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Pasta col partigiano
A Rosà la sindaca Mezzalira vieta lo svolgimento della “Pastasciutta antifascista” organizzata dall’ANPI. Le minoranze interrogano e insorge Chiara Luisetto (PD): “Una censura in violazione di ogni principio democratico e repubblicano”
Pubblicato il 25-07-2023
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Baxi/Pengo; Pengo/Baxi; Baxi/Pengo/San Lazzaro: Time Out!
Ho un’esigenza impellente: evadere per un attimo da Bassano del Grappa, dove le notizie sul grande tema cittadino si stanno accavallando in maniera stressante.
Ed eccomi quindi a Rosà. Non sono andato tanto lontano, per la verità.
Fonte immagine: newsflash24.it
Ma proprio qui è accaduto un fatto che ha provocato un attacco di indigestione alla politica comunale e che, soprattutto, ha attirato la mia attenzione.
Questa sera, martedì 25 luglio, con inizio alle ore 20, nel parco di via Sacro Cuore a San Pietro di Rosà avrebbe dovuto svolgersi la manifestazione “Pastasciutta antifascista”.
Sottotitolo: “come a casa Cervi”, con riferimento alla famiglia emiliana democratica e cattolica dei sette fratelli Cervi, partecipanti attivi alla Resistenza, imprigionati, torturati e quindi fucilati dai fascisti a Reggio Emilia il 28 dicembre 1943.
Ma su questo ci ritornerò più avanti.
La serata, che si ripete ogni anno, era organizzata dalle quattro sezioni ANPI dell’Altopiano dei Sette Comuni, di Bassano del Grappa, di Marostica e di Valbrenta, in contemporanea con gli analoghi eventi promossi dalla “rete delle pastasciutte attive in tutta Italia”.
Programma della Pastasciutta antifascista 2023 in quel di San Pietro di Rosà: dalle ore 20 “pastasciutta e non solo” e a seguire “musica resistente con Mariano Bianchin”.
Anche senza formaggio e senza grattugia, quindi, un evento conviviale che una volta all’anno rende possibile una specialità unica nel suo genere: la pasta col partigiano.
La data fissata per la manifestazione, il 25 luglio, non è oltretutto casuale.
Come spiegano gli organizzatori nel volantino dell’evento, “il 25 luglio 1943 Mussolini venne arrestato, creando la temporanea illusione della fine del regime e della guerra”.
“In quelle ore - continua il testo - si festeggiò in tutta Italia la destituzione del Duce e da Casa Cervi partì uno degli eventi spontanei più originali, con una grande pastasciutta offerta a tutto il paese, distribuita in piazza a Campegine dalla famiglia, per festeggiare, come disse papà Cervi, il “più bel funerale del fascismo”. Da più di vent’anni questa festa antifascista, popolare e genuina, rivive nell’ala del Museo Cervi, mantenendo intatto li spirito di quei giorni.”
Rievocazione di un fatto storico, quindi, e allo stesso tempo occasione storicamente motivata di aggregazione conviviale.
Ma tra il dire e il fare, in questo caso, c’è di mezzo il sindaco.
Con un’email trasmessa ieri sera al referente ANPI di Rosà Redento Geremia, la sindaca di Rosà Elena Mezzalira ha negato l’autorizzazione dell’utilizzo della struttura di Parco Sacro Cuore per lo svolgimento dell’iniziativa.
Niente Pastasciutta antifascista questa sera, dunque.
“Come già anticipato verbalmente, sono a comunicare che l’utilizzo non viene autorizzato - ha scritto la prima cittadina rosatese -. Indipendentemente da come vogliamo classificare l’evento - politico, culturale, storico, conviviale - il nome dell’iniziativa può essere, purtroppo, richiamo di disordini e di problemi di sicurezza e ordine pubblico, tant’è che, sentito anche il Commissariato di Bassano del Grappa, lo stesso ritiene, nel caso l’iniziativa si realizzi, di dover allertare il proprio personale e le altre Forze dell’Ordine.”
“Considerato, inoltre - ha aggiunto Mezzalira-, che l’iniziativa è stata pubblicizzata sui social ed è promossa dalle quattro sezioni ANPI dell’Altopiano dei Sette Comuni, di Bassano del Grappa, di Marostica e di Valbrenta per tutti i soci e simpatizzanti, risulta difficile quantificare il numero dei partecipanti.”
“Con stupore, tuttavia - ha concluso testualmente la sindaca -, considerata la comunicazione della questura pervenuta questa sera, si ritiene la Vostra richiesta già superata.”
Quando pasta fa rima con basta.
Inevitabile il ragù delle reazioni politiche al diniego della Mezzalira.
Le minoranze consiliari di Rosà, e nella fattispecie i consiglieri del gruppo Riparte Rosà, hanno presentato a tempo di record un’interrogazione sull’argomento “Pastasciutta antifascista - evento ricreativo su suolo pubblico”.
Dopo aver ricordato le radici storiche dell’evento che si richiamano al 25 luglio 1943, l’opposizione ricorda che “l’ANPI, associazione che svolge attività culturale, promuove da diversi anni l’organizzazione di un evento denominato “Pastasciutta antifascista” nella ricorrenza del 25 luglio: un gruppo di simpatizzanti dell’Anpi si ritrovano a trascorrere qualche ora insieme con un momento conviviale caratterizzato da una pastasciutta”.
“Nel bassanese - continua l’interrogazione - sono diversi anni che l'associazione culturale ANPI, sezioni di Bassano del Grappa, Altopiano Sette Comuni, Marostica e Valbrenta organizza questo evento. Il giorno 4 luglio 2023 il sig. Redento Geremia, a nome dell’associazione ANPI, ha chiesto verbalmente al Sindaco di organizzare tale evento presso il parco pubblico di via Sacro Cuore.”
Poi l’esatta cronistoria della vicenda, prima del “niet” di ieri sera:
“In data 10 luglio il Sindaco Mezzalira autorizzava telefonicamente il sig. Geremia ad organizzare la Pastasciutta presso il Parco; in data 19 luglio lo stesso Sindaco sempre telefonicamente annullava la concessione adducendo motivi di “regolamento comunale e di sicurezza pubblica”; in data 20 luglio il sig. Geremia presentava domanda scritta per avere l’autorizzazione all’evento.”
Riparte Rosà sottolinea che il Regolamento comunale di Polizia Urbana sancisce che “all’interno del parco (…) si possono tenere attività ricreative e culturali (non sono ammesse attività politiche)” e che “l’ANPI non ha nessuna finalità politica né economica, promuove i valori espressi dalla Costituzione valorizzando quanti hanno perso la vita nella lotta per la Liberazione”.
Poi una notizia che smentisce il sindaco: “L’Ufficio Ordine pubblico del Commissariato di Bassano del Grappa, da noi interpellato, non ha posto nessun veto sull’evento”.
Da qui la richiesta al sindaco e alla giunta di “conoscere le motivazioni del diniego dato al sig. Geremia per l’organizzazione dell’evento Pastasciutta antifascista”.
Intanto, il profumo della Pastasciutta negata si è propagato fino a Venezia.
Con un comunicato stampa trasmesso questa mattina in redazione dal gruppo regionale PD Veneto, la consigliera regionale del Partito Democratico Chiara Luisetto prende di mira il divieto della Mezzalira definendolo “una censura in violazione di ogni principio democratico e repubblicano”.
“È gravissimo che la Sindaca di Rosà, coprendosi dietro motivazioni a dir poco assurde, abbia negato gli spazi per tenere la 'Pastasciutta antifascista', manifestazione di pace che celebra la caduta del regime”, dichiara Luisetto.
“Una scelta che è di censura nei confronti di chi vuole giustamente coltivare il ricordo di quel 25 luglio del 1943 - aggiunge la consigliera regionale Dem -. Una data che, al pari del 25 aprile, segna una svolta storica, sulla strada che condusse all'Italia repubblicana. Quel generoso gesto della famiglia Cervi che offrì 380 chili di pasta al burro a tutto il paese di Campegine per festeggiare la caduta fascista, va rinnovato. Perché è emblema di una volontà: tenere alta la difesa della libertà e della democrazia.”
La consigliera del gruppo regionale PD evidenzia in negativo le motivazioni del divieto imposto dalla sindaca:
“Sostenere che questa manifestazione può essere “richiamo di disordini e di problemi di sicurezza e ordine pubblico” è inaccettabile. Parliamo di un'associazione, l'ANPI, che in ogni occasione sostiene e testimonia concretamente i valori della pace, tanto nelle manifestazioni quanto attraverso le prese di posizione a difesa della Costituzione che da sempre porta avanti. Soprattutto in questo tempo, segnato dalla guerra in Ucraina, una guerra in Europa, che ci ricorda l'importanza di riaffermare i valori propugnati dall'antifascismo.”
“La decisione della Sindaca - conclude Chiara Luisetto - è senza giustificazioni e fuori dalla storia. Una scelta di pura strumentalizzazione politica.”
Fine della storia. Devo ritornare mentalmente a Bassano del Grappa, a Baxi/Pengo, a Pengo/Baxi e a Baxi/Pengo/San Lazzaro.
Ma è Rosà, oggi, che presenta il piatto forte.
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