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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

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Scena di gala

Presentata la 44sima edizione di Operaestate Festival Veneto. Oltre 100 spettacoli in due mesi per un cartellone “multidisciplinare”, fortemente improntato all’intreccio tra le arti performative

Pubblicato il 04-04-2024
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Incominciamo per prima cosa col dare i numeri, che sono come sempre ragguardevoli.
Oltre 100 spettacoli di danza, teatro, musica e circo contemporaneo a Bassano del Grappa e negli altri Comuni dell’area pedemontana veneta.
Operaestate Festival Veneto imprime il suo 44simo timbro sul cartellino della storia e dal 10 luglio al 15 settembre prossimi trasformerà nuovamente il territorio in un grande palcoscenico diffuso.

La conferenza stampa in sala Chilesotti (foto Alessandro Tich)

Sarà un’edizione del Festival che, soprattutto, romperà gli steccati tra le singole arti performative e sarà connotato, come spiega il direttore generale di Operaestate Rosa Scapin, da una “forte multidisciplinarietà, con progetti che uniscono i molti linguaggi della scena”.
Conferenza stampa di presentazione nella sala Chilesotti del Museo Civico, luogo d’arte che si apre alla presentazione ufficiale del programma di spettacoli: anche questo è un approccio multidisciplinare o, se preferite, una benefica contaminazione culturale.
Operaestate 44 chiuderà il triennio della rassegna dedicato al tema delle Relazioni.
“Il Festival estivo è la sintesi di un progetto permanente che dura tutto l’anno - spiega ancora Rosa Scapin -. Abbraccerà i temi del patrimonio materiale e immateriale e degli ecosistemi ambientali, culturali e di innovazione.”
È impossibile elencare in questo articolo l’intero programma degli spettacoli in cartellone, per i quali vi rimandiamo ai nostri aggiornamenti sul canale Cultura di Bassanonet durante la stagione delle rappresentazioni. Ma qualche segnalazione in anteprima e non in ordine cronologico è comunque doverosa.

Degno di nota, innanzitutto, è l’evento di musica e danza “Un amico” (29 luglio, Teatro al Castello “Tito Gobbi” di Bassano”) che vede insieme per la prima volta il violoncellista Mario Brunello e il coreografo Virgilio Sieni in una serata omaggio al mondo della musica di Ezio Bosso, che di Mario Brunello era grande amico.
Tra le musiche in scaletta anche “Roots”, in prima esecuzione pubblica: una sonata per violoncello e pianoforte che Ezio Bosso scrisse e dedicò proprio a Brunello dieci anni fa.
Sempre nel campo dell’intreccio tra le arti, agli amanti delle serate tranquille consigliamo “Redrum” (“Murder”, “omicidio” in inglese, letto allo specchio), incontro fra danza e installazione artistica proposto dal Gruppo Nanou (20 e 21 luglio, CSC San Bonaventura di Bassano) che omaggia “Shining” di Stephen King e la celeberrima trasposizione cinematografica di Stanley Kubrick.
Non mancherà inoltre una “coreografia di voci” con “U.”, il nuovo lavoro del coreografo Alessandro Sciarroni (26 luglio, Teatro Remondini di Bassano) mentre il coreografo di origini israeliane Sharon Fridman, con la sua nuova produzione “Go Figure” (6 agosto, Teatro al Castello “Tito Gobbi” di Bassano) farà danzare dei “corpi non conformi” per far riflettere sul tema dell’inclusione.
Sulla stessa lunghezza d’onda possiamo collocare “Frankenstein” della Compagnia Motus (23 luglio, Teatro Remondini di Bassano), produzione teatrale che guarda al “mostro” da una diversa angolazione inedita, considerandolo una metafora della diversità.
Tra le prime nazionali, uno dei tratti distintivi di Operaestate, c’è attesa per “Bromio” della compagnia teatrale Anagoor (27 e 28 luglio, CSC San Bonaventura di Bassano), produzione nata per il tedesco Theater an der Ruhr che incrocia danza, performance, teatro e musica, sviluppando “un invito alla società urbana ad incontrare sé stessa e a vivere la comunità in modo nuovo”.
“Big event” in cartellone: la Nona Sinfonia di Beethoven (4 agosto, Teatro al Castello “Tito Gobbi” di Bassano), con l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius, nel 200simo anniversario della sua prima esecuzione (1824 a Vienna).
“Un inno alla pace e alla solidarietà - rimarca Rosa Scapin -, un segno di speranza per quello che stiamo vivendo.”
Potrei andare avanti ancora a lungo. Tanti altri titoli attendono il pubblico anche nelle altre “città palcoscenico”.
Tra questi segnalo “Latitudini” di e con Marco Paolini (18 e 19 luglio): studio per un nuovo spettacolo ispirato alla figura di Charles Darwin, nello spazio suggestivo della Tagliata della Scala di Primolano.
Ma anche “Sempre sia rodato” di e con Alessandro Bergonzoni (22 luglio, Parco di Villa Cerchiari di Isola Vicentina): una cascata di parole del famoso performer dell’assurdo, una delle voci più originali dello spettacolo italiano.
Prima assoluta infine, soprattutto per il luogo, con “Nulla è più invisibile” dei Fratelli Dalla Via (3 agosto), performance sul tema dei monumenti e del rapporto tra l’atto del ricordare e la responsabilità di agir. Sarà rappresentata a Marostica sulla Collina del Pigrotto, la mega scultura del cane a sei zampe creato da Elena Xausa, la giovane illustratrice da poco scomparsa.
Dal 21 agosto al 1 settembre, poi, ritornerà come sempre B.Motion, la sezione del Festival dedicata ai linguaggi del contemporaneo e agli artisti emergenti.
Con un nuovo format: il calendario di B.Motion non sarà più diviso in tre parti dedicate rispettivamente alla danza, al teatro e alla musica ma proporrà un unico cartellone “interdisciplinare” con la fusione delle varie arti performative.

“Operaestate Festival è stata la prima forma di collaborazione sovracomunale - sottolinea il sindaco Elena Pavan -. Il valore di questo festival è qualcosa che tutti riconosciamo, apprezziamo e con orgoglio viviamo.”
“La grande ricchezza di base è quella di poter offrire proposte per tutte le età - osserva l’assessore alla Cultura Giovannella Cabion -. Un’offerta che richiede la programmazione di un anno e un’eccellenza che grazie ai suoi progetti rivolti ai giovani artisti fa crescere e consente di formare ed educare.”
Alcuni degli artisti protagonisti di Operaestate 44 sono presenti in sala.
Qualcuno di loro è anche cresciuto nel proprio percorso, negli anni, proprio con il Festival delle Città Palcoscenico. Michele Mele, co-direttore artistico della manifestazione, li invita a intervenire.
Matteo Maffesanti del Collettivo Elevator Bunker, Valeria Raimondi di Babilonia Teatri, la coreografa Marina Donatone, Simone Derai di Anagoor: dalle loro parole, oltre a una breve anticipazione delle loro produzioni, emerge soprattutto un senso di gratitudine nei confronti di un Festival che ha da sempre primariamente puntato sulla valorizzazione dei talenti.
Residenze artistiche, progetti europei, programmazione annuale, un cartellone principale e diverse attività collaterali: sono gli ingredienti principali del ricco menù della scena di gala.

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