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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Rocchett Men
Il rocchetto di nastro lanciato per strada, il cambio sede, la riorganizzazione operativa: per la lista civica è il Momento è tempo di pensare al futuro. Remonato: “Col ballottaggio non ci siamo uniformati a una componente politica”
Pubblicato il 24-08-2024
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Le sorprese di via Marinali.
L’ultima volta che ero entrato in questa sede prima del primo turno del voto comunale dell’8 e 9 giugno, la lista civica è il Momento aveva ricostruito una cabina elettorale per lanciare il suo provocatorio “appello al voto inutile”.
Adesso la premiata ditta di installazioni civiche Giulia Moro & C. ne ha pensata un’altra delle sue.
Foto Alessandro Tich
Allestimento di conferenza stampa in stile feng shui: sala vuota e un solo tavolino con tovaglia gialla (il colore dei Momentanei), attorniato da sedie e posizionato all’ingresso.
Alla base del palo centrale della stanza è sistemata una pianta da cui “germoglia” un nastro di colore giallo che sale sul palo e poi ridiscende, raggiunge il tavolino, qui attraversa le pagine del libro “Commentario breve alla Costituzione” e quindi esce dalla porta raggiungendo il limite del marciapiede esterno, dove tutto il resto del nastro è ancora avvolto nel suo rocchetto.
Una composizione simbolica degna di un’esposizione di arte concettuale, quella che capisci facendo finta di capire. La segnalerò ai miei amici di Dif.fusione, l’associazione bassanese che organizza mostre d’arte contemporanea.
E come nelle mostre d’arte contemporanea che si rispettino, c’è anche la performance degli artisti.
I Boys and Girls di è il Momento si mettono in mezzo a via Marinali e invitano cronisti e telecamere a collocarsi di fronte a loro.
Pronti? …Via! Il rocchetto viene lanciato sulla strada e il nastro giallo “germogliato” dalla pianta sotto il palo in mezzo alla sala, “alimentato” dal libro sulla Costituzione e “proiettato” verso il mondo esterno al di fuori della porta della sede della lista civica continua a srotolarsi sul saìso della via, alla conquista dello spazio, verso l’infinito e oltre.
Rocchett Men.
Caspita, ragazzi: è proprio vero che con le conferenze stampa di è il Momento non ci si annoia mai.
Che cosa avrà voluto dire tutto questo ambaradan messo in atto da Moro, Remonato & Friends?
È quello che ci viene spiegato all’inizio della conferenza stampa: la sede temporanea di è il Momento dove ci troviamo, nel locale della ex frutta e verdura sotto il portico di via Marinali di fronte al Tribunale vecchio, sta per chiudere e ritornare sfitta.
La lista cerca pertanto un’altra sede e il lancio on the road del nastro giallo simboleggia il “messaggio di continuità” che viene rivolto ai proprietari di negozi sfitti in centro storico e non solo per mettere a disposizione della civica un nuovo spazio di incontro e di lavoro, con reciproca soddisfazione.
Attenzione però, cari proprietari di negozi sfitti a Bassano: nel leggere quanto ho scritto nelle righe sopra non fatevi apparire il simbolo dei dollari negli occhi come Paperon de’ Paperoni. Quello che viene proposto da è il Momento è infatti una sorta di accordo di vicendevole utilità.
“La nostra compagine è alla ricerca di una nuova sede - spiega la consigliera comunale Giulia Moro -. Andremo a chiedere ai proprietari degli sfitti di aprirci un locale dove potremo fare manutenzione e creare una rete di sostegno per pagare una quota ridotta rispetto al normale canone di locazione.”
“Andremo a parlare con i privati sulla necessità di tenere in vita una sede, con doppio beneficio”, rilancia Manuel Remonato, consigliere e vicepresidente del consiglio comunale.
Allargando il tiro sulla questione, ancora Giulia Moro afferma che è opportuno “affrontare il problema degli sfitti ormai insostenibile, non solo a Bassano” e che un modo pratico per affrontarlo è quello di “creare spazi flessibili” non necessariamente a scopo commerciale ma a beneficio della forte richiesta di spazi di lavoro da parte di società start-up e di organizzazioni di coworking.
Come farà è il Momento a raggiungere i proprietari di sfitti a Bassano, non essendo la lista civica un’agenzia immobiliare?
No problem: è già pronta una “azione comunicativa” mirata allo scopo, sulla quale però vige ancora il riserbo. Chissà: magari verrà presentata alla stampa con una prossima installazione.
Non hai però intenzione di cambiare sede se non hai niente da fare.
E infatti, come da seconda parte di conferenza stampa, è il Momento di cose da fare ne ha davvero tante.
Per la lista civica, la più votata dai bassanesi al primo turno, è ora il tempo della riorganizzazione operativa proiettata sui cinque anni della legislatura comunale.
Sabato 21 e domenica 22 settembre il gruppo andrà in “ritiro” all’Alpenise sul Massiccio del Grappa per ricaricare le energie e “mettere a punto i piani futuri”.
Seguiranno le elezioni interne per il rinnovo del direttivo e gli incontri per il “rilancio programmatico” nei quali “la revisione della sede operativa diventerà occasione di un ulteriore progetto di prossimità sociale”, volendo la civica aprirsi all’ascolto e al coinvolgimento di una base di cittadini sempre più ampia.
“Si (ri)aprono i lavori dell’associazione - conferma un comunicato diffuso nell’occasione -, con invito alla partecipazione diretta per tutte le cittadine e i cittadini che abbiano interesse o competenze specifiche e che finora abbiano guardato con favore le nostre iniziative senza impegnarsi in prima persona: è il Momento di entrare in cantiere con noi!”.
A quale pro? Ad un pro molto pratico: la partecipazione della base darà supporto esterno ai cinque tavoli tematici del gruppo che saranno sempre in contatto con i tre consiglieri comunali eletti per trasferire le istanze condivise all’ordine del giorno delle diverse commissioni consiliari.
“Si lavora e si lavora insieme per una qualità di lavoro e di risultato in maniera organizzata - puntualizza un’altra nota e giovane Momentanea, Camilla Gasparini -. Una pluralità che a Bassano è un fattore che per troppo tempo è mancato.”
Lo stile autodichiarato di è il Momento non è quello della polemica ma, come direbbero a Trastevere, quanno ce vo’ ce vo’.
Giulia Moro indica una recente conferma di “mancanza di pluralità” nel caso dell’ecopiazzola a San Vito: “Un esempio di mancata efficienza comunicativa nei confronti dei cittadini.”
Sbaglierebbe però chi pensasse che uno degli scopi della vita della novità politica 2024 a Bassano del Grappa sia quello di punzecchiare e criticare l’amministrazione Finco a prescindere.
E Manuel Remonato, il giovane grande saggio del gruppo, chiarisce subito a scanso di equivoci: “Noi non saremo opposizione, saremo minoranza.”
Nel vocabolario della civica di Gianni Zen et alii (qui il latinismo ci sta alla grande, citando l’ex preside del Brocchi) non esiste cioè il verbo “opporsi”.
“Col ballottaggio non ci siamo uniformati a una componente politica - dichiara Remonato, piuttosto sorprendentemente -. Noi lanceremo le nostre proposte come se fossimo maggioranza, ma agendo in collaborazione in primis con la minoranza.”
“Diventeremo opposizione - conclude il candidato più votato a Bassano al primo turno - qualora nelle decisioni dell’amministrazione non trovassimo una concordanza con la nostra visione di città.”
Tu chiamale se vuoi distinzioni.
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