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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Obstinate Contra
Il consigliere Pietrosante attacca il sindaco di Romano Bontorin sulla sua dichiarata intenzione, poi sospesa, di conferire all’Unione Montana la funzione di Polizia Locale. Le contestazioni del primo e la replica del secondo
Pubblicato il 10-12-2024
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Potrebbe esserci un incubo notturno che inquieta i sonni del sindaco di Romano d’Ezzelino Simone Bontorin.
Nel sogno si vede un gruppo di pattuglie della Polizia Locale dell’Unione Montana del Bassanese. Una delle auto degli agenti si ferma davanti al municipio di Romano. Si apre la porta: dalla macchina non scende però un vigile urbano ma un uomo con la barbetta curata, vestito col tabarro e dal piglio patriarcale che esibisce il simbolo di Fratelli d’Italia con la scritta “In Hoc Signo Vinces”.
È Gianluca Pietrosante, consigliere di maggioranza a Bassano e consigliere dell’Unione Montana, che legge un passo dalla Lettera di Gianluca ai Romanesi: “Diffidate voi di colui che sigla nuovamente la convenzione con l’Unione Montana, senza conferire all’Unione Montana la funzione di Polizia Locale”.
Gianluca Pietrosante e Simone Bontorin
Caspita, che incubo. Per fortuna nella realtà le cose sono molto più semplici.
Nella seduta del consiglio dell’Unione Montana dello scorso 3 dicembre è stato approvato lo “schema di convenzione per l’espletamento di funzioni di Polizia Locale tra il Comune di Romano d’Ezzelino e l’Unione Montana del Bassanese, per il periodo dall’1/1/2025 al 31/12/2025”.
In sostanza, anche nell’anno che verrà gli agenti della Polizia Locale sovracomunale svolgeranno servizi nel territorio di Romano d’Ezzelino, in quanto Comune convenzionato col servizio, a seconda delle necessità.
Ma da parte sua il Comune di Romano d’Ezzelino (che fa parte dell’Unione Montana assieme a Bassano del Grappa, Pove del Grappa, Solagna e Valbrenta) continuerà ad usufruire del servizio senza conferire la funzione di Polizia Locale all’Unione medesima.
In altre parole, Romano prosegue la “sinergia” con il corpo del Comando di via Vittorelli ma “si tiene” i suoi vigili della Polizia Municipale, ovvero della Polizia Locale Ezzelina, senza trasferirli nell’organico dell’Unione come ha fatto a Bassano.
La qual cosa non va proprio a genio al sindaco di Bassano Nicola Finco e al suo alfiere del secessionismo poliziesco dall’Unione Gianluca Pietrosante, sostenitori della tesi che anche gli altri Comuni dell’Unione Montana - Romano d’Ezzelino in primis - dovrebbero contribuire a rafforzare l’organico degli agenti unionisti che sono chiamati a vigilare su un territorio allargato, a scapito delle necessità del Comune di Bassano del Grappa.
Ebbene: proprio nel consiglio dell’Unione Montana del 3 dicembre scontro è avvenuto l’incontro ravvicinato del terzo tipo, con vivace scambio di battute, tra Pietrosante e Bontorin.
Come ho già riferito in un precedente articolo, in quella occasione il consigliere bassanese ha accusato il primo cittadino di Romano di convenzionarsi con l’Unione per usufruire del servizio ma di non voler trasferire la funzione, e cioè i propri agenti, all’Unione stessa, come avviene peraltro da ormai quattro anni.
Bontorin ha replicato rivelando che in una riunione della giunta dei sindaci dell’Unione dello scorso settembre aveva dichiarato la sua intenzione di trasferire la funzione all’Unione Montana, ma che a fronte dell’incertezza suscitata dalle dichiarazioni sulla stampa del Comune di Bassano sulla volontà di riprendersi la Polizia Locale, aveva sospeso il proposito.
E come ho scritto in quell’articolo, “Pietrosante l’incredulo ha chiesto di vedere il verbale di giunta”.
Come sia poi andata la “verifica agli atti” del consigliere bassanese, lo riferisce lui stesso in un comunicato stampa trasmesso oggi in redazione.
Scrive Pietrosante nella nota:
“A parte il fatto della strana quanto curiosa coincidenza, ovvero che dopo quattro anni il sindaco di Romano stesse pensando di trasferire le funzioni della sua PL all'Unione proprio nel periodo in cui l'amministrazione bassanese ha iniziato i suoi sacrosanti ragionamenti attorno al destino dell'Unione e della sua PL, ho richiesto in data 4/12 accesso agli atti proprio per verificare la dichiarazione espressa in giunta dell'Unione da parte del sindaco di Romano.”
“Gli uffici dell'Unione - prosegue il comunicato - mi hanno inviato sì dei verbali relativi a quel periodo, ma solo rispettive delle delibere di giunta: della famosa dichiarazione del sindaco di Romano, neanche l'ombra. Verba volant scripta manent, ergo, non esiste nessuna dichiarazione ufficiale a riguardo, né tanto meno una intenzione o volontà politica a riguardo, a questo punto.”
“Se questi sono i presupposti di coloro che pontificano e giudicano sui destini dell'Unione Montana, addossando al Comune di Bassano e alla sua amministrazione politica di essere miopi o contro il territorio, perché semplicemente - come da statuto della stessa Unione - ci si attiene all' art. 12, siamo freschi”, aggiunge il consigliere di FdI.
“Bisogna avere più rispetto per le istituzioni, soprattutto per i cittadini bassanesi e i suoi rappresentanti - commenta al riguardo -. Se si vuole fare il grande territorio con Bassano capofila, bisogna essere coerenti e trasparenti, senza usare alcun iniquo artifizio nel rispetto della stessa dialettica politica, basandosi su un confronto sano e costruttivo a discapito di post acchiappa like o di battute “fuori sacco”, come ha testualmente dichiarato Bontorin lo scorso consiglio dell'Unione.”
“La realtà, soprattutto quella politica, è ben altra cosa - conclude Pietrosante -. Capisco che il Bontorin, a casa sua, non sia abituato ad avere contraddittorio, ma al di fuori del “suo” territorio comunale, le cose funzionano diversamente.”
Il già presidente di Destra Brenta si esprime quindi sempre di più in modalità Obstinate Contra, come dal titolo di un suo libro, nei confronti del sindaco di Romano d’Ezzelino.
Ma con Bontorin, statene certi, avrà pane per i suoi vigili.
“Nella giunta dell’Unione Montana - replica il sindaco Simone Bontorin, interpellato da Bassanonet - ci sono cinque sindaci e un segretario comunale. In quella occasione, ed era a settembre, il Comune di Romano, proprio all’inizio della discussione, ha detto: “Guardate signori, noi stiamo attivando tutti i procedimenti interni per arrivare alla delega della funzione”.”
“Quindi - riferisce ancora -, anche se non ci fosse un trascritto verbalizzato perché non è un consiglio comunale, noi in quella riunione ne abbiamo parlato in modo approfondito, salvo che alla fine di quella riunione il sindaco di Bassano ha espresso delle valutazioni in merito alla continuità del servizio di Polizia Locale di Bassano all’interno dell’Unione Montana. Tutto qua. Quindi se l’accesso agli atti di una giunta dell’Unione non dà gli esiti che Pietrosante dice, basterebbe parlare coi singoli partecipanti per sapere che la cosa è stata discussa. Se non si fida del sottoscritto, può chiedere agli altri quattro sindaci o al segretario dell’Unione.”
“In quella occasione - continua Bontorin - abbiamo chiesto chiarimenti al sindaco di Bassano per avere delucidazioni in merito alle dichiarazioni a mezzo stampa che noi sentivamo da qualche settimana dopo l’estate per quanto riguarda quello che avrebbe fatto Bassano nel volere o meno permanere, quindi in quel momento noi abbiamo saputo che Bassano stava valutando se restare o no.”
E sull’accusa di Pietrosante di voler “pontificare e giudicare sui destini dell’Unione Montana, addossando al Comune di Bassano e alla sua amministrazione politica di essere miopi o contro il territorio”?
“Io ho sempre risposto in modo istituzionale, Bassano merita tutto il rispetto degli altri, quando decide di fare delle cose o di non farle - replica il sindaco di Romano -. Pietrosante fa finta di non sapere che un conto è che Bassano voglia permanere o meno all’interno dell’Unione Montana e un conto è che decida di far permanere o meno la funzione di Polizia Locale. Perché la seconda è una libera scelta che possono fare, punto. La prima cosa invece va a minare l’esistenza di un ente sovracomunale che oltre alla funzione di Polizia Locale, che è la principale, però ne eroga anche altre come la Centrale Unica di Committenza, la gestione dell’IPA o la gestione dei fondi montani. Di conseguenza voler discutere e buttare l’acqua sporca con tutti i panni e il bambino, anche no. Bassano può decidere di fare quello che vuole ma deve sapere anche quali sono le conseguenze per gli altri e soprattutto per l’ente.”
“Non accetto che ci venga fatta la morale da chi non conosce i conti - contrattacca il primo cittadino romanese -. Perché le 100 ore che chiede il Comune di Romano d’Ezzelino su oltre 32.000 ore di servizio di Polizia Locale sono un niente in percentuale. Voglio proprio vedere se quelle 100 ore influiscono sulle esigenze di Bassano all’interno del proprio territorio comunale. Addirittura per i Comuni di Valbrenta e Pove il saldo tra ore richieste e ore che erogano con i propri dipendenti all’interno dell’Unione Montana è in positivo. Cioè loro danno più ore di quelle che ricevono indietro.”
“Quindi, prima di dire queste cose, forse i conti bisogna farli bene - conclude Simone Bontorin -. Infine, riguardo alla scelta di Bassano, è una scelta che noi rispetteremo in ogni caso.”
Non c’è dubbio: Gianluca Pietrosante e Simone Bontorin - quindi un consigliere comunale che attacca il sindaco di un altro Comune, la qual cosa è assolutamente anomala - non se le mandano certamente a dire.
Per cui potrebbe verificarsi anche l’incubo notturno opposto, che inquieta questa volta i sonni di Pietrosante.
Nel sogno si vede un’auto della Polizia Municipale di Romano d’Ezzelino che si ferma sotto il municipio di Bassano. Si apre la porta: dalla macchina non scende però un vigile urbano ma un uomo con gli occhiali e con la fascia tricolore.
È il sindaco Bontorin che legge un passo dalla Lettera di Simone ai Bassanesi:
“Beato è colui che pensa agli affari suoi e che sulla Polizia Locale di Romano rispetta il decimo comandamento: non desiderare la roba d’altri”.
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