Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Area qua!

Area Fratelli a Romano d’Ezzelino. Dopo un contenzioso infinito, raggiunto l’accordo con la proprietà religiosa: al Comune 2,5 milioni di euro di imposte arretrate. E sul futuro dell’area di 200.000 metri quadrati…

Pubblicato il 16-11-2023
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Area qua! Riapparsa improvvisamente dal nulla.
I nostri lettori sono abituati alle varie x-novele, le storie infinite dell’attualità politica e amministrativa, in particolare della città di Bassano. E non serve che ve le ricordi anche questa volta.
Ma ce n’è una che per durata di tempo le batte tutte. Non a Bassano, ma a Romano d’Ezzelino, peraltro pochi metri più in là della linea di confine tra i due Comuni.

Foto Alessandro Tich

È la storia dell’Area Fratelli delle Scuole Cristiane.
Una vicenda che ha attraversato diverse amministrazioni comunali senza che l’area di 200mila metri quadrati di superficie, compresa tra via De La Salle, la SS 47 e via Madonnetta, di proprietà della Provincia di Torino della Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, abbia mai potuto “rinascere” dal suo stato di abbandono.
In quest’area, già sede in ere geologiche precedenti di un importante centro scolastico e formativo gestito dai religiosi, era stato realizzato nel 2005 un edificio che doveva fungere da polo di eccezione per studi e ricerche a favore delle aziende che operano nel territorio.
Prima il progetto si è chiamato Spinlab, poi Centro di Eccellenza Ezzelino. Ne è seguita una serie di inenarrabili peripezie che hanno bloccato ogni intervento all’interno della estesa proprietà e che qui vi risparmio.
Ma arriviamo ad oggi.
Il tutta questa meravigliosa Area Fratelli-story, era ancora pendente l’infinito contenzioso tra il Comune di Romano d’Ezzelino e la proprietà religiosa che si trascinava dal 2005: 18 anni di carte giudiziarie per provvedere alla riscossione dei tributi dovuti dai Fratelli all’ente comunale.
A seguito di numerose sentenze in diversi gradi di giudizio (dalla corte di giustizia tributaria provinciale, a quella regionale e fino alla Corte di Cassazione) in merito alla legittimità della richiesta del Comune di incassare le imposte sugli immobili (ICI e IMU) e dopo lunghe trattative con la Congregazione, si è arrivati finalmente all’accordo. I Fratelli verseranno al Comune un totale di 2,5 milioni di euro relativi agli anni di imposta dal 2005 in poi.
Una parte della somma, 700mila euro, è già stata versata nelle casse comunali, il resto verrà incassato in modo dilazionato nel 2024 e nel 2025.
“Siamo molto soddisfatti - dichiara il sindaco Simone Bontorin - per essere arrivati a chiudere questo capitolo di una vicenda che ha attraversato almeno due decenni e diverse amministrazioni comunali.”
“Si tratta di un’area enorme, nel centro urbano di San Giacomo, che nel 2004 era stata al centro di una variante urbanistica significativa, soprattutto per il forte impatto edificatorio - prosegue il sindaco -. Il passaggio da zona agricola a zona edificabile ne ha cambiato anche le caratteristiche dal punto di vista tributario. Ed è su questo che abbiamo puntato, dato che la potenzialità edificatoria non è mai venuta meno e tuttora sussiste.”
“È ininfluente il fatto che i progetti non siano stati portati a termine: Ici e Imu erano dovute in quanto l’area era ed è edificabile - aggiunge Bontorin -. Dal 2017 l'attuale amministrazione ha promosso frequenti incontri con la proprietà per due motivi: prima di tutto risolvere la questione dei contenziosi tributari e, in secondo luogo, ricercare una soluzione urbanistica, vista la collocazione centrale dell’area.”
Già: ma quale soluzione urbanistica?
“Le nostre intenzioni, più volte ribadite in programma di mandato e nei documenti amministrativi, sono che la maggior parte dell'area resti così com'è, cioè verde - spiega il primo cittadino -. Purtroppo gli edifici all’interno sono in totale stato di abbandono e fatiscenza. L’ultimo utilizzo risale a 15 anni fa in occasione dell’adunata degli Alpini.”
“Questo accordo tributario è un primo importante passo, ma non è stato indolore per la struttura amministrativa - dichiara ancora il sindaco -. Sono stati spesi più di 300mila euro per i contenziosi legali, senza contare i costi indiretti sull’impegno del personale e degli uffici, che è stato sottratto ad altri progetti e iniziative. Diamo atto alla proprietà di aver voluto concludere positivamente la questione tributaria, senza attendere ulteriori sentenze che sono ancora pendenti.”
“Se l’area dovesse rimanere edificabile anche nel 2024, l’Imu dovuta al Comune è pari a circa 100mila euro - conclude Bontorin -. C’è sempre la possibilità della variante verde, ovvero della riconversione ad are agricola, ma non può essere il Comune ad imporla. La direzione è però quella. Ci siamo impegnati come amministrazione a dialogare con la proprietà affinché l’area resti in maggior parte verde.”
Grazie alle risorse in entrata il Comune di Romano d’Ezzelino ha potuto anticipare due opere pubbliche dal 2024 al 2023. Si tratta della rotatoria di via Nardi per la fase iniziale della progettazione e dei lavori su Villa Ferrari, per i quali una parte dei fondi era già stata ottenuta grazie al Pnrr.
Area qua! Bentornata fra noi.

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