Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

E Zonta creò l’acqua

Zampilli di gioia in piazza Garibaldi: inaugurata la riattivazione della Fontana Bonaguro, grazie a un sistema di ricircolo anti spreco della risorsa idrica

Pubblicato il 08-07-2023
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Zampilli di gioia in piazza Garibaldi.
Sabato 8 luglio 2023 i primi getti “ufficiali” escono finalmente dalla Fontana Bonaguro di piazza Garibaldi che da lungo tempo era priva della caratteristica per cui le fontane esistono: e cioè zampillare.
In realtà la fontana sta già funzionando da alcuni giorni, ma oggi è il gran momento dell’inaugurazione istituzionale degli sprizzi d’acqua comunali.

Foto Alessandro Tich

Il sindaco benemerito Antonio Giaconi Bonaguro la fece realizzare a proprie spese nel 1898 collegandola alle tubature del nuovo acquedotto cittadino, con l’acqua prelevata dalla sorgente dei Fontanazzi a Cismon, da lui stesso fatto costruire in soli undici mesi.
Ma a quei tempi non si parlava ancora di contenimento dei consumi e soprattutto non c’era ancora Etra: far funzionare la fontana attingendo di continuo dal pubblico acquedotto aveva il suo perché.
Poi sono passati i decenni e negli ultimi tempi la gestione dello storico manufatto idrico, artisticamente scolpito in marmo rosato delle cave veronesi dagli scultori di Verona Carlo e Attilio Spazzi, era diventata assai costosa.
La fontana era stata disattivata dall’attuale amministrazione nel 2019 a causa del consumo esagerato di acqua potabile, pari a circa 6000 metri cubi all’anno, corrispondente a una bolletta annua per il servizio idrico a carico delle casse comunali di circa 12.000 euro.
Troppi schei anche per una fontana monumentale. Da cui la decisione di quattro anni fa: #SiChiude il rubinetto.

L’intervento per la riattivazione del manufatto è stato poi procrastinato dal periodo del Covid. Finché, alla fine dello scorso anno, l’assessore ai Lavori Pubblici nonché vicesindaco Andrea Zonta ha annunciato l’avvio dei lavori per il ripristino dei getti d’acqua nella Fontana Bonaguro secondo modalità più sostenibili.
I lavori, eseguiti dalla Toniazzo Impresa di Costruzioni Srl di Marostica, per un quadro economico di 150.000 euro, si sono conclusi e adesso i bassanesi possono vantare una fontana storica autosufficiente.
Sono stati realizzati allo scopo un serbatoio idrico contenente un impianto di depurazione ed un impianto di pompaggio e filtrazione dell’acqua che consentono il funzionamento della fontana evitando il sistema “a perdere” grazie a un sistema di ricircolo a circuito chiuso dell’acqua del serbatoio.
Niente più acquedotto, dunque, e niente più sprechi. L’acqua, pompata dalla vasca sottostante, esce dalle bocche della fontana e ritorna da dove è arrivata per poi riprendere di nuovo il suo giro.
È stato anche migliorato l’impianto di adduzione elettrica alla piazza per favorire l’alimentazione della fontana.
In questo modo è possibile farla funzionare h24 per 365 giorni all’anno, con una spesa complessiva, compresa quindi anche quella per l’energia elettrica, pari ad un terzo del costo delle sole bollette dell’acqua che furono.
Gli zampilli ritrovati, con diminuzione dei costi di esercizio e del consumo di acqua, saranno inclusi tra gli aspetti positivi del bilancio di mandato dell’amministrazione Pavan.
Ma l’intervento porta specificamente la firma dell’assessore ai Lavori Pubblici e la fontana ritornata a svolgere il suo mestiere di fontana è un risultato della Zonta Productions.

L’inaugurazione ufficiale della riattivazione del manufatto avviene in un sabato di mercato, in mezzo al viavai della gente e alle bancarelle della piazza.
Scelta strategica dell’amministrazione comunale, in modo tale, per così dire, da non passare inosservati.
La fontana già zampilla che è un piacere e scopriamo che per attivare, disattivare e regolare l’intensità dei getti d’acqua basta un semplice clic sullo smartphone degli addetti ai lavori, tramite una apposita App. App…erò!
“Nuvole a pecorelle, fontana a catinelle”, commenta con la sua solita verve la nota componente del Consiglio di Quartiere Centro Storico Francesca Cusinato.
In effetti uno strato di nuvolette bianche si staglia sulla volta celeste sopra la Torre Civica.
Ma presto, complice il vento estivo, si dissolveranno per lasciare spazio ad un cielo azzurrissimo.
Il sindaco Elena Pavan prende la parola per sottolineare il risparmio garantito “da una fontana autosufficiente ed energeticamente sostenibile grazie al riciclo dell’acqua, senza più sprechi dall’acquedotto”.
“Come IPA - continua il sindaco, allargando il tiro -, assieme all’IPA Alto Vicentino abbiamo un predisposto un progetto da 17 milioni di euro, che presenteremo alla Regione per ricercare i finanziamenti, per interventi in tutta la Pedemontana per riempire le falde e tutelare la risorsa idrica.”
“La Fontana Bonaguro - conclude la prima cittadina - rientra in un’azione più ampia dell’amministrazione per l’efficientamento energetico dei luoghi comunali.”
L’assessore Zonta, uomo di poche parole e di tanti numeri, riassume i dati principali dei lavori sulla fontana e sottolinea come l’intervento sia stato coordinato dalle risorse interne dell’Ufficio Tecnico comunale.
Poi allarga il tiro anche lui, dando notizia della riqualificazione dell’illuminazione pubblica su circa metà del centro storico, da viale delle Fosse a via Marinali , con la sostituzione di 38 lanterne con altrettanti impianti a led “che consentirà un risparmio del 50% della spesa elettrica”.
“Finalmente abbiamo la Fontana Bonaguro!”, esclama dietro al nastro da tagliare il già storico presidente del Quartiere Centro Storico Erio Piva.
La sua frase genera un effetto alla “Habemus Papam!” e fa scaturire spontanea una standing ovation da parte dei presenti, l’unico tipo di applauso possibile dal momento che siamo tutti in piedi.
Prima della benedizione della fontana riattivata, il tecnologico arciprete abate Don Andrea Guglielmi legge dal suo smartphone un brano dal Vangelo secondo Giovanni, dimostrandosi ancora una volta e come sempre sul pezzo: il testo prescelto è infatti quello della samaritana a cui Gesù, al pozzo in cui lei era andata ad attingere acqua, le chiede da bere.
Poi la preghiera e quindi la benedizione “acqua su acqua” del nostro Don, a cui fa seguito il fatidico taglio del nastro.
Zac! E Bon Aguro a tutti.

Nota conclusiva sulla calendarizzazione dell’evento: la cerimonia inaugurale della Fontana Bonaguro era stata fissata per l’altro ieri mattina, giovedì, ma le condizioni meteo hanno costretto a rinviarla alla mattinata di oggi, sabato.
E così, al sesto giorno, si squarciarono le nubi e si aprì un cielo inondato di sole.
E Zonta creò l’acqua.

Il 02 aprile

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