento del personale degli uffici dei giudici di pace, ma per il progetto giudiziario bassanese non c’è pace.
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