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Parte il dibattito pubblico sull’idea progettuale della diga del Vanoi, proposta dal Consorzio di Bonifica Brenta. L’ing. Gennaro Mosca, responsabile del dibattito pubblico: “Sarà garantita trasparenza e completezza delle informazioni”

Pubblicato il 29-08-2024
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Vanoi, tocca a noi.
È quello che possono dire i 185 portatori d’interesse (istituzioni, enti, associazioni, comitati) che parteciperanno al dibattito pubblico sull’idea progettuale della diga e serbatoio del Vanoi, proposta dal Consorzio di Bonifica Brenta.
Il tema è già noto, avendo scritto più articoli al riguardo, e non lo ripercorrerò in dettaglio. Come pure non serve ribadire in questa sede le diverse e contrapposte prese di posizione emerse in questi mesi sulla questione fra Trentino e Bellunese da una parte e territori di pianura lungo l’asta del Brenta, Comune di Bassano del Grappa compreso, dall’altra.

Da sin.: Gennaro Mosca, Umberto Niceforo, Enzo Sonza, Nicola Mironi (foto Alessandro Tich)

Ricordo soltanto brevemente che si tratta dell’ipotesi di costruire una diga e ricavare un bacino idrico nella valle del torrente Vanoi, tra Canal San Bovo in Trentino e Lamon nel Feltrino, a monte del torrente Cismon e quindi del Brenta, per disporre di una riserva d’acqua permanente a beneficio della pianura agricola in caso di siccità.
Il dibattito pubblico, obbligatorio per legge per interventi di questa portata, è ai blocchi di partenza e viene presentato in una conferenza stampa convocata dal Consorzio di Bonifica nella sala riunioni del Parco delle Antiche Prese di San Lazzaro.
Presenziano al tavolo il presidente del Consorzio di Bonifica Enzo Sonza, il direttore ing. Umberto Niceforo, il referente del Consorzio per il dibattito pubblico ing. Nicola Mironi e il responsabile del dibattito pubblico medesimo ing. Gennaro Mosca, della Direzione Generale per le Dighe e le Infrastrutture idriche del Ministero delle Infrastrutture.
Il presidente Sonza si limita a introdurre brevemente l’argomento per poi passare subito la parola all’ing. Mosca, figura centrale del dibattito pubblico, che riempie utilmente lo spazio dell’incontro stampa con una accurata illustrazione del procedimento, altrimenti non semplice da capire e quindi da spiegare a chi ci legge.
Siete pronti per un piccolo compendio di procedura dibattimentale?
So che non aspettavate altro.
E allora…via!

L’ingegner Gennaro Mosca, napoletano (poi capirete perché ne indico anche le origini), spiega innanzitutto “il perché” del dibattito pubblico da lui coordinato.
“C’è un’idea progettuale, non c’è un progetto - esordisce -. Il Consorzio di Bonifica ha determinate esigenze per le risorse idriche, ha iniziato uno studio progettuale e siamo ancora in una fase ampliamente fluida. Il Codice dei Contratti Pubblici prevede che il proponente di infrastrutture di questo tipo deve avviare un procedimento di dibattito pubblico.”
Poi spiega “che cos’è” il DP (sigla di dibattito pubblico):
“È l’occasione per approfondire la questione, qui e ora, e per esprimere pareri, osservazioni, proposte rispetto a questa idea progettuale, da parte di chiunque sia legittimato a parlare.”
Chi è legittimato a parlare sono i 185 portatori di interesse - istituzioni, enti, associazioni, comitati - che ho citato all’inizio.
143 sono stati i destinatari della fase preliminare al dibattito pubblico, svoltasi dallo scorso 2 luglio, nella quale sono stati segnalati ulteriori 42 soggetti che si aggiungono così al dibattito vero e proprio che sta per iniziare.
Quindi il responsabile chiarisce invece “che cosa non è” il DP:
“Non è un consesso deliberativo, non si votano decisioni. Non c’è autorità di veto e non è progettazione partecipata. Il proponente ha l’obbligo di valutare le proposte che vengono presentate, non ha l’obbligo di accoglierle. Per usare una metafora sportiva, non è il campo da gioco su cui si gioca la finale, ma un luogo di ascolto dove si acquisiscono contributi e osservazioni.”
Mosca specifica quindi il suo ruolo:
“Il responsabile del dibattito pubblico è una figura assolutamente terza, neutrale, equidistante e autonoma da qualsiasi posizione, a partire da quella del proponente. Il mio compito è quello di arbitro che deve garantire la trasparenza e completezza delle informazioni.”
In questo senso, la normativa impone che il responsabile non deve risiedere nei territori interessati dall’oggetto del dibattito pubblico, per evitare qualsiasi eventuale “vicinanza” coi soggetti coinvolti. Ecco perché Gennaro Mosca, ingegnere ministeriale di Napoli, corrisponde al requisito richiesto.

Siete ancora qui? Benissimo.
Facciamo ancora un piccolo sforzo e vediamo quali sono gli step dell’imminente dibattito, sempre spiegati dal responsabile.
Si parte il 5 settembre alle ore 16, con la presentazione online del DOCFAP (Documento di fattibilità delle alternative progettuali), realizzato con il finanziamento del Ministero delle Politiche Agricole.
Non si tratta di un progetto ma di uno studio, già trasmesso in modo completo ai soggetti interessati nella fase preliminare, nel quale il Consorzio di bonifica ha individuato quale opzione preferibile, ma non ancora definitiva, quella del serbatoio idrico con la diga.
A supporto di tutto il dibattito, è già online il sito dedicato dp-serbatoiovanoi.it (www.dp-serbatoiovanoi.it) con tutte le informazioni e i documenti del caso, per le registrazioni agli incontri in modalità online, per notizie e aggiornamenti sul materiale che verrà prodotto nel corso della discussione.
News ed aggiornamenti saranno pubblicati, ad integrazione, anche sulla pagina Facebook @DP Serbatoio Vanoi.
Seguiranno quindi tre incontri pubblici in presenza di discussione, confronto e acquisizione osservazioni, rivolti rispettivamente ai portatori d’interesse del territorio a nord, del Bassanese e del Padovano.
Ecco le date e i luoghi: il 9 settembre alle 20.30 al Teatro Parrocchiale, in via Roma a Canal San Bovo (TN); il 10 settembre alle 18.30 al Centro culturale ex filanda Guarnieri in piazza IV Novembre 15 a Valbrenta (VI), località Carpané; il 16 settembre alle 20.30 nella Sala consiliare del Consorzio di Bonifica Brenta in riva IV Novembre a Cittadella (PD).
Concluderà i momenti di confronto pubblico un incontro di discussione online, il 23 settembre alle 10.30.
Particolare importante: gli incontri pubblici sono aperti a tutti.
Vi possono partecipare cioè anche i singoli cittadini, che non essendo tuttavia legittimati al dibattito come previsto dalla legge potranno ascoltare ma non avranno diritto di parola.
Un singolo cittadino può però far comunque pervenire un suo eventuale contributo o osservazione tramite il proprio Comune di residenza oppure tramite un’associazione o comitato.

Ed eccoci verso la conclusione.
Il 4 novembre 2024 alle ore 23.59, a 60 giorni dall’inizio del dibattito pubblico, sarà l’ultima scadenza per inviare osservazioni.
Queste - assieme alle proposte, domande, altri contributi eccetera - saranno tutte raccolte in un documento chiamato Quaderno delle osservazioni, che sarà pubblicato integralmente e presentato online nel sito web del DP il 22 novembre alle ore 10.30.
Il proponente, e cioè il Consorzio di Bonifica Brenta, sarà quindi tenuto a rispondere al Quaderno delle osservazioni nel Documento delle risposte.
Lo stesso verrà presentato con un nuovo evento online, in data ancora da definire, che anticiperà il Dossier Conclusivo a cura del responsabile del dibattito pubblico che dovrà fare sintesi dei diversi argomenti emersi e chiuderà la procedura.
Morale della favola: la relazione conclusiva dovrà essere pubblicata entro il 31 dicembre 2024. Entro 60 giorni dalla pubblicazione, quindi, il proponente dovrà esprimere la volontà o meno di realizzare l’opera, le eventuali modifiche e le ragioni che lo hanno indotto a non accogliere eventuali proposte.
Non vado oltre, perché nel caso venisse confermata la volontà di realizzare l’opera si aprirebbe una nuova complessa partita riguardante la progettazione dell’intervento e i relativi finanziamenti.
Da Radio Mosca per il momento è tutto, a voi la linea.

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