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Zone Rosse per te
Sicurezza: dopo la direttiva del ministro dell’Interno, il sindaco Nicola Finco dichiara: “Non ravvediamo la necessità di istituire Zone Rosse in città”. È ovvio che non serve istituire le Zone Rosse. Perché nel Comune di Bassano…esistono già
Pubblicato il 26-01-2025
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Si chiamano “Zone Rosse”, ma nonostante il colore valgono anche per i Comuni governati dal centrodestra.
Sono le zone della città ritenute più sensibili e più problematiche di altre per la sicurezza: un argomento che in queste settimane è tornato prepotentemente di attualità.
Nello scorso mese di dicembre il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha difatti inviato una direttiva ai prefetti nella quale si stabilisce di richiedere ai Comuni di una certa dimensione di individuare con apposite ordinanze le aree urbane - appunto, le cosiddette Zone Rosse - dove vietare la presenza di “soggetti pericolosi” o con precedenti penali oppure responsabili di una condotta molesta e poterne disporre l’allontanamento con lo strumento del Daspo urbano, misura introdotta in Italia nel 2017 dal suo predecessore Marco Minniti.
Mappatura delle Zone Rosse del Comune di Bassano del Grappa nel Regolamento di Polizia Urbana (particolare)
Tutto questo perché, come si legge nella direttiva del ministro intitolata “Iniziative di prevenzione e sicurezza urbana”, “il supporto fornito dai sindaci non si limita al solo concorso della Polizia Locale nell’attività di controllo del territorio ma inevitabilmente riguarda anche l’adozione, in tutte le aree maggiormente esposte al rischio di proliferazione di forme di illegalità diffusa o di criminalità, di misure finalizzate alla riqualificazione ambientale e alla messa in sicurezza”.
Va detto che quella del Viminale è un’indicazione e non una prescrizione obbligatoria, per cui ciascun sindaco è libero di valutare se istituire o meno le Zone Rosse nel proprio territorio comunale.
A Bassano del Grappa, ad esempio, l’amministrazione comunale non ne avverte il bisogno.
Intervistato dal telegiornale locale TVA Bassano Notizie, il sindaco Nicola Finco ha affermato che in tema di sicurezza “ad oggi la situazione è sotto controllo”, che quello che serve è l’implementazione del sistema di videosorveglianza e ha dichiarato quanto segue:
“Registriamo quotidianamente dei fatti di criminalità, però oggi non ravvediamo la necessità di istituire Zone Rosse in città in quanto non abbiamo particolari problemi legati allo spaccio piuttosto che a presenze numerose di persone pregiudicate.”
Così parlò, dunque, il sindaco di Bassano.
Ma è ovvio che a Bassano del Grappa non c’è la necessità di istituire Zone Rosse.
Per il semplice fatto che nel Comune di Bassano le Zone Rosse…sono state già istituite.
Lo ha stabilito una delibera di consiglio comunale del 2020, con tanto di mappatura grafica delle “aree urbane di particolare rilevanza per la sicurezza e il decoro urbano” segnate in rosso, inserite nel nuovo Regolamento di Polizia Urbana.
Nella fattispecie, il nuovo Regolamento di Polizia Urbana ha introdotto lo strumento dell’ordine di allontanamento, oltre alla relativa sanzione amministrativa pecuniaria, per “chiunque ponga in essere condotte che impediscano l’accessibilità e la fruizione delle predette aree urbane”.
Le Zone Rosse e il Daspo urbano Made in Bassano non nascevano dal nulla, ma come applicazione a livello comunale del Decreto Sicurezza Bis del 2019 del ministro dell’Interno dell’epoca.
Accidenti…come si chiamava? Caspita, ce l’ho sulla punta della Lega…
…Ah, sì: Matteo Salvini.
Inquadriamo adesso un po’ meglio la genesi del nuovo Regolamento di Polizia Urbana, tuttora vigente, in materia di zone sensibili della città per la sicurezza.
Eravamo nel primo anno di mandato dell’amministrazione Pavan e l’assessore comunale alla Sicurezza era ancora Tamara Bizzotto, poi rimossa dalla giunta nel novembre 2020 e condannata a una “damnatio memoriae” che non le ha reso giustizia per quanto fatto nel corso del suo incarico amministrativo, oltretutto anche in piena emergenza Covid.
Oltre alla volontà politica dell’assessore Bizzotto, il Regolamento è stato predisposto grazie al grande lavoro del consigliere di maggioranza Antonio Guglielmini, nella sua veste di presidente della I° Commissione consiliare Affari Istituzionali.
Proprio nella I° Commissione sono stati condivisi tutti i passaggi preliminari alla redazione del documento, poi approvato dal consiglio comunale.
Il Regolamento, in sostanza, conferisce al sindaco in carica la facoltà di allontanare dalle Zone Rosse della città i soggetti protagonisti di atti che mettano a rischio l’incolumità pubblica e il decoro urbano o che non rispettino le regole di comportamento civile e onestà.
L’allontanamento dalla zona in questione vale per 48 ore: in caso di comportamento recidivo interviene il provvedimento di Daspo vero e proprio con denuncia penale e allontanamento da uno a due anni, in sinergia con la Questura.
Le Zone Rosse con le vie, i parchi pubblici e le strutture da “attenzionare” individuate sono undici, suddivise in quattro quadranti del territorio comunale.
La zona “principale” riguarda ovviamente il centro storico e le aree circostanti, le altre dieci sono spalmate tra le zone di San Vito, Ca’ Baroncello - San Marco, Borgo Zucco e Quartiere Firenze, impianti sportivi di quartiere Prè, Marchesane e San Lazzaro, Rondò Brenta, Villa Serena - Angarano - XXV Aprile, Margnan, San Michele, Campese - Valrovina.
Eccole qua le Zone Rosse di Bassano del Grappa, già approvate, mappate e definite.
Non sto dicendo che Nicola Finco deve rinnegare le sue intenzioni e applicare per forza quanto previsto dal Regolamento di Polizia Urbana, per quanto la Polizia Locale non sia ancora sotto la sua diretta giurisdizione in quanto inserita nell’organico dell’Unione Montana del Bassanese.
Dico solo che lo strumento per mettere in atto in futuro eventuali interventi di allontanamento o di Daspo urbano nelle “aree urbane di particolare rilevanza per la sicurezza e il decoro urbano”, qualora se ne ravvisasse la necessità, è già a disposizione del primo cittadino e del suo assessore alla Sicurezza.
Rivolgendoci idealmente al sindaco di Bassano, non ci resta quindi che cantare, parafrasando il celebre successo di Massimo Ranieri:
“Zone Rosse per te
Ho trovato stasera…”.
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