Pubblicità

Pubblicità

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Eco Jacopo

Alla mostra “Tre Capolavori a Vicenza. Leonardo da Vinci, Jacopo Bassano, Gianandrea Gazzola”, esposta la pala di Jacopo “L’alluvione del Colmeda”, straordinario monito cinquecentesco sul dissesto idrogeologico

Pubblicato il 03-02-2025
Visto 9.722 volte

Pubblicità

Ciao, Jacopo. Mi fa un grande piacere incontrarti anche qui.
I tuoi capolavori sono esposti nei musei di tutto il mondo, ma è bello poterti rivedere, oltre che al Museo Civico di Bassano, vicino a casa.
Ti vedo assieme a Leonardo da Vinci, che però non era un bassanese. Peccato ma non importa: ce ne faremo una ragione.

Jacopo Bassano, 'L'alluvione del Colmeda', olio su tela, 1576 (foto Alessandro Tich)

Mi trovo nella Basilica Palladiana di Vicenza, dove fino al prossimo 9 marzo è allestito l’evento espositivo “Tre Capolavori a Vicenza. Leonardo da Vinci, Jacopo Bassano, Gianandrea Gazzola”, ideato e promosso dal Comune di Vicenza in co-organizzazione con Intesa San Paolo e curato dal direttore del Palladio Museum Guido Beltramini.
Non ci sono andato apposta: lo scopo della mia trasferta vicentina è stato quello di visitare il Tribunale di Borgo Berga per vedere di persona come funzionano le cose e per intervistare il sostituto procuratore della Repubblica Hans Roderich Blattner sul Tribunale della Pedemontana.
Ma visto che ero già qui, ne ho approfittato per fare un salto in Piazza dei Signori e compiere una incuriosita incursione in Basilica.
Tra l’altro, l’ingresso alla mostra è gratuito per tutti i residenti in Provincia di Vicenza, basta esibire la carta d’identità.
Pensate un po’ se Bassano del Grappa fosse diventata Provincia, come era vicina a diventarlo più di una quindicina di anni fa: avrei dovuto pagare il biglietto d’ingresso.
A questo punto sorge però immediata la domanda: cosa accomuna Leonardo a Jacopo e, a loro volta, cos’hanno a che vedere questi due grandi nomi del Rinascimento (in realtà dire “grande” per Leonardo da Vinci è riduttivo) con Gianandrea Gazzola, veronese, classe 1948, artista contemporaneo noto per le sue installazioni?
Come per tutti gli eventi espositivi che si rispettino, è sempre questione di “filo conduttore”.

E il fil rouge che collega le opere esposte a Vicenza è il concetto di “natura”, principalmente declinato nel suo elemento più vitale ed essenziale: l’acqua.
All’ingresso della mostra veniamo accolti da “Per Silentia III”, la gigantesca installazione site-specific di Gianandrea Gazzola che trasferisce le onde sonore dall’aria all’acqua contenuta in una grande e scenografica vasca quadrata, di 12 metri per lato.
Una serie di lamelle metalliche, che vibrano con intensità e frequenze diverse governate da un computer, comunicano le loro vibrazioni ad ultrasuoni all’acqua che, investita da due potenti fasci di luce, appare in continuo movimento.
Se Gazzola voleva impressionare il pubblico, ci è riuscito.
Di Leonardo Da Vinci sono invece esposti tre frammenti della sua mente superiore, vale a dire tre disegni dal Codice Atlantico, provenienti dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano.
Sono lo Studio sulla percezione dell’ombra e del colore, lo Studio sulla riflessione della luce e lo Studio sulla trasmissione della forza: tre disegni che rappresentano il tentativo di Leonardo di penetrare i meccanismi più intimi della natura.
Ad esempio, egli immagina l’aria intorno a noi attraversata dalle scie delle “species” ovvero da elementi infinitesimali emessi dai corpi.
“Un’idea visionaria - come osserva il curatore Guido Beltramini - che entra in risonanza con le “onde visive” di Gazzola.”
Del Leonardo da Vinci esposto a Vicenza potrei continuare a scrivere in dettaglio, ma finirei col perdermi a rincorrere il suo genio.
E poi io sono qui principalmente per Jacopo Bassano, visto che scrivo per Bassanonet.
E - come sempre - non ne rimarrò deluso, anzi.

Come ci insegna lo stesso Leonardo, e purtroppo anche la nostra memoria recente sugli eventi atmosferici eccezionali, la natura è tanto buona madre quanto crudele matrigna, soprattutto se di mezzo c’è la mano dell’uomo.
Ed è il messaggio che traspare in tutti i colori del dipinto di Jacopo esposto in Basilica Palladiana.
Si tratta de “L’alluvione del Colmeda”, una pala ex-voto (olio su tela, 1576) realizzata per l’altare della chiesa di Santa Maria degli Angeli a Feltre e commissionata all’artista in seguito al nubifragio del 27 luglio 1564 che devastò il territorio e portò all’esondazione del torrente Colmeda che scorre nel Feltrino, complici il disboscamento e la manipolazione dei corsi d’acqua per scopi agricoli e produttivi, con un tragico bilancio di vite umane.
Così si legge su questo drammatico evento atmosferico e idrogeologico nella “Storia di Feltre”, opera seicentesca di Antonio Cambruzzi:
“Scendeano con tanto strepito le acque dai monti, che svelte dalle radici profonde annose querce, alti pini e grossissime piante, traendo seco smisurate pietre, pareva che precipitosi cadessero i monti stessi.”
Nel dipinto di Jacopo si vede, nella parte superiore, l’apparizione della Madonna con il Bambino tra i santi Crescenzio e Antonio da Padova, protettori delle comunità contro le calamità naturali, sopra a una nube temporalesca.
Nella parte inferiore, invece, il disastro: fango, detriti, corpi umani e animali trascinati via, alberi spezzati, suppellettili domestiche disperse in mezzo a un’acqua di tonalità marrone che enfatizza la portata della distruzione.
Abituato alle scene bibliche e ai paesaggi con pastori della pittura del Maestro bassanese, rimango basito dall’attualità di cotanta raffigurazione da cronaca in diretta.

Non c’è che dire: per il pubblico della mostra è la scoperta di un “Eco Jacopo”.
Un artista che in un’epoca dove la pittura spesso celebrava l’armonia tra uomo e natura, lancia un avvertimento sulle conseguenze dello sfruttamento intensivo delle risorse ed esprime in avanguardia una manifestazione embrionale di quella che oggi verrebbe chiamata coscienza ecologica.
Del resto, del problema era ben conscio anche un altro suo illustre contemporaneo, un certo Andrea Palladio, che in quegli anni sopra l’acqua avrebbe anche progettato un Ponte.
Palladio stesso progettò infatti una macchina per governare le acque e “vincere la Natura in quelle cose in cui noi vinti siamo”.
E accanto alla pala del Bassano è esposto il testo a stampa con i “Tre discorsi sopra il modo d’alzare le acque da’ luoghi bassi”, conservato nella Biblioteca Bertoliana di Vicenza, in cui è rappresentata la macchina palladiana.
Dipinto e libro sono ancora, a distanza di secoli, un monito e uno sprone per tutti.
Mi sento comunque un po’ a casa, perché in mezzo allo scenario di devozione religiosa e insieme post apocalittico de “L’alluvione del Colmeda”, compare uno degli elementi iconografici ricorrenti nella pittura di Jacopo.
È il profilo amico e inconfondibile del Grappa, il nostro monte che domina il territorio della Pedemontana: quello della superstrada, dell’Area Urbana e - per la gioia dei vicentini - anche del progetto del Tribunale.

Pubblicità

Più visti

1

Politica

14-04-2025

Forza Italia Viva

Visto 10.420 volte

2

Politica

13-04-2025

Anno Mariano

Visto 10.228 volte

3

Attualità

13-04-2025

Rapid Vienna

Visto 9.974 volte

4

Attualità

15-04-2025

Incontro di box

Visto 9.794 volte

5

Attualità

15-04-2025

Sarajevo Forever

Visto 8.796 volte

6

Politica

16-04-2025

Milano da bere

Visto 8.309 volte

7

Attualità

18-04-2025

Anna dei miracoli

Visto 8.021 volte

8

Attualità

17-04-2025

Pac-Man Begins

Visto 5.548 volte

9

Teatro

12-04-2025

Thérèse: narrata in bilico tra teatro e cinema

Visto 3.866 volte

10

Attualità

18-04-2025

Giochiamo a Tetris

Visto 3.556 volte

1

Attualità

24-03-2025

Full Metal Grappa

Visto 12.713 volte

2

Politica

03-04-2025

Senza PL sulla lingua

Visto 12.671 volte

3

Politica

27-03-2025

Torna a casa, Lassie

Visto 12.336 volte

4

Attualità

09-04-2025

Frutti di chiosco

Visto 11.855 volte

5

Politica

08-04-2025

Marco Tullio Pietrosante

Visto 11.647 volte

6

Attualità

01-04-2025

Saldi di primavera

Visto 11.559 volte

7

Politica

30-03-2025

Verbale di contestazione

Visto 11.278 volte

8

Attualità

23-03-2025

Affari Interni

Visto 11.161 volte

9

Attualità

20-03-2025

Varda che Lavoro

Visto 11.052 volte

10

Politica

11-04-2025

I grandi assenti

Visto 10.743 volte