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Bravi in lettura
Cassola è insignita del titolo di “Città che legge” e stringe un Patto con enti, associazioni, scuole e cittadini per promuovere i libri e la lettura. Al via una serie di eventi, incontri e di tante iniziative a tema
Pubblicato il 15-01-2025
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“Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo.”
È una nota frase di Gianni Rodari, che sembra proprio calzare a pennello con lo spirito fortemente improntato alla promozione della lettura dell’amministrazione comunale di Cassola.
Ma diamo intanto la notizia: Cassola è diventata “Città che legge”. La novità è fresca fresca di ieri e consente alla municipalità guidata dal sindaco Giannantonio Strangherlin di entrare nella rosa dei Comuni virtuosi italiani che potranno fregiarsi del titolo fino al 2026. È un riconoscimento che il Cepell (Centro per il libro e la lettura, istituto autonomo del Ministero della Cultura) e l’Anci assegnano ai territori più attivi sul fronte della promozione della lettura in tutte le fasce della popolazione e in tutti gli ambiti della vita civile.
L’assessore Antonio Chiminello, il sindaco Giannantonio Stangherlin e la consigliera comunale Cristina Lunardon in conferenza stampa
La buona novella viene resa nota in una conferenza stampa convocata, guarda caso, in Biblioteca Comunale a San Giuseppe con l’intervento, oltre al primo cittadino, anche dell’assessore alla Cultura Antonio Chiminello e della consigliera comunale con delega agli eventi culturali Cristina Lunardon.
“La lettura è un dato di partenza fondamentale per combattere tante problematiche - esordisce il sindaco Stangherlin -. L’obiettivo della lettura è quello di approfondire, mentre con una lettura superficiale e distratta, come quella dei social, si rischia di essere esposti a una serie di manipolazioni.”
In altre parole, una lettura disattenta non lascia spazio al dubbio e alla critica mentre una lettura approfondita, come rileva il sindaco, favorisce anche “l’educazione sentimentale”, diventando “il vaccino contro il virus della violenza”.
Si aggiunge il recente rapporto Censis sull’analfabetismo funzionale, da cui emerge che in Italia un adulto su tre capisce solo testi brevi, ovvero fatica a comprendere e utilizzare le informazioni che incontra nella vita quotidiana.
“È un fenomeno - commenta Stangherlin - che per chi fa amministrazione deve allarmare perché un cittadino che non capisce ciò che legge non è un cittadino libero.”
Ed ecco confermato il pensiero di Rodari che ho citato all’inizio.
Per fortuna a Cassola sull’importanza del verbo “leggere” si è seminato già da tempo e i risultati si sono visti non da oggi.
La conquista del titolo “Città che legge”, al cui bando il Comune ha partecipato lo scorso dicembre, è il suggello di una strada già tracciata dalle due precedenti amministrazioni Maroso e in particolare dall’assessore Marta Orlando Favaro, oggi consigliere comunale, il cui contributo alla promozione della lettura negli ultimi dieci anni viene pubblicamente riconosciuto dai tre relatori della conferenza stampa.
Adesso, come osserva l’assessore Chiminello, bisogna portare avanti il buon lavoro ereditato da chi lo ha preceduto.
Il riconoscimento del Cepell rappresenta in tal senso un impegno importante che la municipalità cassolese intende portare avanti assieme alla comunità e alle sue tante anime, attraverso il Patto per la Lettura.
Il Patto, approvato dalla giunta comunale lo scorso dicembre, ha già raggiunto in poco tempo l’adesione di ben 37 sottoscrittori, disposti a collaborare con l’amministrazione per far diventare la lettura un’abitudine diffusa, per favorire lo scambio e il dialogo attorno ai libri, per valorizzare il ruolo delle biblioteche e per avvicinare i bambini, fin da piccolissimi, alla pagina scritta.
Vi hanno aderito enti, associazioni, parrocchie, quartieri, scuole ma anche società sportive, singoli cittadini e persino l’Ulss 7 Pedemontana.
“L’adesione al Patto è aperta - sottolineano i relatori -. Chiunque, se interessato, può aggiungersi.”
A maggior ragione ora che Cassola è “Città che legge”: un riconoscimento che non è solamente onorifico.
“È un titolo che ci darà la possibilità di partecipare ai bandi promossi annualmente dal Cepell per la promozione della lettura - spiega la consigliera Cristina Lunardon -. Potremo sviluppare la rete di collaborazioni attraverso il Patto per la Lettura, un’alleanza per promuovere strumenti di crescita non solo personale ma anche collettiva, con azioni comuni.”
A Cassola si è già iniziato a farlo, partendo dalle scuole, con una serie di appuntamenti di animazione alla lettura rivolti ai ragazzi delle primarie e ai bambini delle scuole d’infanzia.
È nato così il gruppo di 14 lettrici volontarie, formate nei mesi scorsi dall’attrice Angela Graziani di Ullallà Teatro, protagoniste di “Tutte storie”, un ciclo di letture animate in Biblioteca per bambini dai 3 ai 6 anni.
Sono previsti in tutto 8 incontri: il 18 e il 22 gennaio; l’1, il 5, il 15 e il 19 febbraio; l’1 e il 5 marzo.
A febbraio riprenderanno inoltre le visite in Biblioteca da parte degli alunni delle scuole mentre per gli adulti, a fine marzo, riprende il format Walkabout, con quattro incontri di riflessione e dialogo sui libri al Cre-ta Innovation Hub.
In collaborazione con i comitati di quartiere, con le associazioni e anche con le attività commerciali, l’amministrazione intende inoltre favorire la pratica del “bookcrossing” installando in vari angoli strategici delle piccole edicole dedicate al libero scambio di libri.
“La lettura, specialmente se condivisa e vissuta attraverso azioni strutturate, è anche un importante strumento di crescita personale e sociale - ribadisce l’assessore alla Cultura Antonio Chiminello -. Ci aiuta infatti a comprendere meglio noi stessi e gli altri e ad avvicinarci a culture diverse. E questo è importantissimo, specialmente in un periodo storico in cui la società rischia di diventare sempre più individualista: diffidente nei confronti di ciò che è diverso e indifferente verso chi è in difficoltà.”
Nell’occasione, il sindaco Stangherlin conclude con un pensiero al volo sull’opportunità di sviluppare la promozione della lettura anche con interventi sull’arredo urbano, in modo che Cassola diventi “città che legge e si fa leggere”.
In definitiva, si tratta di una questione di consapevolezza, propria di chi apprezza la lettura non superficiale e non si fa spaventare da un testo che non sia breve.
Come voi, che avete letto questo articolo fino a qui.
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