Caccia a Ottobre Rosso

Foto Alessandro Tich

Sono qui perché ho un appuntamento con i R.E.D., i Residenti Estremamente Determinati di quartiere San Vito che hanno chiesto di incontrarmi dopo aver letto l’intervista all’ex sindaco Elena Pavan sulle ecopiazzole, riportata nel mio precedente articolo “Il sonno di poi”.
Hanno tante cose da dire e da replicare, documenti alla mano, sui precisi antefatti della vicenda.
I componenti del gruppo di residenti sono nove e si presentano in sette.
In ordine alfabetico di cognome: Elina Alonge, Stefano Cenzi, Domenico Cinque, Cristina De Franco, Fabio Fantinato, Vania Roccon, Giovanni Sponza.
Mancano all’appello, per motivi di lavoro, Sergio Costa che è il marito di Vania Roccon e Arianna Sponza che è la figlia di Giovanni.
La loro testimonianza diretta consente di ripercorrere tutti i passaggi cruciali della Via Cogo Connection, con particolare riferimento al consiglio di quartiere e all’amministrazione comunale, con prove documentali e in ordine cronologico.
Dopo il calendario di Frate Indovino, egregi lettori, ecco dunque a voi il calendario di San Vito.

Assemblea di Gennaio

Il 22 gennaio 2024, presso la sala del Centro Parrocchiale, si svolge l’assemblea generale del quartiere San Vito.
È quella a cui fa riferimento la lettera che l’allora sindaco Elena Pavan aveva trasmesso (in realtà, come vedremo, le lettere sono due) in risposta alla raccolta firme per via Cogo. Riferendosi a quell’assemblea ma anche “a successivi due incontri con gli assessori comunali”, così scriveva la lettera:
“Avendo ottenuto in quelle sedi il benestare per l’esecuzione del progetto di cui trattasi, la giunta comunale ha approvato nello scorso mese di marzo il progetto dell’ecopiazzola.”
Nell’intervista concessa a Bassanonet, l’ex sindaco ha quindi confermato:
“In particolare per il progetto di San Vito, ricordo che era stato fatto un passaggio nell’assemblea pubblica annuale di gennaio, nella quale c’era abbastanza gente ed era stata data un’informativa. E in quel momento non era stato sollevato nessun tipo di problema.”
Che la questione sia stata trattata nell’assemblea del 22 gennaio, lo riporta anche il succinto verbale dell’assemblea medesima a firma dell’allora presidente del consiglio di quartiere Stefano Monegato, ma solo a margine di quello che era il tema del momento e cioè l’antenna della telefonia mobile sempre in via Cogo.
Così, testualmente, il verbale:
“Poi si passa al tema “antenna” installata nell’area sgambamento cani e dove sembra che Etra voglia mettere in futuro anche dei compattatori.”
Fine. Punto e basta. La parola “compattatori” è inserita tuttavia nel testo.
Ma, Houston, abbiamo un problema.
Del gruppo dei residenti R.E.D., tre erano presenti a quell’assemblea del 22 gennaio: Vania Roccon, Elina Alonge e Cristina De Franco.
E tutte e tre dichiarano che nel corso della riunione “non si è mai parlato di compattatori, assolutamente”.
La professoressa Alonge lo ha anche attestato nero su bianco, in una dichiarazione scritta in data 7 giugno 2024, riferita all’assemblea del 22 gennaio e affidata all’avvocato:
“Tengo a precisare che in tale sede NON è stato fatto alcun cenno alla raccolta dei rifiuti, ai compattatori, alle campane ed all’isola ecologica.”
“Noi abbiamo anche le testimonianze di un’altra decina di persone che hanno fatto dichiarazione scritta che in quella assemblea di gennaio non si è parlato di ecopiazzole - interviene Giovanni Sponza -. E quindi contraddiciamo la sindaca.”

I giardini di Marzo e la sorpresa di Febbraio

Marzo è il mese in cui viene formalmente deciso di trasformare parzialmente il giardino dell’area sgambamento cani di San Vito nella sede di un’isola ecologica con press container.
Con delibera di giunta comunale del 14 marzo 2024, come è noto, viene dato il via libera ad Etra, tramite la concessione gratuita delle relative superfici di proprietà comunale e una convenzione della durata di 15 anni, alla costruzione dei due similari impianti in quartiere San Vito e in quartiere XXV Aprile.
In realtà - ma questa è una notizia in più scovata in autonomia dal vostro umile cronista - già il 29 febbraio il Comune di Bassano del Grappa aveva pubblicato nella sezione News del suo sito internet una comunicazione intitolata “Ecopiazzole in arrivo a San Vito e in q.re XXV Aprile”.
“Si tratta di press container innovativi - informa tra le altre cose la comunicazione comunale online - che garantiranno a tutta la cittadinanza un servizio di conferimento dei rifiuti più agevole e complementare alla raccolta porta a porta.”
Ripeto: questa cosa è stata comunicata dal Comune di Bassano del Grappa il 29 febbraio dell’anno bisestile 2024, poco più di un mese dopo dall’assemblea del 22 gennaio di quartiere San Vito e pochi giorni prima dell’assemblea del 4 marzo del XXV Aprile con l’informativa dell’assessore Andrea Zonta sull’ecopiazzola in quel quartiere a decisioni oramai prese.
Ma evidentemente, viste le reazioni di sorpresa e di sgomento venute alla luce da aprile in poi, l’avviso del Comune di fine febbraio è passato totalmente inosservato, anche dai mezzi di informazione.

Pesce d’Aprile

Aprile è il mese centrale di tutta la vicenda, in cui avviene la vera e propria “presa di coscienza” dei cittadini sulla questione compattatori.
Il progetto è ormai autorizzato dalla delibera di giunta comunale del 14 marzo e il 22 aprile è fissata una riunione del consiglio di quartiere San Vito con gli assessori Andrea Viero e Andrea Zonta, unitamente al tecnico Etra (e consigliere comunale) Paolo Bertuzzo, sull’ecopiazzola di via Cogo ovvero, come da verbale, “per avere precise informazioni sul progetto Etra e sui compattatori”.
I residenti riferiscono che già da alcune settimane avevano subodorato che qualcosa bollisse in pentola.
“Noi avevamo già sentore da prima e nel frattempo avevamo contattato ripetutamente i rappresentanti del comitato di quartiere e soprattutto il signor Monegato per chiedere informazioni - riferisce Elina Alonge -. Ma noi non avevamo nessuna certezza perché quelli del comitato ci hanno preso in giro alla grande.”
“Io ho telefonato diverse volte e subito al presidente del comitato chiedendo delle spiegazioni, che cosa ci poteva dire in merito a questa novità, a questo scempio”, afferma suo marito, il professor Domenico Cinque.
“E lui mi ha detto - continua - che in realtà non ne sapeva niente, un po’ minimizzava dicendo che erano cose molto piccole che non avrebbero inciso molto sul decoro del quartiere. Queste telefonate le ho ripetute tre volte e per tre volte il signor Monegato mi ha dato queste risposte.”
Ma ecco che si avvicina la data della riunione del consiglio di quartiere del 22 aprile.
“Quando mi son resa conto che c’era questa cosa - racconta Vania Roccon - mi sono attivata subito, ho cominciato a sentire il quartiere, poi ho contattato Elina e insieme a lei siamo andate a sentire nuovamente il comitato di quartiere.”
“È stato in quell’occasione, ed era un venerdì, che ci hanno detto: “Raccogliete delle firme, quelle che potete, così lunedì sera abbiamo la riunione e ci facciamo forti anche di questa cosa”.”
È partita così, in fretta e furia, la prima raccolta firme dei residenti, primi firmatari Sergio Costa e Domenico Cinque, per un totale di 55 adesioni nell’imminenza della riunione del consiglio di quartiere.
Seguirà poi in un altro momento la seconda raccolta firme, con referente Giovanni Sponza, con i famosi 700 firmatari e oltre contro l’ecopiazzola e per il mantenimento della raccolta porta e porta.
“Abbiamo raccolto velocemente queste firme e siamo andati a consegnarle - prosegue la signora Roccon -. La mattina del 23 aprile, il giorno dopo la riunione del consiglio di quartiere, io ho sentito quello che è adesso il presidente del quartiere, Franco Antonello. Praticamente la sua risposta è stata “non potete fare niente, nemmeno se raccogliete tremila firme”.”
Eh già, perché i giochi erano fatti.
Così il verbale della riunione del consiglio di quartiere del 22 aprile con i due assessori:
“Il consiglio prende atto delle decisioni prese da Etra e dal Comune. Sono state esibite delle slide le quali dimostrano il progetto già definito. Viene chiesto al responsabile Etra di fare una lettera a tutte le utenze interessate per informare della proposta. Visto il periodo elettorale, appena possibile verrà fatto un incontro con la popolazione interessata, per mostrare in dettaglio il progetto di Etra e sentire le richieste e esigenze dei cittadini.”
Per la cronaca: alle utenze interessate la lettera di Etra non è mai arrivata.
Pesce d’Aprile.

La campagna di Giugno

Giugno è il mese in cui la Via Cogo Connection si incrocia con gli ultimi giorni della campagna elettorale per le amministrative.
Il 18 giugno il candidato al ballottaggio Roberto Campagnolo convoca una conferenza stampa sulla questione davanti a quella che era ancora integralmente un’area di sgambamento cani.
È la prima volta in cui i giornalisti apprendono, anche abbastanza all’improvviso, del progetto dei press container nel quartiere di cui l’amministrazione comunale non aveva mai dato fino allora direttamente notizia agli organi di informazione.
Ma è anche il mese in cui la sindaca Elena Pavan si rivolge per iscritto ai residenti firmatari delle petizioni contro la realizzazione dell’ecopiazzola.
Le raccolte delle firme, come abbiamo visto, sono state due e sono quindi due le lettere inviate dalla prima cittadina, entrambe protocollate il 3 giugno 2024, cinque giorni prima della chiamata alle urne per il primo turno delle elezioni comunali.
I destinatari delle due distinte missive sono, rispettivamente, Sergio Costa e Domenico Cinque per la prima e Giovanni Sponza per la seconda.
In entrambe le lettere il testo è praticamente lo stesso, con qualche lieve e non importante differenza, soprattutto nell’oggetto della comunicazione.
Si rileva che nell’assemblea del 22 gennaio il progetto aveva ricevuto il benestare ma si annuncia che “alla luce delle richieste contrarie pervenute in questo ultimo periodo e sentita la società Etra Spa, l’iter di prosecuzione del progetto di costruzione dell’ecopiazzola è stato sospeso, con l’impegno di fissare un prossimo incontro tra la nuova amministrazione comunale, il consiglio di quartiere San Vito, i residenti ed Etra Spa al fine di valutare e condividere la localizzazione e lo spostamento in altro luogo del sito in questione”.
Poi cambierà il sindaco, ma la nuova amministrazione comunale non darà seguito a quanto rassicurato dal sindaco precedente.

Agosto, tranquillità non ti conosco

Il 6 agosto il cantiere di Etra nell’area sgambamento cani di via Cogo, coi residenti in presidio di protesta e la Polizia che controlla la situazione, viene transennato per le operazioni preliminari di carotaggio per la verifica bellica del terreno.
È l’inizio dell’inizio.

Impressioni di Settembre

Il 10 settembre si tiene l’assemblea straordinaria del quartiere San Vito sulla questione ecopiazzola.
“Abbiamo preteso quell’assemblea e abbiamo chiesto di portare l’ecopiazzola all’ordine del giorno e di votarla - ricorda Giovanni Sponza -. E per la prima volta si è votato contro i compattatori con 350 contrari, due astenuti e nessun favorevole.”
“La sindaca Pavan, che ha detto che all’assemblea del 22 gennaio si era parlato del progetto ecopiazzola, si deve essere sbagliata - continua il portavoce dei R.E.D. -. Perché Monegato stesso, nell’assemblea di quartiere del 10 settembre, ha dichiarato, e siamo tutti testimoni oltre a 350 persone, che lui ha saputo dell’ecopiazzola in aprile e non prima. Per cui ha smentito la sindaca, ufficialmente. Uno dei due si sbaglia clamorosamente.”
Il resto è cronaca recente.
Nella mattinata di venerdì 20 settembre arrivano le ruspe e partono ufficialmente i lavori di realizzazione dell’ecopiazzola di Etra Spa Società Benefit per il conferimento dei rifiuti differenziati nell’area sgambamento cani di via Cogo.
E così San Vito, come Pompei, diventa zona di scavi.

Ritorno a Dicembre

Ci stiamo avviando alla conclusione, ma prima dobbiamo fare un flashback al mese di dicembre dell’anno scorso.
Come riportato fino adesso, i residenti hanno riferito delle dichiarazioni dell’allora presidente del quartiere Stefano Monegato che rispondendo alle telefonate nelle settimane precedenti alla riunione del consiglio di quartiere del 22 aprile affermava di sapere niente o poco e che all’assemblea di quartiere del 10 settembre ha detto di avere appreso dell’ecopiazzola “in aprile e non prima”.
Ma c’è il verbale, succinto anche questo, di un’altra riunione del consiglio di quartiere del 4 dicembre 2023, con un incontro con l’allora assessore ai Lavori Pubblici Andrea Zonta.
Così recita testualmente, maiuscole comprese, il punto 1 di quel verbale:
“Incontro con Assessore Zonta. Il Presidente ha delucidato l’Assessore in merito ai lavori da effettuarsi nel Quartiere (rotonde zona Gazzettino, passaggio pedonale via Cunizza da Romano, area Fincato, compattatori, nuova antenna in via Cogo).”
Fine. Sul punto 1 del verbale non viene fornito alcun ulteriore dettaglio.
Ma il termine “compattatori” è inserito nel testo.
“Monegato ha sentito parlare di compattatori da Zonta già il 4 di dicembre del 2023 - sbotta Giovanni Sponza -. Per cui ha affermato delle cose che non corrispondono alla verità.”
Urge pertanto necessaria replica con il prossimo articolo, visto che si tratta di dichiarazioni molto forti, di Stefano Monegato.

Caccia a Ottobre Rosso

Adesso siamo arrivati ad ottobre, i lavori dell’ecopiazzola di via Cogo sono in avanzato stato di esecuzione, ma i Residenti Estremamente Determinati di quartiere San Vito non mollano l’osso.
“Nel cantiere hanno movimentato un po’ di terra ma non c’è ancora la cementificazione - sono ancora le parole di Sponza -. Quindi potremmo essere ancora in tempo per fare nuove azioni di protesta e stiamo studiando la cosa.”
“Una delle nostre prospettive è questa - conclude -. L’altra è quella di rifare delle azioni legali o al Tar o al Consiglio di Stato. Vedremo a breve con l’avvocato che cosa ci suggerisce.”
Insomma: c’è voglia di ripartire al contrattacco e, trattandosi dei R.E.D., è Caccia a Ottobre Rosso.
È il titolo del celebre film, con Sean Connery nel ruolo da protagonista, che racconta la vicenda dell’ammutinamento e fuga negli Stati Uniti dell’equipaggio di un sommergibile nucleare sovietico.
E visto che il sindaco Nicola Finco ha esplicitamente dichiarato nell’ultimo consiglio comunale che a Bassano del Grappa ci sono i soviet, siamo perfettamente sul pezzo.