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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

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Attualità

Johnny Guitar

Johnny Depp al Marostica Summer Festival con la sua superband Hollywood Vampires. Sul palco anche la leggenda del rock Alice Cooper. Concerto sold out con 6500 persone tra cui…i sosia di Johnny Depp

Pubblicato il 03-07-2023
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Trovare un posto dove parcheggiare l’auto in concomitanza dei concerti del Marostica Summer Festival, organizzati da DuePunti Eventi e capaci di richiamare in piazza degli Scacchi ovvero piazza Castello migliaia di persone, non è impresa facile.
Ma non è neppure una missione impossibile: riesco a individuare un parcheggio con posti ancora liberi in una via seminascosta nell’immediata cintura del centro di Marostica.
Ed ecco che, mezzo minuto dopo, arriva a parcheggiare un’altra auto alla cui guida si trova…Johnny Depp.

Johnny Depp sul palco di Marostica (foto: Marco Pettenuzzo)

Non è lui ovviamente, ma un suo imitatore: capelli crespi alla Pirati dei Caraibi, baffetti e barbetta, tatuaggi vari.
Vado poi a bermi qualcosa prima del concerto al Caffè Centrale in piazza e a un certo punto entra nel locale, con morosa al seguito, un altro Johnny Depp: praticamente un suo sosia, con una somiglianza davvero impressionante, orecchino sul lobo e sguardo ammaliatore di ordinanza.
Ne vedrò altri ancora, con bandane, orecchini e simili. Il grande evento non è ancora incominciato e mi trovo circondato da Johnny Depp.
Quello vero apparirà sul palco alle 21.30, con la sua superband degli Hollywood Vampires. Delle 6500 persone assiepate per la maggior parte in piedi, come è cosa buona e giusta per un concerto rock, decretando un sold out degno di tale nome, moltissime sono certamente convenute qui a Marostica per vedere dal vivo il divo del cinema nella sua veste di musicista e tramandare lo storico momento ai posteri con una marea di video e di foto prese coi telefonini.
Ma il bello è che il mito di Hollywood è solo uno dei membri degli Hollywood Vampires e, dal punto di vista musicale, neppure l’artista principale.

Il frontman del gruppo è infatti nientemeno che una leggenda del rock che risponde al nome di Alice Cooper. 75 anni compiuti, età indefinita su palco. Una presenza iconica, coi contorni degli occhi come sempre dipinti di nero, l’inconfondibile voce graffiante e una teatralità scenica ancora e sempre dirompente.
Un altro big e volto celebre della band di Johnny Depp è l’altrettanto inossidabile e scatenato Joe Perry, chitarrista solista e cofondatore degli Aerosmith. E scusate se è poco.
Il quarto grande nome è il chitarrista Tommy Henriksen, il meno famoso al grande pubblico dei vampiri hollywoodiani ma con una solida carriera di musicista e cantautore alle spalle.
Completano la all-star band il bassista Chris Wyse, membro del gruppo hard rock The Cult e già bassista di Ozzy Osbourne, il funambolico batterista Glen Sobel e Buck Johnson, polistrumentista e tastierista sempre degli Aerosmith.
Nel supergruppo dei Vampires Johnny Depp suona pure la chitarra. Johnny Guitar.
I suoi sono accordi ritmici di accompagnamento, senza assoli e senza virtuosismi, non al centro del palco ma defilato all’angolo destro della formazione.
In altre band un chitarrista del genere verrebbe ignorato dal pubblico, in questo caso si trova invece al centro supremo dell’attenzione: l’attore che ha interpretato Jack Sparrow ne I Pirati dei Caraibi e tanti altri ruoli in film di successo planetario potrebbe anche starsene fermo e zitto e suonare solo il tamburello, magari neppure a ritmo, e i favori della platea sarebbero comunque tutti per lui.
È l’irresistibile potere dell’immaginario collettivo.

La serata del Marostica Summer Festival viene aperta dal gruppo spalla dei Those Damn Crows. Solido hard rock britannico, ideale per riscaldare l’atmosfera.
Poi, dopo mezz’ora di break per consentire la riorganizzazione del palco, arriva finalmente il momento degli Hollywood Vampires.
La superband, che torna a calcare un palcoscenico italiano dopo quattro anni di assenza, prende il nome da un “gruppo spontaneo” formatosi nel club per rockstar aperto da Alice Cooper a Los Angeles negli anni ’70 e che includeva nomi del calibro di John Lennon, Keith Emerson, Keith Moon, Ringo Starr and company.
L’attuale formazione è stata fondata nel 2015 sempre da Cooper, in onore del suo club, assieme a Johnny Depp e a Joe Perry, unendo l’amore condiviso per le loro canzoni preferite e il desiderio di celebrare i loro “amici morti e ubriachi”.
Già premiata per la “miglior performance” del 2018 alla Wembley Arena di Londra nel suo ultimo viaggio nel Regno Unito, attualmente il supergruppo è di nuovo in tour con un fitto calendario di date nuovamente in Regno Unito e in altri Paesi europei, con Marostica come unica tappa italiana.
La loro performance marosticense conferma le attese. È incredibile constatare come la concezione del tempo che passa trovi nello spirito musicalmente indomito e nell’istinto di animale da palcoscenico di Alice Cooper una sontuosa eccezione.
Idem dicasi per Joe Perry, ultrasettantenne anch’egli, capace ancora di dominare la tecnica degli assoli di chitarra elettrica con prorompente energia.
Non sono da meno il quasi 60enne Henriksen e anche i componenti di supporto della band.
A ciascuno di loro, in uno specifico momento della performance, viene concessa l’occasione di far concentrare i riflettori per dar vita a un magic moment di virtuosismo strumentale.

E Johnny Depp? Beh, fa il Johnny Depp.
Look “piratesco”, occhi truccati, bandana sulla fronte, berretto stile rasta giamaicano sulla testa, una scarpa sul piede destro e uno stivale tipo acqua alta su quello sinistro.
Durante il concerto ammicca al pubblico, lancia occhiatine simpatiche, sorrisini, cenni di saluto e baci con la mano sulla bocca. Insomma: fa il figo della situazione e lui può permetterselo. Quanto basta per mandare in visibilio i suoi e soprattutto le sue innumerevoli fans.
Non solo Johnny Guitar: il divo cinematografico, 60 primavere all’anagrafe, canta pure.
Immancabile la sua performance canora con la cover di Heroes di David Bowie, il suo cavallo di battaglia quale singer dei Vampires. Non è una canzone semplice da cantare perché a un certo punto sale di un’ottava. Ma il nostro super Johnny, nonostante la sua voce dalle tonalità basse, va su di acuti egregiamente. E alla fine di Heroes compaiono sul megaschermo del palco i colori blu e giallo della bandiera dell'Ucraina.
Rispetto alla spumeggiante esuberanza del sempreverde Alice Cooper, che intrattiene il pubblico tra un pezzo e l’altro, Depp è più contenuto. Anche lui parla al microfono ma in modo più “intimo” e biascicando un po’ le parole.
Il momento top del Johnny parlante è quando mostra una chitarra che fu del suo amico Jeff Beck, uno dei più grandi chitarristi rock di sempre, scomparso nel gennaio di quest'anno, che l’anno scorso ha registrato con Depp l’album di cover e di tracce originali “18”.
È il discorso di lancio di un pezzo di tributo in musica della band sul palco al grande artista britannico delle sei corde.
Il Johnny più famoso del mondo canta ancora come prima o seconda voce in qualche altro brano, dando il cambio o affiancandosi al frontman Alice Cooper e stando sempre - è proprio il caso di dirlo - sul pezzo.

In generale, il concerto garantisce per un’ora e mezza una scarica di adrenalina pura.
La scaletta dei brani è un mix di pezzi originali degli Hollywood Vampires dal loro album in studio Rise e di cover di brani celebri tra i quali - oltre al già citato Heroes del Duca Bianco - Baba O’Riley degli Who, Break On Through (to the Other Side) dei Doors, The Jack degli AC/DC, People Who Died dei The Jim Carroll Band e Walk This Way degli Aerosmith, scritta proprio da Joe Perry con Steven Tyler.
Ed è una cover anche il pezzo prescelto per momento trionfale del bis, quando il gran maestro di cerimonie Alice Cooper presenta anche tutti gli altri componenti della formazione sul palco, chiamando strategicamente per ultimo, per scatenare l’entusiasmo del popolo, il divo Johnny Depp.
E il bis non può che essere una cover del pezzo più celebre della cinquantennale carriera dello stesso Cooper, che include anche un “mash-up” con Another Brick in the Wall dei Pink Floyd: School’s Out, quello che si conclude con lo squillo dell’ultima campanella e con l’urlo liberatorio di una torma di ragazzini, il più travolgente inno alla gioia e alla ribellione per la fine dell’anno scolastico, nel senso anche della ribellione alle regole imposte nella vita quotidiana.
Era il brano che volevo sentire sin dall’inizio: me lo sono così goduto per il gran finale.

Con la fine della scuola by Alice Cooper termina anche l’esibizione del supergruppo statunitense, accompagnata da altri rumorosi minuti di applausi.
Quindi tutti a casa e tutti contenti, sosia e imitatori di Johnny Depp compresi: il concerto rock degli Hollywood Vampires, grazie anche alla capacità di coinvolgimento degli artisti sul palco, ha riscontrato un successo strepitoso.
E la piazza degli Scacchi, con l’apparizione dal vivo di John Christopher Depp II detto Johnny, ha incoronato il suo Re.

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