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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Uomini e Antenne
La sezione di Bassano del Grappa di Italia Nostra contro le nuove antenne in città: “No alle antenne a Bassano! I paesaggi urbani sono fatti anche di uomini vivi, la salute di tutti ha a che fare con queste considerazioni”
Pubblicato il 21-12-2023
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“Abbasso le antenne!”.
È il titolo di un comunicato stampa trasmesso in redazione dalla sezione di Bassano del Grappa dell’Associazione Italia Nostra, che interviene sul nervo scoperto del momento dell’attualità bassanese, a seguito della comparsa in contemporanea in diversi punti della città, anche vicino alle case, di imponenti antenne delle stazioni radio base per la telefonia mobile di nuova generazione.
“In queste settimane - esordisce il testo - sono giunte all’Associazione Italia Nostra di Bassano del Grappa numerose segnalazioni di cittadini preoccupati che avevano un unico denominatore: NO alle antenne ed ai ripetitori installati vicino alle abitazioni, ai fabbricati frequentati da bambini e a beni storico architettonici.”
La nuova antenna in costruzione in via Cogo in quartiere San Vito (foto Alessandro Tich)
“Sulle pagine della stampa locale e nazionale - continua la nota - il tema delle antenne/ripetitori e dei campi elettromagnetici connessi ha fatto divampare negli ultimi anni molte polemiche verso gli amministratori locali: ricordiamo qualche anno fa il caso di Rossano Veneto che la Sezione di Bassano ha seguito con successo ma non dimentichiamo le antenne su un noto edificio pubblico, il palazzo Pretorio
di Piazzetta Guadagnin.”
L’Associazione riferisce di aver “sempre sostenuto in varie sedi ed in vari documenti, la sua contrarietà all’installazione di qualsiasi tipo di “antenne elettromagnetiche” nelle immediate vicinanze di abitazioni”.
“Poco importa - prosegue - se le delibere di installare questi apparati siano state assunte da altre Giunte o Consigli Comunali assai distratti. Oggi le persone che vivono a stretto contatto con queste tecnologie (impianti di telefonia mobile, TV satellitare e radiodiffusione) non condividono affatto queste decisioni.”
“Italia Nostra ribadisce che i cittadini hanno il diritto di essere informati su scelte che coinvolgono la loro vita quotidiana, per poterle condividere in un confronto democratico, con un dialogo aperto tra istituzioni e cittadini, basato soprattutto in ogni caso sul principio di precauzione.”
Ricorda che “l’Agenzia europea dell'ambiente (EEA) ha lanciato un ‘warning’ per "il rischio di radiazioni da dispositivi di uso quotidiano" anche quando la radiazione sia sotto gli standard WHO / ICNIRP”.
EEA, citata da Italia Nostra, conclude: “Esistono molti esempi di non utilizzo del principio precauzionale che hanno provocato danni gravi e spesso irreversibili alla salute e agli ambienti ... le esposizioni dannose possono essere diffuse prima che ci siano prove "convincenti" di danno da esposizioni a lungo termine e comprensione biologica di come tale danno sia causato.”
L’Associazione cita diversi documenti comunitari sul tema, tra cui la nota del 2001 di STOA (Scientific and Technological Options Assessment) del Parlamento Europeo sui campi elettromagnetici e la salute, in cui si leggeva tra le altre cose:
“In base al principio di precauzione, le autorità competenti debbono incentrare la propria azione sulla protezione dei cittadini dai rischi di danni causati dall’esposizione ai campi elettromagnetici”.
“L’installazione delle antenne - afferma testualmente Italia Nostra Bassano, parole in maiuscolo comprese - NON PUO' ESSERE CONSIDERATA UN'OPERA DI PUBBLICA UTILITA' (Corte di Cass.10.10.83 n.301) in quanto la telefonia cellulare non è assimilabile alla telefonia di base e NON HA NATURA DI PUBBLICA UTILITA' essendo solamente un servizio diretto A CATEGORIA RISTRETTE DI UTENTI rientrando, quindi, solamente tra i servizi di interesse economico generale ai sensi dell'art.90 del Trattato CEE (TAR Lazio sentenza n.3335/98).”
Poi si passa all’aspetto della difesa dell’ambiente.
“Italia Nostra ha dedicato importanti campagne nazionali al PAESAGGIO URBANO, considerato nella complessità della sua stratificazione, dai nuclei storici originari all’insediamento delle periferie sempre più dilatate nel territorio, che stentano però a diventare autonoma città moderna quando non si tratta di aree marginalizzate e residuali da abbandonare alla speculazione edilizia.”
Diventa quasi giurisprudenza il noto parere espresso nei giorni scorsi dal soprintendente Fabrizio Magani sull’antenna di quartiere Merlo a ridosso della storica Villa Giusti. “‘Una antenna di 34 metri non si può mascherare, va spostata…’. Potrebbe sembrare irrituale ma è assai significativo che una autorità pubblica continui chiedendosi ‘…se poi sia stato fatto tutto il possibile per tutelare la salute pubblica’.”, commenta l’Associazione.
“Cinquant’anni dopo la carta di Gubbio - sottolinea il comunicato - non possiamo dimenticare che i paesaggi urbani non sono fatti solo di pietre e di fisicità, ma anche di uomini vivi! Gli uomini hanno bisogno di storia e di bellezza, ma anche di spazi in cui essere società: nei quali incontrare, scambiare, frequentare il vicino e il simile ma anche il lontano e il diverso, il forestiero. E questo il centro abitato, con le sue piazze, le vie ed i suoi monumenti può aiutare tutto questo. La salute di tutti ha a che fare con queste considerazioni.”
Conclude la sezione di Bassano del Grappa di Italia Nostra, sempre maiuscole comprese: “Italia Nostra, preoccupata della situazione, ribadisce: NO alle ANTENNE a BASSANO DEL GRAPPA!”.
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