Alessandro TichAlessandro Tich
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Piazzole sul Brenta

Dopo l’ecopiazzola di San Vito, oggetto domani di una mobilitazione dei cittadini, monta la protesta dei residenti anche per l’analogo impianto previsto in quartiere XXV Aprile. Promossa una raccolta firme contro il progetto di Etra

Pubblicato il 30-08-2024
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Piazzole sul Brenta: sono le due grane piombate a gamba tesa sul quieto vivere estivo dell’amministrazione Finco.
La prima è quella ormai ben nota di quartiere San Vito, all’interno dell’area sgambamento cani di via Cogo, dove Etra ha iniziato i lavori per la realizzazione di un’ecopiazzola con tre compattatori per i rifiuti.
Domani mattina, sabato 31 agosto, con inizio alle ore 9, nell’area di via Cogo a San Vito sono annunciate due manifestazioni pacifiche dei cittadini contro la realizzazione dell’ecopiazzola, per non perdere la raccolta rifiuti porta a porta e contro la riduzione dell’area verde e per la sua salvaguardia. Sono i tre punti sui quali gli abitanti del rione, diversamente dal Consiglio di Quartiere, non intendono indietreggiare.

L’area della prevista ecopiazzola in quartiere XXV Aprile (foto Alessandro Tich)

La mobilitazione è stata indetta dal sedicente gruppo di residenti attivi per la salvaguardia del decoro e del verde di quartiere, gli stessi che hanno promosso un ricorso al Tar contro l’intervento e una petizione protocollata in Comune, con 650 firme raccolte.
Come afferma un comunicato trasmesso ieri in redazione dal portavoce del gruppo Giovanni Sponza, alle due manifestazioni è prevista “la presenza di famiglie, nonni e nipoti, in numero tra 100 e 200 e forse più, per ribadire la volontà dei cittadini e residenti a San Vito in relazione ai tre punti citati, con cartelli e slogan”.
L’azione di protesta pacifica è stata decisa a seguito di un incontro convocato ieri mattina in municipio dal sindaco Nicola Finco, che ha messo faccia a faccia sullo stesso tavolo i rappresentanti del gruppo di San Vito e il presidente di Etra Spa Flavio Frasson.
Incontro che per i residenti si è risolto con un nulla di fatto: Frasson ha ribadito l’inamovibile decisione di Etra, a seguito anche del via libera ottenuto a suo tempo dall’amministrazione di Bassano, di costruire l’ecopiazzola nell’area verde di via Cogo.
Uno smacco anche per il sindaco Finco, che lo scorso 6 agosto, il giorno prima dell’inizio dei lavori di carotaggio per la verifica bellica nell’area di installazione dei press container, aveva tentato di recuperare in extremis la situazione dichiarando che “l’amministrazione metterà in campo ogni sforzo possibile per spostare l’ecopiazzola dall’area residenziale di San Vito e portarla nell’ex Caserma Fincato”.
Ma sull’ipotesi alternativa e “last minute” annunciata dal sindaco ancora il presidente di Etra Frasson ha già risposto picche: non se ne parla, l’intervento di via Cogo è già finanziato e cantierato e un eventuale spostamento dell’ecopiazzola all’ex Caserma Fincato, oltretutto, costerebbe di più.
E così il Comune di Bassano del Grappa, comproprietario di Etra Spa Società Benefit con la maggiore quota azionaria (9,22%) fra i 70 Comuni soci, non può che inchinarsi al potere esecutivo del CdA della multiutility.

Ma se San Vito piange, quartiere XXV Aprile non ride.
Anche qui è prevista la realizzazione di una analoga ecopiazzola - sempre e ovviamente a cura di Etra e con apposita delibera di approvazione della giunta comunale dello scorso mese di marzo - per il conferimento della differenziata nei compattatori per rifiuti.
E anche in questo caso l’area prescelta è uno spazio di verde pubblico, a ridosso del bar Toffy nel cuore del popoloso rione.
Qui l’opposizione dei cittadini non è ancora organizzata come a San Vito.
L’attuale figura di riferimento per la presa di coscienza della trasformazione che interesserà il quartiere è quella di una residente, Flavia Bernardi, che da sola ha incominciato a smuovere le acque promuovendo spontaneamente una raccolta firme contro l’ecopiazzola con press container.
La signora Flavia riferisce a Bassanonet che ogni sera alle 19 apre un banchetto vicino al Bar Toffy e all’area del previsto intervento per raccogliere le firme della gente che, afferma, “le dà il suo sostegno”.
“Vivo in questo luogo che amo - scrive la promotrice della petizione in un comunicato trasmesso in redazione -. In questi ultimi mesi ho criticato, rivolgendomi direttamente a tutti gli interlocutori che conoscevo, la realizzazione di un Centro Raccolta Rifiuti nel cuore del mio quartiere, in quella che è l'area verde del quartiere XXV Aprile.”
“Non ho purtroppo ricevuto risposte - continua -. Sconfortata ma non rassegnata, ho quindi deciso di mettermi da sola con un foglio di carta a raccogliere firme per spostare il centro raccolta da quel posto, perché sembrava non fosse ormai più possibile fermarlo. In questi tre giorni, con il poco tempo libero che ho a disposizione, uscendo con il mio banchetto ho raccolto un centinaio di firme.”
“Le persone si fermano, mi parlano, mi telefonano per manifestarmi le loro opinioni in merito - prosegue la residente -. Tutti, dico tutti, sono favorevoli al mantenimento della raccolta differenziata porta a porta, così come avviene oggi in quartiere e praticamente in tutto il territorio bassanese.”
“Ho, anzi abbiamo deciso di continuare la nostra raccolta firme per mantenere il sistema porta a porta, rifiutando la costruzione di un Centro Raccolta Rifiuti nel nostro quartiere - aggiunge -. Nei prossimi giorni mi troverete ancora lì a raccogliere firme, da sola o con chi vorrà darmi una mano.”
Flavia Bernardi annuncia in conclusione che domani pomeriggio sarà ancora nel suo quartiere a raccogliere opinioni e firme.
Ma prima, domani mattina, parteciperà in segno di solidarietà alla manifestazione dei cittadini in quartiere San Vito.
Mal comune ma, al momento, non ancora mezzo gaudio.

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