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Alessandro Tich
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Smoke on the Vate
Il Volo del Vate: domenica 8 settembre, ultima data della Partita a Scacchi di Marostica, l’aviatore Giancarlo Zanardo ripeterà l’impresa dell’aereo che sorvolò la prima Partita del 1923, lanciando un messaggio di Gabriele D’Annunzio
Pubblicato il 29-08-2024
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Correva l’anno 1923, era il 2 settembre ed era una domenica.
Sulla piazza di Marostica, sopra una scacchiera ancora provvisoria, andava in scena per la prima volta la Partita a Scacchi a personaggi viventi, 31 anni prima della nascita della Partita attuale firmata da Mirko Vucetich, rappresentata da un gruppo di ragazzi in costume trecentesco, armati solo di bandiere bianche e bandiere nere e capitanati dal giovane ideatore dello spettacolo Francesco Pozza.
Fu un evento davvero epocale: vi parteciparono molti illustri spettatori, tra cui numerosi deputati e senatori nonché il generale Gaetano Giardino.
Gabriele D’Annunzio e una delle sue passioni: gli aerei
Narrano le cronache che durante quella Partita “inaugurale” di 101 anni fa il pubblico udì avvicinarsi il rombo di un motore, fin quando nel cielo della città apparve un biplano dal quale, dopo alcune ardite evoluzioni sopra la piazza, fu lanciato un drappo con un messaggio di augurio.
Così diceva il messaggio, scritto con linguaggio alato come l’aereo che lo lanciò:
“A coloro che in questa mirabile Piazza con gentile artifizio, rievocano i fasti e le glorie del fosco e turrito Medio Evo, i nuovi Cavalieri dell’aria, da una fremente fusoliera nei cui fianchi è impresso l’alato Leone della Dominante, guida ed esempio per gli ardimenti italici, lanciano dallo spazio azzurro il loro augurale…Alalà!”.
Il testo di cotanto aulico augurio è attribuito con certezza a Gabriele D’Annunzio.
Mancano invece prove certe della presenza del poeta a bordo del velivolo, così come del tipo di aereo e della sua base di partenza.
L’avventuroso Vate era già noto per la passione per le imprese aeree, grazie alla sua partecipazione al “folle volo” su Vienna del 9 agosto 1918, a Prima Guerra Mondiale ancora in corso. Abbandonata la città di Fiume il 18 gennaio 1921, dove fu a capo dello Stato indipendente e provvisorio della Reggenza Italiana del Carnaro, si era ritirato in esistenza solitaria nella villa di Gardone Riviera, sul lago di Garda, poi ribattezzata Vittoriale degli Italiani.
Nel 1923 D’Annunzio viveva quindi “nelle vicinanze”.
Come pure era vicino in linea d’aria anche il campo di volo di San Pelagio (oggi in Comune di Due Carrare, Padova) che era stata la sede dei monomotori SVA protagonisti nel 1918 del Volo su Vienna.
Nulla vieta di pensare, quindi, che su quell’aereo che sorvolò la prima Partita a Scacchi di Marostica ci fosse proprio il Vate in persona.
Ma finché qualche storico o ricercatore non scoverà in qualche archivio un documento che attesti il fatto, questa rimarrà solamente una suggestiva ipotesi.
Comunque sia, grazie soprattutto a quel messaggio lanciato dall’aereo sopra la prima Partita a Scacchi della storia, quello del 1923 è e rimarrà per sempre un volo “dannunziano”.
E così, in questo 2024 che celebra i 70 anni della Partita a Scacchi nella sua versione definitiva con il libretto scritto da Mirko Vucetich, l’atteso spettacolo storico organizzato dalla Pro Marostica si arricchisce di una sorpresa in più.
Accadrà domenica 8 settembre, ultima delle tre date della Partita in programma per quest’anno. Verso le 19, al termine del tradizionale spettacolo pomeridiano domenicale, un nuovo velivolo d’epoca solcherà il cielo di piazza Castello.
Un aereo Caproni Ca3, pilotato dall’imprenditore-aviatore Giancarlo Zanardo di Conegliano, rievocherà il sorvolo di 101 anni fa per una plateale esibizione intitolata “Il Volo del Vate”.
L’aereo storico di Zanardo, scortato da una replica dell’agile SPAD di Francesco Baracca con la fusoliera decorata col cavallino rampante, tornerà così a portare ai “Cavalieri della Partita” l’augurio dei “Cavalieri dell’aria”.
L’iniziativa è nata grazie alla collaborazione tra la Pro Marostica e la Fondazione Jonathan Aerei Storici Volanti onlus di Nervesa della Battaglia.
“Ad una edizione dello spettacolo già ricca di novità e che si avvia verso un record di presenze, abbiamo aggiunto un vero e proprio colpo di scena, riproponendo un momento di gloria dannunziana scolpito nella memoria della città - commenta il presidente dell’Associazione Pro Marostica Simone Bucco -. Storia e leggenda si incrociano continuamente attorno a questa rappresentazione straordinaria. E Marostica si conferma un teatro a cielo aperto…in tutti i sensi!”.
Nessun aereo originale italiano della Prima Guerra Mondiale è giunto a oggi in condizioni di volo.
Proprio per questo Giancarlo Zanardo, imprenditore chimico per professione e pilota ed appassionato di velivoli storici, ne ha realizzate diverse riproduzioni volanti, oggi basate in un hangar originale del 1918 a Nervesa della Battaglia, nella sede del Campo Jonathan adagiato sulla sponda del Piave proprio dove termina il Montello.
Il più recente è proprio il Caproni Ca.3 con cui sorvolerà la piazza di Marostica.
Concepito nel 1913 da Gianni Caproni e costruito in oltre 700 esemplari utilizzati fino al 1930 circa, è un biplano trimotore di grandi dimensioni (23 metri di apertura alare e 11 di lunghezza), con equipaggio ospitato in una “gondola” centrale e due travi che reggono i timoni.
La replica è stata completata nel 2023 e ha debuttato a Roma per il centenario dell’Aeronautica Militare.
Su Marostica il Caproni sarà accompagnato dalla replica dello SPAD XIII di Francesco Baracca, l’asso degli assi della caccia italiana, con 34 vittorie aeree in combattimento e caduto sul Montello, la cui insegna del Cavallino Rampante fu poi affidata proprio nel 1923 al giovane pilota sportivo Enzo Ferrari.
Del tutto originale è invece il De Havilland DH.82A Tiger Moth che sarà utilizzato dal fotografo Luigino Caliaro per documentare “in quota” lo straordinario avvenimento.
Tutto questo in onore e in memoria di Gabriele D’Annunzio.
E se mai i Deep Purple dovessero ritornare al Marostica Summer Festival, in omaggio a quello storico volo sopra la Partita a Scacchi del 1923 dovrebbero proporre una nuova versione del loro più grande successo: Smoke on the Vate.
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