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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Special report

Politica

Gli manca la parola

Di tutto e di più alla commissione sul tema Polizia Locale-Unione Montana. Il mistero delle due commissioni “fotocopia”, il rinvio a una commissione congiunta, mentre ai sindaci presenti in sala i commissari di maggioranza vietano di parlare

Pubblicato il 07-10-2024
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Commissione congiunta o commissione con Giunta? Questo è il dilemma.
Se fosse vissuto ai nostri tempi e perdipiù a Bassano del Grappa, il sommo William Shakespeare avrebbe certamente avuto di che ispirarsi.
Il granitico consigliere di maggioranza Stefano Giunta, capogruppo di Fratelli d’Italia, è infatti il protagonista assoluto della riunione della Prima commissione consiliare Affari Istituzionali, convocata nella sala Ferracina del municipio per discutere l’unico punto all’ordine del giorno e cioè la verifica dello stato di attuazione della delibera di consiglio comunale del 2020 che ha approvato il conferimento della funzione di Polizia Locale all’Unione Montana del Bassanese.

Il sindaco di Valbrenta Ferazzoli, il sindaco di Pove del Grappa Dalmonte e il sindaco di Solagna Bertoncello assistono alla riunione della commissione (foto Alessandro Tich)

È il tema bollente del momento: quello della presumibile fuga da Alcatraz dell’amministrazione bassanese.
Dove Alcatraz altro non è che la gestione condivisa della Polizia Locale, dal 2021 in carico all’ente sovracomunale, con gli altri Comuni dell’Unione.
Dichiarazioni rese nei giorni scorsi alla solita Tv dall’assessore comunale alla Sicurezza Alessandro Campagnolo («Vigili fuori dall’Unione, è il sindaco che me lo chiede») fanno intendere che il dado sarebbe ormai tratto.
Il tutto con buona pace delle altre quattro municipalità socie dell’Unione Montana, mai interpellate formalmente sulla questione.
Ma torniamo alla riunione in municipio e al nostro dilemma shakespeariano, col granitico Stefano Giunta opposto al flessibile Riccardo Poletto, presidente di commissione.

La seduta dedicata alla delibera consiliare del 2020 relativa alla convenzione Polizia Locale-Unione Montana è stata richiesta dai commissari di opposizione (prima firmataria Elena Pavan) ed inizia con Giunta che mette all’indice “l’uso strumentale della commissione da parte delle minoranze”.
E qui scatta una questione di lana caprina che neanche Heidi con le sue caprette che le fanno ciao.
Cercherò di ridurla ai minimi termini per non farvi soffrire di acidità di stomaco.
Dovete sapere, infatti, che lunedì prossimo 14 ottobre è convocata la riunione di un’altra commissione consiliare, la Seconda, presieduta da Gianni Castellan, competente anche per il tema Sicurezza, per trattare in pratica lo stesso argomento: “Verifica della gestione del servizio di Polizia Locale”.
Sullo strano caso delle due commissioni “fotocopia” e sulla primogenitura cronologica delle convocazioni delle stesse, parte un confronto tra Giunta e i suoi colleghi di maggioranza, che accusano Poletto di avere “utilizzato in modo strumentale il suo ruolo di presidente” per aver convocato una commissione che parla delle stesse cose, e Poletto che parla invece di “un blitz” di chi ha voluto la commissione di lunedì 14.
Non vado oltre perché io stesso comincio ad avvertire dei bruciori di stomaco.
Morale della favola: tutto viene spostato alla prossima settimana.
Come concordato al volo col presidente della Seconda commissione Gianni Castellan seduto tra il pubblico, quella del 14 ottobre sarà una riunione congiunta di entrambe le commissioni, la Prima e la Seconda, sul tema a reti unificate della Polizia Locale e dell’Unione Montana.
Risolto il dubbio amletico.
Vi risparmio la sintesi dei vari interventi dei commissari perché le rispettive posizioni di maggioranza e minoranza sono note e perché comunque tutto l’argomento è rinviato a lunedì prossimo quando finalmente si riunirà questa benedetta commissione congiunta con Giunta e tutti gli altri.
E anche e soprattutto perché è tutt’altro il motivo di interesse della serata: la riunione di oggi segna infatti un clamoroso precedente nei rapporti con i Comuni limitrofi.
Ed è questa la vera notizia.

La commissione consiliare viene seguita in presenza dai sindaci di tre degli altri quattro Comuni che con Bassano del Grappa compongono l’Unione Montana del Bassanese.
Seduti sulle poltroncine riservate al pubblico ci sono i primi cittadini di Valbrenta Luca Ferazzoli, di Pove del Grappa Francesco Dalmonte e di Solagna Stefano Bertoncello.
C’è anche il sindaco di Cassola Giannantonio Stangherlin: assieme a Mussolente il suo Comune è convenzionato con l’Unione Montana per l’elaborazione amministrativa dei verbali di sanzioni e multe.
Ed è certamente uno spettatore interessato anche il redivivo Angelo Vernillo.
Da assessore alla Sicurezza con l’amministrazione Poletto, Vernillo aveva dato vita al primo servizio associato di Polizia Locale, sempre approvato dal consiglio comunale e ancora in capo al Comune di Bassano del Grappa ma allargato in convenzione ai Comuni di quella che allora si chiamava Unione Montana Valbrenta.
Nel corso della seduta il consigliere Roberto Campagnolo chiede alla commissione che i sindaci presenti, visto l'argomento che li riguarda direttamente, possano parlare.
Arriva il niet della maggioranza: “Non si può, non è consentito dal regolamento, alle commissioni il pubblico può solo assistere e non intervenire”.
Poletto, che dal 2009 di commissioni consiliari ne ha fatte una caterva, ricorda le tante volte in cui in commissione è stata data la parola a tecnici esterni e anche a persone del pubblico, senza neppure chiedere il permesso al presidente.
Riecco Giunta l’irremovibile: “Non siamo d’accordo. Per i lavori della commissione la presenza dei sindaci è ininfluente.”
Flexy Poletto rilancia: propone di ascoltare i sindaci a riunione conclusa. Ma Iron Giunta replica che “la commissione non ha questo scopo”.
È il prologo di un epilogo da dose extra di popcorn.

A un certo punto il sindaco di Cassola Stangherlin si alza e se ne va. Prima di uscire dalla sala saluta ad alta voce: “Buonasera!”. Aggiungendo, sempre ad alta voce: “Anche se non posso parlare.”
Per i primi cittadini presenti la situazione è imbarazzante: gli manca la parola.
E gli mancherà fino alla fine e cioè fino al momento in cui il presidente di commissione Poletto dichiarerà conclusa la seduta.
Dopodiché, mentre i commissari di maggioranza si alzano e quelli di minoranza rimangono seduti, lo stesso Poletto invita i tre sindaci dell’Unione a sedersi al tavolo, non essendoci più il divieto di intervento nei loro confronti, per esprimere il loro pensiero.
Ma i tre sindaci non vengono al tavolo: restano seduti ai loro posti.
Però finalmente parlano. E proprio adesso che la riunione è terminata, arriva la parte più succosa.
“Siamo venuti qui per una ragione di educazione istituzionale e non contro qualcuno - afferma il sindaco di Valbrenta Luca Ferazzoli -. Confidiamo di poterci confrontare nelle sedi opportune per far valere le nostre considerazioni e, per quanto mi riguarda, anche per rispondere alle accuse pesanti che mi sono state rivolte da chi sostiene che racconto bugie.”
“Finalmente è nato un tavolo, che abbiamo chiesto da giorni per discutere a quattr’occhi - sbotta il sindaco di Pove del Grappa Francesco Dalmonte -. Finalmente è nato un tavolo su una questione di cui fino adesso abbiamo saputo solamente dai giornali. Abbiamo chiesto al sindaco di Bassano di decelerare la questione, la nostra richiesta non ha avuto risposta positiva. Da qua bisogna partire.”
“In quattro anni di Unione Montana non ho avuto mai un problema con la Polizia municipale - riferisce il sindaco di Solagna Stefano Bertoncello -. Su questa cosa ci sarebbe piaciuto essere informati prima. La scorsa settimana abbiamo fatto la giunta dei sindaci dell’Unione e se ne è parlato per dieci minuti, troppo pochi. Non è stata una cosa particolarmente piacevole.”
Il barometro segna tempesta.

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