Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Il NaBucco

“La Partita a Scacchi verso il futuro”. Presentati il report e il progetto di formazione nati dalla collaborazione tra Pro Marostica e Accademia Teatro alla Scala di Milano. E nel 2026 la Partita sperimenterà la formula dei due weekend

Pubblicato il 17-02-2025
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“Scaligera”. È l’aggettivo che contraddistingue la città di Marostica, grazie alle sue mura. E “scaligera” è anche la stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano.
Era destino che le due realtà si incontrassero.
E oggi il rapporto di collaborazione instaurato tra la Associazione Pro Marostica e l’Accademia Teatro alla Scala per la “professionalizzazione” delle figure tecniche e artistiche della Partita a Scacchi a personaggi viventi, in gran parte composte da volontari, sta portando i suoi primi frutti.

I relatori della conferenza a Marostica (foto Alessandro Tich)

Frutti che vengono staccati dal ramo e presentati nella conferenza pubblica “La Partita a Scacchi verso il futuro”, ospitato nella sala Franceschetti di Palazzo Baggio a Marostica.
Una sala gremita in ogni ordine di posti, a testimonianza dell’interesse e della curiosità stimolati da questa incredibile sinergia tra la Pro Loco e una delle istituzioni culturali italiane più prestigiose a livello mondiale.
Ed è proprio un incontro coniugato al futuro: da qui, infatti, partono le basi della Partita che verrà, sempre fedele alla sacralità della sua tradizione ma altrettanto attenta, dal punto di vista del suo “essere spettacolo”, all’evoluzione della specie.
Con Accademia Teatro alla Scala - nel suo ruolo di “occhio esterno” per l’osservazione in Scalavision di tutti gli aspetti della macchina organizzativa, tecnica e teatrale che ruota attorno alla sfida sulla scacchiera per la Bella Lionora - il grande evento biennale “compie il suo salto di qualità”, come afferma introducendo la conferenza il presidente di Pro Marostica Simone Bucco.
L’intento, spiega il presidente, è quello di “creare un contenitore che consenta di tramandare lo spettacolo nel tempo”.
E nell’occasione Bucco annuncia la prima e grande novità per l’edizione del prossimo anno.
La Partita spezzerà infatti la radicata consuetudine dell’allestimento nel solo secondo weekend di settembre e attuerà la sperimentazione della formula dei due weekend successivi (senza più la domenica), per raddoppiare il movimento turistico generato
dal richiamo della rappresentazione.
Ecco in anteprima le date della Partita 2026: venerdì 4 e sabato 5 settembre, venerdì 11 e sabato 12 settembre.
A modo suo, è una rivoluzione.

Lo scopo dell’Accademia Teatro alla Scala in quel di Marostica è dunque quello di “formare i quadri artistici e tecnici della Partita”, nel solco della formazione continua per professionisti dello spettacolo e aspiranti tali che ne caratterizza la missione.
È quanto spiega in sala Franceschetti Nadia Nigris, che dell’Accademia è il vicedirettore generale.
Il principio di questa sorta di “scuola di alta formazione” della Scala, aggiunge Nigris, è quello dell’“imparare facendo”, coinvolgendo tutti gli oltre 1000 studenti che la frequentano annualmente nei quattro settori accademici - Danza, Musica, Management e Palcoscenico - in più di 100 eventi artistici all’anno, in Italia e all’estero.
Cosa che, come vedremo, verrà fatta anche sulla scacchiera di Piazza Castello.
Ordunque: tra aprile e settembre 2024, l’Accademia Teatro alla Scala ha svolto un’attività di osservazione e di studio sul campo per analizzare la complessa macchina organizzativa della Partita a Scacchi.
Questo intenso lavoro continuativo ha prodotto un report dettagliato che racconta l’attività svolta e propone idee concrete per la formazione professionale dei mestieri dello spettacolo dal vivo, con l’obiettivo di rafforzare la tradizione della Partita e prepararla alle sfide futuro.
Il report viene presentato, in quello che è il momento centrale dell’incontro a Palazzo Baggio, da colui che per cinque mesi ha fatto “il guardone” (come sottolinea scherzosamente egli stesso) osservando con occhio tecnico tutte le componenti operative, dagli aspetti generali ai minimi dettagli, del grande “spettacolo di popolo” marosticense.
Si tratta di Umberto Bellodi, coordinatore del Dipartimento Palcoscenico e Laboratori dell’Accademia scaligera.

Bellodi esordisce tagliando l’aria con una inedita affermazione: il riferimento per l’analisi condotta sul campo è il teatro musicale, vale a dire l’opera lirica, la quale “è la forma di spettacolo dal vivo più complessa che c’è” e la Partita a Scacchi “ha un tipo di complessità perfettamente paragonabile all’opera lirica”.
E lo dimostra comparando nelle slide proiettate sullo schermo quattro aspetti organizzativi della rappresentazione di Pro Marostica - scaletta, posizionamento a fine spettacolo, liste degli ingressi in scena e produzione con il calendario delle prove per “unità di lavoro” - con gli analoghi prospetti per l’allestimento della “Tosca”, produzione 2019/20 del Teatro alla Scala.
Sono ovviamente due tipi di produzione completamente diversi, ma la spina dorsale preparatoria è la medesima. Ed è pertanto un ottimo elemento di partenza per “la professionalizzazione della produzione artistica della Partita”.
Dall’analisi seguono le “riflessioni” sulle potenzialità future dello spettacolo scaligero, inteso questa volta come marosticense.
Per Umberto Bellodi le direzioni su cui puntare con la formazione dell’Accademia sono tre: la Partita come esperienza di “teatro di comunità”, il target del turismo culturale e consapevole e infine l’“audience development”, coinvolgendo il pubblico in modo differente.
Verrà pertanto svolta un’attività formativa per tre livelli di destinatari (quadri tecnici e organizzativi, artisti e figuranti, comunità), non nella forma dei “corsi classici” ma con incontri nei fine settimana “funzionali allo sviluppo della Partita”, per singoli compiti e singole competenze, fino anche al “coinvolgimento della comunità a tutto tondo” con lezioni-spettacolo aperte.
Direzione di produzione; Direzione di scena; Regia; “Customer care” in lingua inglese; Marketing e Social media. Saranno questi gli ambiti formativi dell’Accademia milanese.
In più, un focus speciale sarà dedicato alla Sartoria di laboratorio e alla Sartoria di palcoscenico, con l’intervento degli studenti del 1° livello del diploma accademico “Realizzazione del costume” che tramite borse di studio lavoreranno fianco a fianco con i costumisti della Partita nella forma di stage curricolare.
Infine, sarà svolta anche un’attività di Teatro Ragazzi e Propedeutica teatrale, con percorsi laboratoriali di avvicinamento al teatro per gli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado, per motivare le potenziali future leve della Partita a interessarsi attivamente dello spettacolo.
Il tutto condito inoltre dalla possibilità di organizzare percorsi formativi “on demand” su aspetti specifici come attrezzatura, trucco e acconciatura, luci, tecnologie audio.
In questo modo la Partita a Scacchi diventa “un’enorme aula per la pratica formativa”.
“L’attività di formazione - conclude Umberto Bellodi - sarà sempre basata sul rispetto del sentimento comunitario della Partita e del senso di appartenenza alla comunità.”

Tutto questo per uno spettacolo che viene paragonato alla complessità del teatro musicale: ed è musica per le orecchie del sindaco di Marostica Matteo Mozzo.
“Questa collaborazione con l’Accademia - afferma alla conferenza il primo cittadino - porterà una visione differente di vedere Marostica nel mondo.”
Parole di plauso sul percorso avviato per rendere sempre più “professional” la Partita a Scacchi vengono espresse anche dall’assessore comunale al Turismo Ylenia Bianchin, dal presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti, dal consigliere nazionale dell’Unpli Giuseppe Pengo e dall’imprenditore Remo Pedon in rappresentanza della banca che sponsorizza lo spettacolo.
Anche Maurizio Panici, il regista della Partita a Scacchi, guarda al futuro:
“La collaborazione con l’Accademia Teatro alla Scala dà a questo patrimonio intangibile una forma, attraverso una codifica esatta, per un nuovo lavoro. La formazione, per l’educazione allo stare in scena, è fondamentale.”
Gli fanno eco, con parole di analoga soddisfazione, anche le altre figure professionali già coinvolte nella direzione tecnica della rappresentazione in costume di Marostica: il coreografo Massimiliano Volpini, il light designer Andrea Burgaretta e il maître e direttore di palcoscenico Andrea Piermattei.
E così, entra nel pieno dell’operatività la suggestiva collaborazione instaurata tra la Pro Loco di Marostica ed il tempio milanese della lirica, nel comune intento di costruire il futuro della Partita a Scacchi a personaggi viventi, a sua volta paragonata per complessità organizzativa all’allestimento di un’opera lirica.
Teatro alla Scala e Pro Marostica insieme.
Che dire? È il NaBucco.

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