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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Fratelli di Fraglia

Prove tecniche di mal di pancia in seno a Fratelli d’Italia a Bassano. 9 tesserati scrivono una lettera ai direttivi provinciale, regionale e nazionale del partito per esporre “alcune criticità emerse nella gestione del circolo di Bassano del Grappa”

Pubblicato il 17-12-2024
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Questa mattina, trovandomi a Venezia per la conferenza stampa di fine anno al consiglio regionale del Veneto di cui al mio precedente articolo, mi sono casualmente imbattuto nel “Ponte dei Meloni”, tra Campo San Polo e Rialto.
Non ho resistito dallo scattare una foto al nizioleto (la tipica indicazione stradale veneziana) con il nome del ponte e in uno dei miei soliti raptus da associazione di idee mi sono immaginato gli iscritti al Circolo di Bassano del Grappa di Fratelli d’Italia che si radunano su quel ponte per un incontro di celebrazione di Sua Governità, la Giorgia nazionale.
Tuttavia - a giudicare dagli umori di queste ore - se mai un raduno del genere venisse organizzato, gli iscritti bassanesi a FdI vi parteciperebbero separatamente: un gruppo da una parte del ponte e un gruppo dall’altra. Perché mai come in questo momento il detto “Fratelli Coltelli”, almeno in riva al Brenta, sembra essere più appropriato.

Foto Alessandro Tich

Ma intanto siamo a Natale, perbacco.
E ieri, secondo la prassi natalizia, si è svolta la cena di fine anno provinciale di Fratelli d’Italia.
Tra i commensali della lieta cena meloniana non è ovviamente mancata anche la delegazione di Bassano del Grappa che si è auto-ritratta in un selfie sorridentissimo poi affidato ai social, con un “…Cheese!” di gruppo che neanche il collega di partito Joe Formaggio.
Oltre al coordinatore provinciale di FdI Silvio Giovine, nella squadra dei gioiosi immortalati nella foto si notano, tra gli altri, la Fratella acquisita Elena Pavan, il segretario del circolo di Bassano del Grappa di FdI Nicola Giangregorio e l’assessore comunale Andrea Zonta.
“Fraterni sorrisi e auguri di buone feste”, ha postato Elena Pavan nel condividere la foto nel suo profilo Facebook.
Eppure, nonostante cotanta profusione di gaiezza festiva, li potremmo chiamare Fratelli di Fraglia.
Perché gli iscritti al circolo bassanese di FdI si dividono oggi in due fraglie, come le corporazioni dei mestieri medievali.
La prima è la fraglia Gioviniana-Pavaniana, e quindi per proprietà transitiva anche Donazzaniana, che va d’amore e d’accordo con i vertici provinciale e cittadino del partito.
La seconda è invece la fraglia Destrabrentana-Pietrosantiana, e quindi per proprietà transitiva anche Berlatiana, che ha iniziato ufficialmente le prove tecniche di mal di pancia all’interno del circolo cittadino del partito medesimo.
Di quest’ultima “corporazione” fanno infatti parte i nove tesserati bassanesi a FdI che hanno scritto una lettera non a Babbo Natale, ma ai direttivi provinciale, regionale e nazionale del partito, per esporre e evidenziare dal loro punto di vista “alcune criticità emerse nella gestione del circolo di Bassano del Grappa”.

La missiva inviata alle stanze dei bottoni inizia con un breve resoconto delle ultime elezioni comunali e del contesto politico, ricordando come FdI abbia deciso di sostenere Elena Pavan al primo turno “causando una spaccatura nel centrodestra locale” e quindi alleandosi con Nicola Finco al ballottaggio “contribuendo alla sua vittoria” ed esprimendo in consiglio comunale quattro consiglieri, un assessore e il presidente del consiglio medesimo.
“Nonostante questi risultati - lamenta la lettera -, permane un clima di tensione interna, aggravato dalle critiche nei confronti dell’attuale sindaco Nicola Finco da parte del capogruppo Stefano Giunta e del segretario di circolo Nicola Giangregorio.”
La comunicazione passa poi a trattare il “caso Pavan”, ovvero il passaggio della ex sindaca tra le file del partito, citando la data del 18 ottobre “quando una parte del circolo ha annunciato l’ingresso di Elena Pavan nella maggioranza, tenendo però all’oscuro gran parte degli iscritti”.
Una scelta che per gli scriventi “ha generato non poche critiche da parte dei nostri elettori” e che soprattutto “ha creato un diffuso malcontento all’interno della maggioranza che governa la città”.
Ancora un passaggio testuale della lettera sull’ingresso della Pavan:
“A peggiorare la situazione, il “circolo” - e lo mettiamo tra virgolette, poiché la decisione è stata presa senza consultare nessuno - ha estratto dal cilindro una proposta, o meglio una minaccia: se Pavan non fosse stata accettata, tutto il gruppo FdI sarebbe passato all’opposizione.”
La qual cosa viene definita dai nove dissidenti “intimidazione a dir poco assurda”.
Da qui l’affermazione che “alcuni passaggi politici all’interno del consiglio comunale devono essere effettuati nei tempi e nei modi da concordare con l’intera maggioranza e con il sindaco, per evitare malumori che potrebbero mettere a rischio l’unità del centrodestra”, in realtà “già compromessa sin dal primo turno delle elezioni amministrative, a causa della scelta di candidare Elena Pavan, dopo che il suo partito aveva deciso di non sostenerla più”.
Non so voi, ma io ho una vaga percezione che agli autori della lettera l’ingresso della Pavan in Fratelli d’Italia non vada troppo a genio.

La comunicazione ai tre direttivi del partito (provinciale, regionale e nazionale) da parte dei nove samurai di Destra Brenta tesserati in Fratelli d’Italia è lunga e articolata; non vi tedierò pertanto con ulteriori richiami dettagliati al suo contenuto.
Mi limiterò a sintetizzarne alcuni passaggi di maggiore impatto per il cronista, il quale ha peraltro ottenuto la lettera per vie traverse, tramite un tam-tam via WhatsApp, non trattandosi comunque di un documento “top secret” perché già noto agli ambienti interessati.
Nella missiva si rivela che al consigliere Gianluca Pietrosante è stato recapitato, “per mezzo del capogruppo Stefano Giunta su direttiva del coordinatore provinciale”, un messaggio in cui si intimava “di non parlare con i media cittadini riguardo qualsiasi tematica cittadina”.
Poi la nota vicenda della nomina dello stesso Pietrosante, proposta dalla giunta, a consigliere delegato per la rassegna culturale “Venerdì Storia” in compartecipazione col presidente di Destra Brenta e del Comitato X febbraio, nonché iscritto a FdI, Alessandro Galvanetti. Si rivanga il caso del messaggio privato scritto al riguardo del consigliere comunale nella chat del circolo di partito, poi “deliberatamente divulgato” da “qualcuno dei membri della chat, creando un caso mediatico” per “mettere in cattiva luce Pietrosante”.
Ultime due segnalazioni ai tre direttivi Giorgiani: il “divieto di partecipare alla cena di maggioranza” e le “esclusioni dalla chat del circolo”.
Del primo caso Bassanonet ha già ampiamente scritto.
Si riferisce ad una “animata riunione” del circolo del 6 novembre in cui “Giangregorio e Giunta hanno emesso, a loro discrezione, il divieto a partecipare alla cena della maggioranza del 14 novembre a tutti i membri di Fdi” interni alla giunta e al consiglio comunale “sostenendo che, finché Pavan non fosse stata accettata pienamente dalla maggioranza, FdI doveva manifestare dissenso”.
Solo che, come noto, in disaccordo con questa direttiva il consigliere Pietrosante e altri quattro tesserati al partito, in quota Destra Brenta, a quella cena ci sono andati.
Da qui il “dulcis in fundo” delle lamentele degli scriventi: l’esclusione dalla chat del circolo di Pietrosante e degli altri tesserati che hanno partecipato alla cena “considerandola un grave atto di insubordinazione nei confronti di una decisione del circolo”.
Gli estensori della lettera chiedono pertanto “la riammissione dei tesserati esclusi dai canali informativi di partito” e “un intervento per ristabilire un clima di collaborazione e garantire il rispetto delle dinamiche politiche cittadine”.
Firmato: Gianluca Pietrosante, Alessandro Galvanetti, Daniele Nicolì, Giovanni Boschieri, Marco Bianchi, Matteo Faggionato, Matteo Rossetto, Omar Penna, Orfeo Tessaro.
Con l'amichevole aggiunta di due autorevoli dichiarazioni a sostegno, rispettivamente a firma del membro dell'Assemblea Nazionale di FdI Giorgio Meneghetti e dell'europarlamentare di FdI Sergio Berlato.

Questo è quanto e al momento non risulta che nessuno dei tre direttivi destinatari della lettera abbia risposto alla medesima.
Ma indipendentemente da ciò, la comunicazione messa in atto dai nove componenti della fraglia Destrabrentana-Pietrosantiana di FdI Bassano segna un punto di apparente non ritorno nei rapporti interni della sezione cittadina del partito.
Altro che “Ponte dei Meloni”.
Se si va avanti così, il circolo di Bassano del Grappa di Fratelli d’Italia rischia di trasferirsi - ovviamente sempre in senso figurato - su un altro ponte veneziano, più conosciuto del primo, sopra il Rio di San Barnaba, tra Campo Santa Margherita e Campo San Barnaba: il “Ponte dei Pugni”.

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