Alessandro TichAlessandro Tich
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Attualità

Concerto per Arpav

L’amministrazione comunale ha reso pubblici i dati delle analisi di Arpav sulla concentrazione di Pfas nelle acque superficiali a San Michele. L’assessore Viero: “Evitare di ingenerare paure ingiustificate nella popolazione”

Pubblicato il 09-08-2024
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Pfas a San Michele: l’amministrazione comunale ha reso finalmente pubblici i dati forniti dall’Arpav e relativi alle ultime analisi sulla presenza di sostanze perfluoroalchiliche nelle acque superficiali della frazione bassanese.
Ne dà notizia un comunicato stampa trasmesso in redazione dall’amministrazione comunale che di più, praticamente, non dice.
L’assessore all’Ambiente Andrea Viero ribadisce quanto era già noto e già più volte rimarcato anche dagli organi di informazione, ma che non fa male comunque ripetere: il problema non riguarda in alcun modo l’acquedotto comunale e pertanto l’acqua che esce dai rubinetti nelle case “è perfettamente sicura, potabile e priva di Pfas”.

Il canale contaminato di via Morelli a San Michele (foto Alessandro Tich)

Riguardo invece ai monitoraggi di Arpav sulle acque di superficie, lo stesso assessore respinge gli allarmismi che possono “ingenerare paure ingiustificate nella popolazione” e invita di fatto alla prudenza in attesa che le valutazioni preliminari dei dati in possesso del Comune diventino “oggetto di approfondimento con i tecnici” e successivamente di condivisione “con i consiglieri comunali ed il quartiere”.
Viero assicura comunque che le concentrazioni di Pfas rilevate risultano “estremamente limitate e tali da non potersi porre nemmeno lontanamente a paragone con altri casi eclatanti occorsi nella nostra provincia”.
Il riferimento è alla gravissima contaminazione da Pfas nella “zona rossa” e nella “zona arancione” dell’Ovest Vicentino, a seguito degli sversamenti nell’ambiente di perfluoroalchilici da parte dello stabilimento chimico fallito Miteni (Mitsubishi-Eni, poi dal 1996 di proprietà della sola Mitsubishi e quindi dal 2009 di WeylChem-ICIG) di Trissino.
È insomma un concerto per Arpav, dove la parola “concerto” va intesa nel significato di “accordo, intesa concepita in comune” tra gli enti preposti per i necessari approfondimenti, secondo una procedura che dalle parole dell’assessore comunale non giustifica un atteggiamento di urgenza né tantomeno di emergenza.

COMUNICATO

Monitoraggio delle acque in località San Michele

Nella giornata di ieri l’amministrazione comunale, nell’ottica della massima trasparenza, ha reso pubblici i dati forniti dall’Arpav a seguito della campagna di monitoraggi in una ben circoscritta area in località San Michele. Tutti gli elaborati pubblicati, nelle prossime settimane saranno oggetto di approfondimento e saranno organizzati incontri tecnici con gli enti preposti (Arpav, Provincia e Azienda Sanitaria) al fine di coordinare le eventuali azioni da intraprendere.
“I dati vanno letti con cura - spiega l’assessore Andrea Viero - per evitare di ingenerare paure ingiustificate nella popolazione. Alcuni di questi sono relativi ad acque che da sempre vengono captate e allontanate per i dovuti trattamenti presso idoneo impianto da parte di Etra S.p.A. Sono quindi oggetto di accurato monitoraggio e le acque non vanno a disperdersi nel suolo, non raggiungono la rete idrica, né possono essere utilizzate per irrigazione o abbeveraggio di animali.”
“Posso assicurare - continua l’assessore Viero - che l’acqua che esce dai rubinetti delle case, collegate all’acquedotto comunale, è perfettamente sicura, potabile e priva di Pfas (come più volte ribadito anche dal gestore) anche nella zona di San Michele. Le valutazioni preliminari dei dati in nostro possesso saranno oggetto di approfondimento con i tecnici e successivamente condivise con i consiglieri comunali ed il quartiere. Quelle pubblicate ci indicano come le concentrazioni di Pfas risultino essere estremamente limitate e tali da non potersi porre nemmeno lontanamente a paragone con altri casi eclatanti occorsi nella nostra provincia.
Invitiamo tutti ad attendere le risultanze da parte degli enti preposti al monitoraggio prima di trarre conclusioni che possono danneggiare attività economiche che producono alcune delle eccellenze agroalimentari del territorio, nella consapevolezza che l’amministrazione monitora costantemente la situazione e, qualora si riscontrassero criticità, la popolazione sarà immediatamente avvisata e saranno prese le necessarie misure per la pubblica incolumità.”

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