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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Calcio d’Angelo

Maggioranza in crisi, centrosinistra senza Bassano per tutti, il rapporto politico con Marin, candidatura a sindaco: intervista al leader di opposizione Angelo Vernillo

Pubblicato il 04-11-2023
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Non so se ve ne siete accorti, ma a Bassano siamo già, e non da oggi, in campagna elettorale.
La politica cittadina è diventata strabica: con un occhio guarda alle cose di oggi e con l’altro guarda al voto amministrativo di giugno 2024.
I “travasi” di consiglieri comunali dalla Lega a Fratelli d’Italia, le recenti conferenze stampa di Bassano per tutti e di Impegno per Bassano, le ultime due sedute del consiglio comunale: sono la prova provata del pensiero politico locale oramai completamente proiettato all’appuntamento con gli elettori della prossima primavera.

Angelo Vernillo (foto Alessandro Tich)

Si aggiunge a tutto ciò la questione, direttamente collegata con il voto che verrà, della tenuta della attuale maggioranza, impegnata a ricoprire con lo stucco crepe e fratture, l’ultima delle quali apertasi giovedì sera in occasione della prima votazione per l’elezione del nuovo presidente del consiglio comunale.
C’è già tanta carne al fuoco, prima ancora che liste e partiti accendano ufficialmente la carbonella sotto la bistecchiera.
Sono i temi di fondo di questa intervista al leader di minoranza Angelo Vernillo, capogruppo di Bassano Passione Comune, per capire come la situazione politica in corso venga vista da un esponente di spicco dell’attuale fronte di opposizione.
Vernillo, tifoso juventino, è un appassionato di calcio: un motivo in più per fargli tirare i calci d’Angelo.

Angelo Vernillo: mancano sette mesi al voto ma qua c’è di tutto e di più…
Ormai è evidente che non c’è più una maggioranza. È evidente che Fratelli d’Italia ha messo sotto tutela la Lega. Lega che quattro anni fa vinse le elezioni, facendo man bassa, mentre Fratelli d’Italia aveva avuto un risultato elettorale infinitesimale. Fratelli d’Italia ha messo un’ipoteca sugli ultimi mesi di amministrazione e gestisce la regia di tutto quello che sta succedendo. Chi ci sta rimettendo in questa lotta intestina è la città, che non vedrà conclusa nessuna delle cose che sono state ipotizzate da questa amministrazione, come noi abbiamo sempre detto da anni.

Lei non è l’unico a dire che “non c’è più una maggioranza”. Ma non c’è più solo perché Fratelli d’Italia sta facendo a gara con la Lega o anche per qualcos’altro?
Non c’è più una maggioranza perché intanto la sindaca Pavan è depotenziata. Per cui non riesce più a tenere in piedi quelle che sono le questioni. Ma penso che ci si anche una presa di coscienza da parte dei consiglieri comunali che in quattro anni non sono riusciti a fare nulla di quello che avevano promesso ai cittadini. E questa evidentemente è una frustrazione per chi fa politica per passione come tutti i consiglieri comunali di Bassano.

Passiamo “a casa vostra”, dall’altra parte dei banchi consiliari. Bassano per tutti è partita per conto suo, annunciando il proprio candidato sindaco. Come vede questa cosa?
Io credo che le liste civiche abbiano la totale libertà di muoversi come meglio ritengono. L’importante è che la strada sia quella di una Bassano diversa da quella che abbiamo visto in questi anni. Abbiamo condiviso dieci anni di percorso con Oscar prima (Mazzocchin, NdR) e con Erica adesso (Fontana, NdR) e quindi i legami e i rapporti ci sono. Però ci sono anche delle differenze che magari, con questa scelta, hanno voluto evidenziare. Però la visione di città che ha Bassano per tutti è sicuramente diversa da quella che hanno le persone che amministrano adesso ed è sicuramente più vicina a quella che è una visione che possiamo avere anche noi come Bassano Passione Comune o come Partito Democratico ma anche come altre liste che non sono dentro all’alveo del centrosinistra. Cioè la tutela dell’ambiente: la scelta di San Lazzaro è stata secondo noi uno spartiacque importante tra chi ha a cuore una comunità e chi invece pensa esclusivamente a fare degli affari, insomma.

Da qui a sette mesi possono cambiare mille cose. Atteniamoci alla situazione di oggi. La sortita di Bassano per tutti non rischia di indebolire una coalizione di centrosinistra che voglia proporre una sua alternativa?
Non credo che questa scelta indebolisca la coalizione di centrosinistra, appunto perché è tutto in movimento. Per cui gli schemi a cui siamo stati abituati fino alle ultime elezioni, alle prossime probabilmente saranno cambiati. Perché quello che abbiamo vissuto in questi quattro anni è stato anche uno scollamento tra l’amministrazione e i cittadini. Quindi tutti quanti devono lavorare per riavvicinare i cittadini alla città.

Marin, ovvero Impegno per Bassano, annuncia: “Al momento corriamo da soli”. Lei cosa dice?
È abbastanza evidente la stima e il rispetto reciproco che io e Roberto Marin abbiamo da sempre. Qualcuno scambia questa stima e questo rispetto reciproco per accordi od inciuci. Però la stima e il rispetto reciproco sono la base per poter costruire orizzonti in cui la città abbia la stessa visione, pur magari essendo su posizioni diverse. Qua si è confuso in questi ultimi anni il rispetto e la stima reciproca con il fatto che si debba per forza fare gli accordi. No. Gli avversari politici non sono dei nemici, specialmente quando poi la visione della città non è così distante. Impegno per Bassano, come Bassano Passione Comune, ha nel suo nome la parola “Bassano”. Per cui l’interesse principale non è quello di fare l’interesse dei partiti ma è quello di fare l’interesse di Bassano e della comunità. Era inevitabile che la lista di Impegno per Bassano, che è presente da dieci anni sul territorio, dopo quello che ha ricevuto da questa amministrazione facesse una scelta di autonomia per rispetto di loro stessi, della loro intelligenza e anche del fatto che hanno a cuore Bassano, e hanno cercato di smarcarsi un attimo.

E proposito di accordi e di situazioni in itinere. Quanto è “fantascientifica” o meno l’ipotesi di un accordo Vernillo-Marin?
La politica è l’arte del possibile. Però al momento non ci sono assolutamente delle possibilità di un accordo. Perché arriviamo da due mondi, da due substrati che sono totalmente diversi. Io sono stato candidato del centrosinistra, lui è stato il vicesindaco di un’amministrazione di centrodestra. È chiaro che i progetti e la visione della città potranno trovarci magari concordi e vicini, però un’alleanza adesso è del tutto prematura e difficile. Ribadisco: la stima, il rispetto e la visione comune su alcune cose non vogliono dire per forza un’alleanza elettorale, ma vuol dire una visione della città che rispetto ai partiti che rispondono ad altre logiche è più importante dell’alleanza stessa.

Le ultime due sedute del consiglio comunale hanno mostrato molte cose. Prima l’uscita dall’aula delle minoranze assieme a Marina Bizzotto di Impegno per Bassano, poi quello che è successo per la prima votazione sul nuovo presidente del consiglio comunale. Questo “mare mosso” lei come lo vede?
Intanto è un po’ di tempo che nelle commissioni la maggioranza non riesce a garantire il numero legale. Se si fanno le commissioni, si fanno solo perché ci sono i consiglieri di minoranza. Noi siamo rimasti molto sorpresi perché è già successo altre volte, in precedenti amministrazioni, che per fatti contingenti qualche consigliere di maggioranza non ci sia stato. Però in quel caso il sindaco o gli assessori che avevano dei punti da trattare, prima del consiglio comunale parlavano con i rappresentanti delle minoranze e segnalavano la cosa. Cioè: c’era quel dialogo e rispetto che noi non abbiamo visto e che ci ha portato a fare la scelta nel momento in cui Marina ha deciso di scollegarsi e di far mancare il numero legale.

È dunque, a vostro parere, una questione di metodo?
Sì. È lo stesso metodo che hanno usato per l’elezione del presidente del consiglio: prendere o lasciare. Ed è un metodo che hanno usato in tutti questi anni. Lo stesso metodo che utilizzano nel rapportarsi anche con i cittadini. Loro hanno vinto le elezioni, sono maggioranza in consiglio comunale, ma non sono padroni di Bassano. Non devono dimenticare il rispetto per le altre persone. Anche perché hanno cambiato il loro 60% dei voti per la maggioranza assoluta dei cittadini, quando sappiamo che ha votato un bassanese su due. Quindi il loro 60% è circa il 30-35% dei cittadini. C’è una grande fetta della città che non è andata a votare e la grande sfida sarà invece riappassionare i cittadini, perché vengano a votare per dei candidati sindaci che abbiano a cuore la città e che abbiano a cuore il futuro di Bassano.

Lei come vede questo ultimo semestre?
Io vedo questo ultimo semestre come un rischio per la città, in cui ci saranno dei veti continui tra le due parti di maggioranza, un immobilismo sulle decisioni e del tempo perso ulteriormente. Una lunga campagna elettorale che sfibrerà la città e i cittadini e non permetterà di fare nemmeno il minimo indispensabile che dovrebbe essere fatto. Quindi io dico che forse sarebbe meglio, anche per gli stessi partiti Lega e Fratelli d’Italia, staccare la spina prima e arrivare in maniera un po’ più serena alle elezioni del giugno dell’anno prossimo. Per cui non mi aspetto purtroppo niente di buono. Alcuni aspetti però sono positivi, perché non riuscendo a fare nulla, non faranno neanche danni, perché alcune scelte sono proprio fuori da ogni ragione di essere.

In conclusione. Nel 2019 lei si è candidato a sindaco. Ci sta facendo un nuovo pensierino per il 2024 oppure lei è come Paganini, che non ripete?
Io ho lavorato in questi anni per tenere alta una visione di città. Con tante persone della nostra lista Bassano Passione Comune abbiamo fatto battaglie sulla sanità, abbiamo ascoltato la città sui primi anni dell’amministrazione Pavan e la politica è una passione. E come ogni passione, non è che la puoi mettere da parte e dimenticare. Dire che non ci sto pensando non sarebbe vero. Però devo avere anche rispetto del mio gruppo e delle eventuali liste e gruppi coi quali si andrà a ragionare nell’anno prossimo. Perché la mia è una disponibilità di certo non a tutti i costi e nemmeno è una disponibilità a 360 gradi. Io credo che ci possano essere anche persone, con esperienza o anche persone nuove, che possono mettere a disposizione la propria competenza l’anno prossimo per “far ripartire il futuro”, che è un po’ lo slogan che noi come lista civica stiamo utilizzando e utilizzeremo. Far ripartire il futuro, perché vuol dire che Bassano è stata ferma e bisogna ricominciare a camminare e guardare avanti. Se in questa visione Angelo Vernillo può essere un portatore d’acqua o una persona che traina, questo lo decideremo nei prossimi mesi.

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