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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
E la chiamano estate
Altro che Vamos a la Playa: a Bassano la stagione estiva è sopraffatta da un coacervo di notizie sulle questioni calde dell’attualità cittadina che si susseguono senza un giorno di sosta
Pubblicato il 06-07-2023
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“E la chiamano estate…”, cantava a suo tempo Bruno Martino, cantante confidenziale in voga tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso.
Sì, una volta la chiamavamo estate.
Mi ricordo quando ai tempi della televisione già nel mese di luglio - per non parlare di agosto - preparavamo una serie di argomenti di riserva da trattare nelle calde giornate estive, in un periodo in cui le notizie si mettevano a scarseggiare, l’attenzione del pubblico era rivolta a temi più vacanzieri e anche la politica locale andava in ferie, sia fisicamente che spiritualmente.
Brseč, Croazia. Foto Alessandro Tich
Qualche “classico” del genere?
L’andamento del turismo estivo a Bassano, i consigli contro il caldo per le persone più deboli e per quelle anziane, i reportage sui Crec e sulle altre attività ricreative estive per bambini e ragazzi, l'eterno e ogni anno riciclabile argomento dei saldi estivi, i servizi sui percorsi escursionistici e sui malgari sul Grappa, le interviste alle agenzie di viaggio cittadine per sapere dove i bassanesi vanno in vacanza all’estero, le inchieste tra la gente sugli argomenti più disparati e le immancabili interviste ai bagnanti sulla Brenta Beach in riva al fiume.
Proprio così: l’estate era la stagione più viva dal punto di vista della voglia delle persone di evadere dalla vita quotidiana - e lo è anche adesso, ci mancherebbe - ma giornalisticamente era una stagione morta.
Già da qualche anno non è più così, ma in particolare quest’anno nella nostra città il clima mentale tipicamente estivo e disimpegnato del Vamos a la Playa è letteralmente sopraffatto da un coacervo di notizie di attualità e di politica che si susseguono a raffica e senza un giorno di sosta.
Tutti insieme contemporaneamente.
Da cosa iniziamo? Non è semplice dare un ordine di importanza alle questioni calde che riscaldano l’estate bassanese e che sono portatrici di aggiornamenti anche quotidiani. Andiamo pertanto in ordine alfabetico.
Baxi/Pengo/San Lazzaro
È la madre di tutte le questioni urbanistiche della città.
Gli ultimi sviluppi sono di questi giorni, come dai miei articoli precedenti.
Baxi Spa e Pengo Spa hanno sottoposto all’amministrazione comunale uno Schema di Protocollo d’Intesa finalizzato a consentire a Baxi di ampliare la propria sede produttiva, allargandosi nel confinante stabilimento di Pengo in via Trozzetti e a Pengo di trasferirsi nell’area di San Lazzaro di sua proprietà, a ridosso del casello di Bassano Ovest della Pedemontana.
Le due aziende hanno fretta di concludere, e in particolare Baxi, a sua volta appartenente a un gruppo multinazionale, per evitare di rinunciare agli investimenti previsti con conseguenze negative anche sul piano occupazionale a medio termine.
Da qui la necessità, espressa dal documento di Baxi e Pengo, che il consiglio comunale “condivida” ovvero approvi lo Schema di Protocollo d’Intesa entro il corrente mese di luglio.
L’amministrazione Pavan si trova così a dover gestire in un brevissimo lasso di tempo la patata bollente di una variante che, se approvata, eliminerà in buona parte l’ultima campagna a sud della città e riscriverà l’immagine urbana di Bassano per sempre.
Isacc
Periodo caldo anche per la Casa di Riposo.
A giugno Clemente Peserico, presidente di quel CdA di Isacc già sfiduciato a parole dal sindaco e nei fatti dal voto del consiglio comunale, ha annunciato agli amministratori pubblici il progetto di ampliamento della sede Pazzaglia-Basso-Sturm di vicolo Ca’ Rezzonico, con la costruzione in partnership col privato di una nuova ala con 120 posti letto dove trasferire gli anziani attualmente ospitati e assistiti a Villa Serena, struttura ormai desueta e non più funzionale allo scopo.
Le minoranze hanno quindi fatto le pulci ai numeri: Villa Serena ha una capacità di 287 posti letto e nella nuova ala che sarà costruita a Ca’ Rezzonico ce ne saranno appena 120. Che fine faranno i quasi 170 posti letto di differenza?
Secondo le opposizioni, saranno appannaggio degli investitori che sempre a Bassano intendono costruire un’ulteriore Casa di Riposo a gestione totalmente privata e il cui profilo corrisponde a Numeria Sgr, la società proprietaria dell’area del P.P.E. Parolini meglio noto come Piano Mar.
Intanto nei giorni scorsi i sindacati Cgil, Cisl e Uil del Vicentino con le categorie della Funzione Pubblica e i sindacati Pensionati hanno lamentato il progressivo svuotamento di Villa Serena e si sono ufficialmente schierati contro le paventate prospettive di privatizzazione della Casa di Riposo e a favore del mantenimento dei posti letto pubblici.
Piano Mar
È stato il fulmine a ciel sereno della corrente stagione estiva.
Conferenza stampa convocata dal sindaco Elena Pavan, affiancata dagli assessori Andrea Zonta e Andrea Viero, dal presidente della commissione consiliare Territorio e Urbanistica Mauro Zen e dai rappresentanti della già citata Numeria Sgr.
Il tutto per dare l’annuncio-bomba: è stato raggiunto un accordo con Numeria per risolvere una volta per tutte il pluriennale stallo del cosiddetto Piano Mar, il piano urbanistico nell’area Parolini a ridosso della ferrovia.
La proprietà privata intende ridefinire le cubature edificabili nell’area: spazi residenziali e commerciali (case e negozi) ridotti rispetto alle cubature finora ipotizzate a favore di “nuovi servizi a valenza sociale e socio-sanitaria”.
Vale a dire una nuova residenza sanitaria assistenziale per anziani a gestione totalmente privata, essendo la costruzione delle Case di Riposo il “core business” di Numeria, che è una società finanziaria immobiliare.
Da qui l’annuncio nell’annuncio: la definizione di un Protocollo d’Intesa tra Comune e Numeria per la ripartenza secondo i nuovi termini del piano urbanistico, compresa la costruzione della fino ad oggi chimerica “strada del Piano Mar” a carico del privato.
Nella stessa giornata le “nuove ipotesi progettuali” per il Piano Mar anticipate in conferenza stampa erano inserite nell’ordine del giorno della commissione Territorio e Urbanistica, ma a due ore dalla riunione sono state improvvisamente tolte.
“Non abbiamo di fatto numeri e non abbiamo molto materiale, la maggioranza deve ancora discutere su questa cosa”, è stato spiegato alle minoranze dei membri della giunta comunale. A dir poco imbarazzante.
Lunedì prossimo 10 luglio è in programma un nuovo incontro di assessori e presidente di commissione con Numeria. La storia continua.
Ponte Nuovo e altri lavori pubblici
È la PonteNuovela dell’estate 2023. Iniziata all’improvviso, con l’annuncio a pochi giorni dalla partenza dei lavori che il Ponte della Vittoria sarà chiuso al traffico per due mesi a partire dal 3 luglio per il primo stralcio dell’intervento di consolidamento strutturale e riqualificazione anche estetica del manufatto.
Nel giro di pochi giorni è successo di tutto e di più.
Confcommercio Bassano che attacca frontalmente l’amministrazione comunale “per non aver condiviso scelte e tempistiche” riguardanti l’intervento e che minaccia di annullare la manifestazione Bassano Sotto Le Stelle “a causa del blocco stradale appreso a pochi giorni dal via”.
Poi il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Zonta che replica a Confcommercio sostenendo che “le critiche erano previste, ma non possiamo fermarci di fronte a queste”.
Quindi le minoranze che attaccano a loro volta Zonta affermando che le sue giustificazioni rese a Confcommercio “sono uno schiaffo in faccia ai cittadini bassanesi”.
Successivamente l’altrettanto improvvisa notizia che nel mese di luglio Bassano sarà interessata anche da interventi di asfaltatura in tutta la città, per quanto qualche giorno dopo lo stesso Zonta dirà che di aver chiesto all’impresa di non asfaltare “le vie interessate dalla deviazioni per la chiusura del Ponte”.
Infine la conferenza stampa di Fratelli d’Italia in difesa di Zonta e dell’amministrazione sulla chiusura del Ponte per lavori, con attacco alle minoranze definite “quaquaraquà”. Poi la replica di Vernillo a Zonta e a FdI, poi l’intervento di santificazione dei lavori sul Ponte da parte di Guglielmini.
E poi, e poi, chissà ancora cosa.
Nel frattempo i bassanesi e non solo, volenti o nolenti, si stanno abituando al giro dell’oca imposto dalle deviazioni. E la veemente polemica di Confcommercio Bassano contro il Comune è poi finita, come sempre, a tarallucci e Parampampoli.
Tribunale della Pedemontana
Non può mancare infine, nella hit parade estiva dei tormentoni bassanesi, la vicenda del Palazzo di Giustizia.
Gli incontri a Bassano col sottosegretario Ostellari sono ormai un ricordo, ma gli oppositori al progetto del Tribunale della Pedemontana Veneta sembrano proprio non voler andare in ferie, affidando alla stampa le loro ulteriori reprimende sul progetto dell’ottavo tribunale del Veneto. Come nel caso del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza Alessandro Moscatelli e del senatore vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin, che di professione fa l’avvocato e - guarda caso - è il contitolare assieme a Moscatelli dello studio legale Zanettin Moscatelli di Vicenza.
Nei giorni scorsi tra i personaggi e interpreti della dibattuta vicenda è comparso all’improvviso anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio che annunciando assieme a Zaia a Venezia l’accordo per la condivisione da parte del ministero delle graduatorie concorsuali della Regione per favorire l’assunzione di personale amministrativo nei tribunali del Veneto, ha trattato di striscio anche il tema del Tribunale della Pedemontana.
Mettendo subito le mani avanti: “Non abbiamo alcuna preclusione nel rivedere le circoscrizioni giudiziarie eliminate, ma non abbiamo nemmeno per ora preso decisioni. Se si dovesse riaprire Bassano, non avverrebbe mai togliendo risorse a uffici vicini, ma solo con personale nuovo.”
Dichiarazioni da prendere con le molle, come ho scritto in un mio articolo.
Il sindaco Pavan ha fatto sapere che è pronta ad invitare il ministro Nordio in città.
In questa estate di coacervi di notizie, non ci si può riposare sulla sedia a sdraio neanche su questo fronte.
Insomma: altro che mare e giro sul moscone, qui chi segue come me l’attualità e la politica locale è costretto a rinviare l’appuntamento con la spiaggia fin tanto che in città continuerà questo andazzo.
Ho iniziato questo articolo con Bruno Martino ma concludo coi Righeira.
E ricordando il loro celeberrimo tormentone estivo degli anni ’80:
Vamos a Bassano,
oh, oh, oh, oh, oh!
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