Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Indovina chi non viene a cena

Le stranezze di Confcommercio Bassano e il grande impegno dei ristoratori di Bassano da gustare. Le due anime opposte della Cena sul Ponte 2024

Pubblicato il 26-07-2024
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Questo dovrebbe essere un articolo di resoconto della Cena sul Ponte 2024, svoltasi ieri sera sul nostro Monumento Nazionale.
Organizzata come sempre da Confcommercio Bassano, basata sul menù predisposto dai ristoratori del gruppo Bassano da gustare (aderente alla Confcommercio medesima) e finalizzata secondo tradizione anche alla beneficenza, quest’anno rivolta a sostegno della Fattoria Sociale Conca d’Oro.
E invece mi trovo a scrivere di due cene parallele, la numero 1 e la numero 2, due anime opposte che sono parse andare ciascuna per la propria strada, in contemporanea nello stesso luogo.

Foto Alessandro Tich


Cena n. 1: Confcommercio Bassano

Che cos’è, fondamentalmente, la cena di gala sul Ponte di Bassano?
Che piaccia o meno, con il suo format vecchio ed immutabile da quasi trent’anni, è uno dei principali eventi di promozione d’immagine della città.
Di conseguenza, oltre agli chef dei ristoranti del territorio che sono i principali protagonisti per la sua buona riuscita, ha bisogno anche di chi la racconti e le garantisca quella “visibilità esterna” senza la quale l’evento gastronomico si ridurrebbe ad una semplice cena privata e fine a sé stessa in un ristorante panoramico, per quanto monumentale.
Per questo motivo, da sempre alla Cena sul Ponte i rappresentanti di stampa e Tv sono stati invitati come ospiti dalla Confcommercio, alias Ascom Bassano, che organizza la serata.
Nulla di trascendentale, fa parte delle regole del gioco. Che poi chi viene invitato come ospite decida di partecipare oppure no, è un altro paio di maniche.
Ma quest’anno l’Ascom Bassano si è inventata un precedente a dir poco discutibile.
E cioè ha deciso chi, tra le testate giornalistiche locali, le va bene e chi invece no.
Alla Cena sul Ponte 2024 sono stati invitati in origine da Confcommercio solamente due esponenti dei media locali. Tutti gli altri no, Bassanonet compreso.
Per la serie: indovina chi non viene a cena.
Il motivo mi è ignoto, ma francamente mi è anche indifferente.

Sono tuttavia andato alla cena e posso scrivere questo resoconto solo perché qualcuno dei ristoratori di Bassano da gustare si è accorto dell’inedito pateracchio e ha cercato di porvi rimedio.
È così partita in ritardo una seconda serie di inviti alle testate giornalistiche precedentemente escluse, la cui partecipazione (140 euro a testa il costo della cena) è stata pagata a Confcommercio dagli stessi ristoratori.
Grazie quindi all’intervento economico degli chef, gli unici due cronisti - compreso il sottoscritto - che alla fine si sono aggiunti alla combriccola dei 130 partecipanti alla serata, hanno potuto sedersi, rientrando dalla finestra, a un tavolo di quella che Confcommercio ha definito “la nostra esclusiva ed elegante Cena sul Ponte di Bassano del Grappa”.
Eh già: ho visto cose, come scrivo spesso, ma una cosa così non l’avevo ancora vista.
Sarà anche “esclusiva ed elegante”, ma colpisce l’assoluta carenza di comunicazione da parte dell’Ascom nei confronti di un evento che andrebbe invece intensamente promosso e pubblicizzato in città e soprattutto fuori, se è vero che Bassano del Grappa aspira a richiamare il cosiddetto turismo enogastronomico.
Nessuna conferenza stampa di presentazione, come avveniva negli altri anni: solo un comunicato via mail, che più difficilmente attira l’attenzione di noi pigri redattori.
In definitiva, come confermatomi dagli addetti ai lavori, molta gente non sapeva dello svolgimento della cena. Ciò non ha impedito di riempire i tavoli, ma non è stata una serata condivisa con la città.

Un caso curioso e significativo riguarda tre noti rappresentanti delle associazioni di categoria del territorio (Sandro Venzo, presidente mandamentale di Confartigianato; William Beozzo, presidente di Confapi Veneto e Flavio Convento, vicepresidente di Confesercenti Veneto Centrale), accomodati ieri sera a uno dei tavoli del gala gastronomico.
Venzo mi ha riferito che era consuetudine che i rappresentanti delle categorie economiche venissero coinvolti in precedenza da Confcommercio, via messaggi e quant’altro, per la partecipazione alla serata.
Quest’anno ciò non è avvenuto.
I referenti di categoria hanno appreso della cena dai social e hanno prenotato sei posti “in incognito”, a nome di un’azienda di uno dei tre, per evitare imbarazzi diplomatici con l’organizzazione.
Così è se vi pare. Per il resto, tutto come da eterno copione, discorsi di saluto del sindaco e di alcuni ospiti politici compresi.
La Cena sul Ponte di Bassano della Confcommercio rimane sempre uguale a sé stessa nella sua ritualità, tanto che se non fosse per i menù dei ristoratori si potrebbe copia-incollare lo stesso articolo ogni anno: formula antiquata non si cambia.

Cena n. 2: Bassano da gustare

L’anima opposta di questa cena “bifronte” è quella dei suoi esecutori, gli chef del gruppo Bassano da gustare, di cui non posso che scrivere bene.
E non perché hanno coperto la spesa della mia partecipazione alla serata: lo sapete bene, ricordando anche i miei articoli su qualche recente edizione della Cena sul Ponte, che io non sono influenzabile in positivo o in negativo e che scrivo senza peli nel cucchiaio.
Dieci ristoranti del territorio (Antica Trattoria Da Doro, Solagna; Al Melograno, Valrovina; Eno-trattoria Nuovo Borgo, Bassano; Villa Ca’7, Bassano; La Rosina, Valle San Floriano; Sant’Eusebio, Bassano; Antica Trattoria All’Alpino, Pove del Grappa; B38, Bassano; Danieli, Bassano; Cà Nardello, Bassano) per un menù di ricercati sapori marini e fluviali nel quale tutto è stato realizzato a puntino.
“Abbiamo predisposto un menù meno “local” del solito - ha spiegato il vicepresidente della categoria Ristoratori Andrea Simioni -, per un viaggio ideale attraverso il Brenta fino alla Laguna, assieme ai prodotti del campo e dell’orto della Fattoria Sociale Conca d’Oro con cui collaboriamo.”
E così, per entrée, ecco il Tortino di granchio, avocado, capasanta e caviale di trota.
Come antipasto, Uovo dorato con seppia nostrana e fondente di patate.
Primo piatto all’insegna dei Ravioli di aguglia di laguna, variazione di pomodorini e capperi soffiati.
Secondo piatto con Branzino croccante, spinacino e salsa limone.
Il tutto progressivamente accompagnato - perché i bravi giornalisti enogastronomici scrivono anche dei vini - da un Lessini Durello Doc metodo classico riserva 36 mesi, da un Custoza Doc e da un Bardolino Chiaretto Doc.
Gran finale con il dessert: Cremoso alle mandorle e nocciole, cioccolato e pera, artisticamente confezionato proprio a forma di pera e abbinato a un Distillato Capovilla di pere williams.
E mi pere che può bastére, per dirla alla Lino Banfi.

Il grande impegno dei cuochi e dell’impeccabile personale di sala (e che sala) di Bassano da gustare è stato premiato, in merito agli equilibri di gusto sui piatti e al servizio reso nell’occasione, dall’approvazione generale dei commensali.
Ma il valore aggiunto è costituito dal sostegno della serata alle attività della Fattoria Sociale Conca d’Oro Onlus, che per quanto riguarda i ristoratori del gruppo non si esaurisce con la devoluzione di una parte del ricavato dell’evento.
Come è noto, dall’anno scorso Conca d’Oro è il primo fornitore di prodotti agroalimentari di Bassano da gustare e sempre nel 2023 i ristoratori del gruppo hanno già consegnato alla Fattoria Sociale un contributo economico di solidarietà dal ricavato della Cena sul Ponte di un anno fa.
Giovanni Scapin, presidente della categoria dei Ristoratori, ha sottolineato l’importanza di questa collaborazione e Marco Cusinato, rappresentante di Conca d’Oro, ha brevemente illustrato il ruolo della Fattoria Sociale “che dà lavoro a 40 ragazzi disabili, tutti i giorni”.
E proprio dagli orti dell’agricoltura sociale di Pove del Grappa è stato confezionato il gradito omaggio finale per i partecipanti al convivio di gala sul Ponte: un barattolo di verdure sott’olio, chi melanzane e chi cetrioli eccetera, con la scritta sull’etichetta: “Solo verdura di stagione, senza conservanti”.
Dalla cena dai due volti è tutto, a voi la linea.

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