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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Cambiamento ACLImatico
Questione Baxi: la presidenza del circolo bassanese ACLI chiede di cercare soluzioni auspicando che “si superi il modo superficiale e poco trasparente finora usato dall’attuale amministrazione comunale”
Pubblicato il 30-08-2023
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Cambiamento climatico, transizione energetica…dietro le dichiarate esigenze di riconversione produttiva di Baxi Spa dalle caldaie murali a gas alle pompe di calore emerge un macro-scenario, sotto il profilo delle normative europee, dai contorni ancora in via di definizione.
Non è persino ancora sicuro che lo “switch-off” verso la produzione obbligata dei nuovi impianti ad energia rinnovabile avverrà nel 2029.
Fatto sta che l’azienda bassanese deve fare i conti con queste prospettive in avvenire, che Baxi si trova ancora in una fase interlocutoria con la proprietà multinazionale olandese BDR Thermea per discutere le future strategie e che in ogni caso l’impossibilità dell’azienda di allargarsi nel confinante stabilimento di Pengo in via Trozzetti, sancita dal voto del consiglio comunale dello scorso 27 luglio, implica la predisposizione di un Piano B, o anche C e D se necessario.
Foto Alessandro Tich
Sulla questione interviene oggi, tramite comunicato stampa, la presidenza del circolo bassanese ACLI.
Nella nota, il circolo cittadino delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani punta il dito sull’opportunità di cercare soluzioni “non impattanti per il territorio” e “utili a risolvere eventuali problemi logistici presentati dall’azienda”, auspicando “che si superi il modo superficiale e poco trasparente finora usato dall’attuale Amministrazione Comunale”, come dal testo che segue.
COMUNICATO
Visti i recenti avvenimenti riportati dai media sulle possibili problematiche di una delle maggiori aziende bassanesi, BAXI spa, la presidenza del circolo bassanese ACLI, considerando
- la grande importanza del futuro industriale del sito produttivo di caldaie a combustione localizzato a Bassano che garantisce l’occupazione fra diretta ed indiretta a circa 2000 addetti
- La prospettiva di una impegnativa evoluzione tecnologia in prospettiva per adeguarsi alle future esigenze del mercato, con l’avvio di prodotti differenti, pompe di calore.
- L’incertezza gestionale derivante da una proprietà non radicata storicamente nel territorio e quindi prevalentemente condizionata a logiche unicamente finanziarie
- La necessità che gli interessi del territorio siano allora fortemente ed onestamente salvaguardati dalla classe politica ed amministrativa locale, sostenuta da tutte le forze sociali e dalla popolazione
Auspica che si superi il modo superficiale e poco trasparente finora usato dall’attuale Amministrazione Comunale e si avvii un modo più trasparente e coinvolgente dei soggetti interessati per ricercare soluzioni non impattanti per il territorio utili a risolvere eventuali problemi logistici presentati dall’azienda.
Se necessario saranno da coinvolgere amministratori e rappresentanti politici sia locali che regionali e nazionali.
Sul piano urbanistico riteniamo siano maturi i tempi per una pianificazione di riutilizzo dei siti produttivi dismessi, come già esiste per le aree residenziali.
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